Covid-19, festività con picco di contagi. Fnomceo: torni prudenza
Il presidente Fnomceo in base ai dati in crescita dei contagi da Sars- Cov-2 e dell’influenza, invita a “tornare ad atteggiamenti prudenti durante le feste di Natale in previsione di un picco
sarscov2 microscopio
Le feste di Natale sono anche un momento di incontro e di socialità, quest’anno però, “vista l’aumentata circolazione del Covid e dell’influenza serve tornare alla prudenza. Per evitare i contagi, meglio evitare gli auguri con baci e abbracci, abitudine diffusa tra gli italiani soprattutto al Sud. Mantenere un po’ di distanza fisica, in questi casi, non è segnale di un minore affetto ma un gesto di attenzione verso sé stessi e agli altri”.
Il consiglio arriva da Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo) che, in base ai dati in crescita dei contagi da Sars- Cov-2 e dell’influenza, invita a “tornare ad atteggiamenti prudenti perché durante le feste di Natale avremo un picco di contagi, sia per le malattie influenzali sia per il coronavirus”. “Dobbiamo sottolineare ovviamente – continua Anelli – che il Covid oggi non è quello che abbiamo conosciuto nel 2020-/21, fa meno paura. Ma resta ancora una malattia temibile. I dati sulla mortalità, purtroppo, sono in ascesa, ogni settimana muoiono 200 persone con una tendenza all’aumento. Non abbiamo più un sistema di sorveglianza puntuale sulla circolazione virale ma i dati dei ricoveri, delle rianimazioni e dei decessi evidenziano con chiarezza il forte aumento. Per questo, con l’avvicinarsi delle feste, con la maggiore frequenza di incontri in luoghi chiusi, serve avere molta prudenza. Ricordiamo le cose che abbiamo imparato in pandemia: la trasmissione di questi virus passa attraverso le goccioline di saliva. Per questo non va bene baciarsi per scambiarsi gli auguri. E, in generale, applichiamo le misure igieniche che conosciamo”. Per esempio, “nei locali molto affollati, l’uso della mascherina non è una cattiva idea”, conclude il presidente della Fnomceo, ricordando che soprattutto “occorre vaccinarsi contro il Covid e contro l’influenza. Il vaccino è l’unica vera arma che abbiamo e dobbiamo usarla”.
Gianni Rezza, già direttore della Prevenzione del ministero della Salute e oggi docente di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano sottolinea in un post su Facebook come “il picco di influenza è previsto dopo Natale”. La stagionalità dell’influenza, “ormai del tutto assestata, è più facile da predire rispetto a quella del Covid-19, che certamente sta iniziando a comportarsi come gli altri virus respiratori, ma ci riserva sempre delle sorprese, perché è ancora giovane ed estremamente capriccioso!”.
“Difficile predire le dinamiche indipendenti di due virus che si trasmettono con modalità simili ma sono del tutto diversi” aggiunge. “I casi di Covid, sottostimati perché ormai predomina il tampone fai da te – sottolinea Rezza – sono davvero tanti, ma l’impatto clinico, seppure in aumento, è limitato. Di influenza, in giro, ce n’è invece ancora poca (molto meno di Sars-CoV-2 e Rhinovirus, e perfino del virus respiratorio sinciziale)”.