Il 25 Aprile nel territorio lecchese
Molte le manifestazioni per il 25 Aprile in Provincia di Lecco e non solo Si ringraziano Giuseppe Amanti, Andrea Nogara, Elio Spotti, Stefano, Andrea Pirovano
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Molte le manifestazioni per il 25 Aprile in Provincia di Lecco e non solo Si ringraziano Giuseppe Amanti, Andrea Nogara, Elio Spotti, Stefano, Andrea Pirovano
Molte le manifestazioni per il 25 Aprile in Provincia di Lecco e non solo
Si ringraziano Giuseppe Amanti, Andrea Nogara, Elio Spotti, Stefano, Andrea Pirovano
Con la pubblicazione delle linee guida sull’orientamento adottate con il DM 328 del 22 dicembre 2022, del Decreto ministeriale 63 del 5 aprile 2023 e con la Circolare 958 di pari …
Con la pubblicazione delle linee guida sull’orientamento adottate con il DM 328 del 22 dicembre 2022, del Decreto ministeriale 63 del 5 aprile 2023 e con la Circolare 958 di pari data, prende forma l’iniziativa governativa sull’orientamento, in attuazione della Riforma 1.4 – Missione 4 – Componente 1 del PNRR.
La FLC CGIL ha puntualizzato in ogni circostanza ufficiale la propria contrarietà ad una operazione che dal punto di vista pedagogico e professionale, oltre che da quello economico e contrattuale, mostra tutte le proprie incongruenze. I suggerimenti e le indicazioni che abbiamo offerto all’amministrazione, sia durante le informative, sia attraverso la nostra delegazione all’interno del Consiglio superiore della pubblica Istruzione (CSPI), hanno comunque prodotto alcuni aggiustamenti in relazione a due temi che consideriamo centrali:
il rispetto delle prerogative del Collegio dei docenti in materia organizzativa e pedagogico-didattica, in analogia a quanto avviene per l’individuazione delle altre figure funzionali al Ptof come le funzioni strumentali;
il rispetto delle prerogative della contrattazione in materia di attribuzione dei compensi e della definizione dei criteri di ripartizione delle risorse.
A partire dal 17 aprile e fino al 2 maggio 2023 le istituzioni scolastiche devono comunicare i docenti da avviare ai percorsi di formazione individuati utilizzandola piattaforma “FUTURA PNRR – Gestione Progetti”, pertanto, nelle scuole secondarie di secondo grado si è già aperto il dibattito tra i colleghi che sono chiamati a “manifestare la disponibilità ad assumere la funzione di tutor e docente orientatore per almeno un triennio scolastico” (vedi notizia relativa a formazione, procedure e risorse)
Oltre alle argomentazioni già poste formalmente, la FLC CGIL rileva e rappresenta i rischi di natura professionale, didattica e organizzativa che si propongono nella fase di gestione di queste figure.
Si tratta di un modello che ha il respiro corto del finanziamento previsto per un solo anno scolastico e che, soprattutto, si sovrappone all’attuale impostazione didattica delle scuole, fondata sulla corresponsabilità dei consigli di classe e dei rispettivi coordinatori. L’attività di programmazione e verifica, l’attenzione allo sviluppo degli studenti, nella collettività dei percorsi e nell’individualità delle diverse modalità di crescita e apprendimento, si basa sul nucleo primario del gruppo classe. Pertanto, l’istituzione di un tutor per classe sarebbe stata una proposta già più coerente con lo sviluppo dei rapporti pedagogici, didattici e organizzativi della scuola. Secondo l’impostazione proposta, invece, ciascun tutor dovrà seguire gruppi tra 30 e 50 alunni, creando una figura che rischia di sovrapporsi al lavoro dei consigli di classe con una efficacia discutibile, vista la grandezza dei gruppi. Si corre inoltre il rischio di frammentare l’azione formativa nel suo complesso; infatti, poiché i moduli di orientamento previsti dalle linee guida saranno curriculari, se dovessero svolgersi durante l’orario previsto per altre discipline, potrebbero realizzare percorsi diversi rispetto alla medesima classe che, non sempre potrebbe essere interamente coinvolta. Un doppio pericolo, quindi, in due direzioni diverse: scarsa efficacia di orientamento del singolo studente e frammentazione dell’apprendimento dei gruppi classe.
Secondo la FLC CGIL il punto di partenza dovrebbe essere il recupero delle diseguaglianze a partire dall’approccio didattico interdisciplinare e laboratoriale, con una attenzione all’orientamento che mantenga la collegialità dell’insegnamento e un approccio sociale e collettivo dell’imparare, attraverso percorsi di apprendimento che devono rimanere collaborativi e solidali. Andrebbe affrontato il tema in modo trasversale e valorizzata, almeno al biennio del II grado, la funzione formativa generale, mentre questo progetto sull’orientamento e le relative risorse sono stanziate solo per un anno e solo per l’ultimo triennio scolastico.
