Addio al taglio dei vitalizi, al Senato tornano le pensioni d’oro. La restaurazione è avvenuta con un blitz nel giorno dell’informativa in Aula della ministra Daniela Santanchè: il Consiglio di garanzia di Palazzo Madama ha abolito la delibera 6 del 2018. È la norma voluta dal Movimento 5 Stelle che tagliava i vitalizi per gli ex parlamentari. Un provvedimento che con il passaggio al calcolo retributivo ha permesso al Senato di risparmiare 40 milioni di euro all’anno. Ora invece, con il centrodestra al governo, ecco il regalo confezionato per 851 ex senatori e 444 familiari di senatori deceduti, che torneranno a ricevere i loro mega-assegni. Un colpo di spugna, deciso dall’organo presieduto dall’ex senatore Luigi Vitali (Forza Italia) che a Repubblica conferma: “Abbiamo rimesso le cose in regola”. Ripristinando i privilegi.
Vitali e i suoi colleghi – il consiglio di garanzia è composto da Ugo Grassi (ex M5s e Lega, poi Misto), Alberto Balboni (FdI), Pasquale Pepe (Lega) e Valeria Valente (Pd) – si sono di fatto aumentati la pensione all’ultimo giorno di lavoro. Infatti, come spiega Repubblica, il 5 luglio scorso era la loro ultima seduta prima dell’insediamento dei nuovi componenti eletti in questa legislatura. La loro decisione è inappellabile: in altre parole, stop al taglio dei vitalizi. Il verbale della seduta recita: “La cessazione degli effetti della delibera 6 del 2018 a far data dal 13 ottobre 2022”.
Il provvedimento fortemente voluto dal M5s fu approvato prima alla Camera e poi al Senato il 16 ottobre 2018, nonostante le resistente della presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati. Prevedeva il ricalcolo delle pensioni d’oro dei parlamentari in base ai contributi realmente versati. Addio ai mega assegni e vitalizi tagliati fino al 50 per cento. Per le casse di Palazzo Madama, e quindi per i contribuenti italiani, ha significato un risparmio iniziale di 60 milioni di euro. Poi nel 2020 era stato previsto solamente il ricalcolo a partire dal 2018, che comunque ha prodotto in questi un risparmio cospicuo: altri 120 milioni in tre anni.
Mov. 5 Stelle
Il Fatto Quotidiano