
Matteo Salvini è intervenuto alla festa provinciale della Lega per motivare i suoi militanti. Dal palco di Brugherio, ha raccontato il suo programma di Ministro delle Infrastrutture per il nostro territorio. Non ha detto una sola parola su Pedemontana, la più invasiva e controversa opera mai concepita per la Provincia di Monza e della Brianza.
Pare che per Salvini il nodo Pedemontana non debba essere sciolto e che non si debba rendere questo scempio un tema di vero confronto politico. Perché? Semplice. Pedemontana non ha nulla a che fare con l’interesse del territorio, né può essere presentata come un’opera utile ai cittadini. Costi esorbitanti, comprovata inutilità trasportistica e pedaggi salatissimi per i pendolari. Tutti temi da cui tenersi vigliaccamente alla larga.
Ma c’è di più. Pedemontana fa a pugni con la propaganda, continua e martellante, messa in campo dal personale politico della Lega sul territorio. Facciamo un esempio.
Recentemente, il consigliere leghista Alessandro Corbetta si è presentato a Mezzago per inaugurare uno dei primi sentieri campestri finanziati dal piano Lombardia e che coinciderebbe per un tratto significativo con l’attuale progetto definitivo di Pedemontana. Alla presenza dei giornalisti, Corbetta non ha esitato a ricordare l’importanza delle nostre aree agricole, la bellezza del Parco PANE, l’importanza di preservare il nostro territorio.
Peccato che tutto quanto ha ricordato Corbetta verrebbe irrimediabilmente compromesso qualora il progetto di Pedemontana dovesse andare avanti anche sul Vimercatese. Aree finanziate anche da Regione Lombardia per il loro valore paesaggistico e ambientale, finirebbero per diventare un contorno ad un’autostrada enorme, destinata a rimanere semideserta.
E quindi, da che parte sta la Lega di Matteo Salvini? Della parte dell’Autostrada Pedemontana che cancellerà tante aree naturali e cambierà il nostro paesaggio o dalla parte di chi vuole conservarlo, valorizzarlo e sostenerlo? Perché i consiglieri regionali della Lega si schierano per il finanziamento dei sentieri del parco PANE, celebrandone gli obiettivi, per poi sostenere un’opera che ne impedirà la realizzazione e comprometterà il nostro parco agricolo?
Il Parco PANE copre un’area complessiva 6 volte più grande dell’intero Parco di Monza. Ecco, per Matteo Salvini è meglio non parlarne. Molto più facile autocelebrarsi e infiammare i propri militanti con le solite parole d’ordine, parole vuote e che ormai conosciamo bene.
BRIANZA RETE COMUNE