Non possiamo che ribadire come i compiti previsti per il docente tutor debbano ricadere nella responsabilità dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e nelle prerogative esclusive degli organi collegiali, che dovranno essere protagoniste nella definizione delle priorità organizzative, frutto delle scelte didattiche dei Collegi dei docenti e dei Consigli di classe. Sarà necessario incardinare con attenzione queste funzioni nel più complesso quadro della professionalità docente, nella intrinseca capacità di orientamento e tutoraggio che ogni insegnante esercita e che può, parzialmente, essere riconosciuta attraverso queste risorse, previste solo per un anno.
Ogni insegnante può partecipare e ogni scuola dovrà progettare con cura e intelligenza l’introduzione dei compiti di tutor e orientatori, valutando i tempi e le modalità degli interventi per evitare che si creino figure estranee al lavoro collegiale e che si sovrappongano, al lavoro già realizzato, azioni che potrebbero rivelarsi inutili per i singoli studenti e dannose per la coerenza didattica dei gruppi classe.
Come FLC CGIL consideriamo le funzioni di tutor e di orientatore come caratteristiche proprie della professionalità docente, che ciascuno svolge intrinsecamente all’attività di insegnare e riteniamo inaccettabile la mancata regolazione della materia attraverso il CCNL che dovrebbe incardinare le poche risorse economiche individuate nello svolgimento della funzione che appartiene ad ogni insegnante.
Fin da subito chiamiamo i docenti a sviluppare un’azione che riconduca le attività di tutoraggio e orientamento in seno al Collegio e ai consigli di classe dando una impostazione unitaria e trasversale all’universo delle discipline studiate, la vera concreta base dell’emersione delle attitudini e delle capacità. Per il resto siamo impegnati come FLC CGIL a ricondurre l’individuazione e l’organizzazione delle nuove figure nell’alveo contrattuale che regola le procedure e l’individuazione delle funzioni docenti (funzioni strumentali) con connessa potestà contrattuale integrale circa agli aspetti connessi alla retribuzione accessori.
FLC CGIL SCUOLA
Docente tutor e orientatore: la formazione, le procedure, le risorseIl DM e la conseguente circolare applicativa fissano tempi e modalità di attivazione del tutor e dell’orientatore. Si rischia di introdurre una …
Docente tutor e orientatore: la formazione, le procedure, le risorse
Il DM e la conseguente circolare applicativa fissano tempi e modalità di attivazione del tutor e dell’orientatore. Si rischia di introdurre una figura – quella del tutor – slegata dal lavoro collegiale dei consigli di classe che dovrà relazionarsi con gruppi anche di 50 alunni.
Con Circolare 958 del 5 aprile 2023, che dà attuazione al Decreto ministeriale di pari data (vedi notizia), il Ministero dell’istruzione ha dettato alle scuole secondarie di secondo grado le prime indicazioni sull’avvio delle iniziative propedeutiche all’attuazione delle Linee guida sull’orientamento – a.s.2023-2024 istituenti il tutor scolastico e il docente orientatore.
Di seguito i punti essenziali contenuti nel Decreto e nella Circolare applicativa.
Il Ministero si sofferma in modo particolare sulla figura del docente tutor specificandone le attività da svolgere in connessione con l’attività del docente orientatore a beneficio degli studenti delle circa 70 mila classi del secondo biennio e dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado.
A tale scopo si dà indicazione orientativa per l’individuazione di un tutor per raggruppamenti costituiti da un minimo di 30 studenti fino ad un massimo di 50 studenti accanto ad un orientatore per ogni unità scolastica.
Ciascuna istituzione scolastica del secondo ciclo di istruzione riceverà dal Ministero la comunicazione del numero indicativo minimo dei docenti che potranno essere avviati alla formazione di tutor, calcolato in proporzione del numero degli studenti iscritti alle classi del secondo biennio e del quinto anno per il prossimo anno scolastico.
Nella medesima comunicazione verrà indicato anche l’importo destinato a ciascuna istituzione scolastica per lo svolgimento delle attività.
Le scuole selezioneranno sulla base di criteri definiti e indicati dalle disposizioni ministeriali i docenti che daranno la disponibilità a ricoprire gli incarichi per procedere poi alla formazione di 20 ore utilizzando la piattaforma “Futura PRR”.
I requisiti per l’accesso alla formazione sono prerogativa degli Organi Collegiali (Collegio dei Docenti), essendo quelli declinati dal ministero in via preferenziale. Ciò vuol dire che se ne possono aggiungere altri che il Collegio riterrà opportuno aggiungere o sostituire quelli indicati dal ministero.
La formazione sarà a carico dell’INDIRE.
L’Allegato A al decreto contiene la ripartizione delle risorse finanziarie alle istituzioni scolastiche; l’Allegato B contiene il numero minimo di docenti ammessi alla formazione per istituzione scolastica.
Alla conclusione della formazione, e sempre nel rispetto delle prerogative degli organi collegiali (Collegio dei docenti), il Dirigente scolastico “procederà alla nomina dei docenti tutor e del docente orientatore per l’anno scolastico 2023/2024, in base a quanto previsto in relazione alle figure funzionali al Piano Triennale dell’Offerta Formativa.”.
Alle scuole perverranno, sulla base di un’apposita ripartizione già prevista dagli allegati al Decreto, 150 milioni di euro a supporto di tali attività al fine di attribuire al docente tutor una remunerazione compresa tra un valore minimo pari a 2.850 euro lordo Stato e un valore massimo pari a 4.750 euro lordo Stato e al docente orientatore una remunerazione compresa tra un valore minimo pari a 1.500 euro lordo Stato e un valore massimo pari a 2.000.
La determinazione del compenso insieme con i criteri di utilizzo delle risorse assegnate sarà stabilita in sede di contrattazione integrativa di scuola.
Nell’essenziale il Decreto e la Circolare hanno seguito parte delle proposte avanzate dalla nostra organizzazione sia in sede di informativa sia in sede di esame del decreto presso il Consiglio Superiore della Pubblica istruzione (CSPI).
In modo particolare sono state accolte le nostre istanze di rispettare le prerogative del collegio dei docenti in materia organizzativa e pedagogico-didattica – in analogia a quanto avviene per l’individuazione delle altre figure funzionali al Ptof come le funzioni strumentali – e le prerogative della Contrattazione in materia di attribuzione dei compensi e della definizione dei criteri di ripartizione delle risorse dedicate all’intera operazione. Rimane ferma la nostra convinzione che l’istituzione di un tutor per classe sarebbe stata la soluzione di gran lunga più funzionale allo sviluppo dei rapporti pedagogici- didattici e organizzativi della scuola. Quando invece il decreto crea una figura che rischia di slegarsi dai bisogni di individualizzazione, se si pensa che ogni tutor dovrà relazionarsi con gruppi anche di 50 alunni.
Resta il forte limite di risorse stanziate solo per un anno e solo per l’ultimo triennio scolastico.
E rimane per noi inaccettabile, come abbiamo già evidenziato nel corso dell’informativa sui provvedimenti avvenuta il 23 marzo scorso, la mancata devoluzione della materia al CCNL, in violazione del DLgs 165/01 che assegna al contratto l’uso e la destinazione del salario accessorio. È un vulnus alle prerogative contrattuali e sindacali che va sanato quanto prima.
FLC CGIL SCUOLA
Partite nelle scuole le selezioni e le candidature per le figure dei Tutor e Orientatori degli altri insegnanti. Nelle scuole infatti stanno circolando le disposizioni operative per candidarsi a tali incarichi. …
Partite nelle scuole le selezioni e le candidature per le figure dei Tutor e Orientatori degli altri insegnanti. Nelle scuole infatti stanno circolando le disposizioni operative per candidarsi a tali incarichi.
Le LINEE GUIDA prevedono che ogni Istituto si doti di due tipologie di figure:
A – UN DOCENTE ORIENTATORE con i seguenti compiti:
gestire i dati forniti dal Ministero di cui al punto 10.1 delle LINEE GUIDA,
preoccupandosi di raffinarli e di integrarli con quelli specifici raccolti nelle differenti realtà
economiche territoriali, così da metterli a disposizione dei docenti (in particolare dei
docenti tutor), delle famiglie e degli studenti, anche nell’ottica di agevolare la
prosecuzione del percorso di studi o l’ingresso nel mondo del lavoro. In tale contesto le
istituzioni scolastiche favoriscono l’incontro tra le competenze degli studenti e la domanda
di lavoro.
Il compenso per il docente orientatore sarà definito in sede di Contrattazione di Istituto e sarà
compreso tra un valore minimo pari a 1.500 euro lordo Stato e un valore massimo pari a 2.000
euro lordo Stato.
L’emolumento riconosciuto ai docenti tutor/orientatore ha natura accessoria.
B – UN TUTOR PER CIASCUN RAGGRUPPAMENTO DI STUDENTI (da un minimo di 30
studenti fino ad un massimo di 50 studenti per tutor), con i seguenti compiti:
Il DOCENTE TUTOR dovrà avere un dialogo costante con lo studente, la sua
famiglia e i colleghi coinvolti nell’attività didattica rivolta al singolo studente.
In particolare il docente tutor è chiamato a svolgere due attività:
a. il percorso di studi compiuti, anche attraverso attività che ne documentino la
personalizzazione;
b. lo sviluppo documentato delle competenze in prospettiva del proprio personale progetto di
vita culturale e professionale (trovano in questo spazio collocazione, ad esempio, anche le
competenze sviluppate a seguito di attività svolte nell’ambito dei progetti finanziati con fondi
europei o, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, dei percorsi per le
competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO));
c. le riflessioni in chiave valutativa, auto-valutativa e orientativa sul percorso svolto e, soprattutto, sulle sue prospettive;
d. la scelta di almeno un prodotto riconosciuto criticamente dallo studente in ciascun anno scolastico e formativo come il proprio “capolavoro”.
Il compenso per il tutor sarà definito in sede di Contrattazione di Istituto e sarà compreso
tra un valore minimo pari a 2.850 euro lordo Stato e un valore massimo pari a 4.750 euro lordo
Stato.
L’emolumento riconosciuto ai docenti tutor/orientatore ha natura accessoria.
Per una Scuola Superiore come il Parini di Leccoad esempio, che ha circa 1200 alunni, sono previsti 13 docenti da avviare alla formazione di
tutor e di orientatore .
Le domande si possono presentare entro e non oltre le ore 12.00 di sabato 6 maggio 2023.
Pomeriggio intenso per i ragazzi del Parini serale di Lecco, guidati dal professore di Diritto e Avvocato Costantino Ruscigno: alle ore 15.30 si sono ritrovati presso la sede ANPI in Via …
Pomeriggio intenso per i ragazzi del Parini serale di Lecco, guidati dal professore di Diritto e Avvocato Costantino Ruscigno: alle ore 15.30 si sono ritrovati presso la sede ANPI in Via Mentana, per ritirare fiori da deporre. Alle 16,30 davanti all’Istituto Bertacchi per la commemorazione Caduti della Resistenza.
Pierfranco Mastalli, che già due sere prima aveva presentato sempre al Parini il suo filmato sugli “Ultimi giorni di Mussolini”, ha letto alcune commoventi “Lettere dei condannati a morte della Resistenza”.
Infine alle ore 17,30 i giovani hanno deposto dei fiori sotto la targa dedicata alla Tipografia Lecchese de “IL RIBELLE” in Via Ghislanzoni (la rivista a cui collaborava Teresio Olivelli). Alle 18,30 ritorno in classe per le lezioni.
La manifestazione è stata sponsorizzata da anpi, Osservatorio Civico Europeo, Fondazione Cefalonia e Movimento Federalista Europeo.
PARCHI GIOCO INCLUSIVI, 259 PROGETTI FINANZIATI PER 7,1 MILIONI DI EURO ASSESSORE LUCCHINI: SARANNO SPAZI DI COMUNITÀ DAVVERO APERTI A TUTTI Pubblicata la graduatoria dei progetti ammessi e finanziati per i …
PARCHI GIOCO INCLUSIVI, 259 PROGETTI FINANZIATI PER 7,1 MILIONI DI EURO
ASSESSORE LUCCHINI: SARANNO SPAZI DI COMUNITÀ DAVVERO APERTI A TUTTI
Pubblicata la graduatoria dei progetti ammessi e finanziati per i nuovi parchi gioco inclusivi che verranno realizzati in tutta la Lombardia grazie al bando della Regione, che proprio recentemente, su iniziativa dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini, è stato rifinanziato con ulteriori 3 milioni raggiungendo un valore complessivo di 7,1 milioni di euro.
“Il nostro governo regionale – ha dichiarato l’esponente della Giunta Fontana – è fortemente impegnato a favorire l’inclusione, migliorando la qualità di vita e il benessere psicofisico delle persone con disabilità, offrendo percorsi di attività ludiche e percorsi naturalistici accessibili, strutture semiresidenziali adeguate e servizi in ambito sportivo”. “Il bando sui parchi gioco – ha sottolineato soddisfatta Lucchini – si inserisce in questa missione”. “Grazie alle ulteriori risorse stanziate potremo realizzare un numero davvero importante di progetti proposti dalle amministrazioni locali quali parchi giochi inclusivi e percorsi naturalistici inclusivi ma anche migliorare strutture residenziali e servizi di ambito sportivo – ha concluso l’assessore – potenziando i processi di socializzazione e di integrazione delle persone con disabilità motorie, sensoriali, intellettive. Saranno nuovi spazi aperti davvero a tutti e beneficio delle nostre comunità”.
Questa la ripartizione su base provinciale dei progetti finanziati: Bergamo 59, Brescia 38, Como 24, Cremona 25, Lecco 6, Lodi 7, Mantova 14, Milano 22, Monza e Brianza 9, Pavia 29, Sondrio 7, Varese 19. (LNews)