• 29 March 2024
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Pietro Radaelli in presidio all’ospedale di Bellano: Regione Lombardia si disinteressa da decenni delle strutture sanitarie sul territorio
Pietro Radaelli, candidato al Consiglio Regionale per il PD, in presidio ieri davanti all’ospedale di Bellano, su cui Regione Lombardia, sorda alle esigenze dei cittadini del territorio del lago, continua a decidere di non investire. Il rischio concreto? La chiusura definitiva.

Pietro Radaelli, candidato al Consiglio regionale, si è recato presso l’ospedale Umberto I di Bellano nella mattinata di giovedì 26 gennaio per confrontarsi con gli utenti della struttura. Dal dialogo con loro è emersa una preoccupante situazione: il presidio ospedaliero è,  di fatto, abbandonato a se stesso e completamente depotenziato. 

Questa situazione causa problemi a un vasto bacino d’utenza, che comprende i comuni dell’alto lago e della Valsassina. In questa zona il problema del servizio sanitario è molto concreto, oltre all’ospedale a rischio chiusura, anche una forte mancanza di medici di base, in particolare in Val Varrone.

Non dimentichiamo tra l’altro che, in  Provincia di Lecco, esiste anche un altro presidio ospedaliero ai cui gridi d’aiuto Regione Lombardia risulta sorda: il San Leopoldo Mandic di Merate. Qui la carenza di personale, specialmente al Pronto Soccorso, obbliga l’azienda ospedaliera a chiedere dipendenti a società esterne, con forti costi aggiuntivi, considerato che tali medici e infermieri “a gettone” hanno un costo maggiore rispetto a quelli salariati direttamente dall’ospedale. 

“Non stupiscono le condizioni di questi presidi ospedalieri.” – ha dichiarato Pietro Radaelli, candidato al Consiglio regionale – “Non investire nella sanità pubblica è stata una precisa scelta politica di Regione Lombardia per decenni.  La pandemia ha evidenziato le crepe già evidenti nel sistema sanitario lombardo: il nostro territorio conta un numero elevatissimo di morti per Covid. Non potendo rivolgersi ai medici di base, troppo spesso la cittadinanza si riversa per questioni di routine nei pronto soccorso. I consultori familiari e le guardie mediche sono statiridotti drasticamente per numero e personale. A chi possono rivolgersi i nostri genitori, i nostri nonni malati nel fine settimana? Vanno al pronto soccorso? E cosa dico alle mie amiche che hanno bisogno dell’assistenza ginecologica che un tempo fornivano i consultori? Mandiamo le ragazze di vent’anni dai medici privati a 100€ a visita?” – prosegue Pietro Radaelli – “È necessario un progetto a lungo termine che miri a risolvere i problemi strutturali della sanità pubblica in Lombardia.” – ha concluso Pietro Radaelli.

In queste ultime settimane di campagna elettorale, Pietro Radaelli prenderà parte alla tavola rotonda con i rappresentanti delle professioni sanitarie del nostro territorio, tra cui Giuditta Pacchiarini, Presidente del comitato Mandic, insieme al candidato presidente Pierfrancesco Majorino martedì 31 gennaio alle 16 presso la Sala Civica di Viale Lombardia a Merate. Oltre alla sanità, Radaelli tratterà il tema della mafia in Regione, giovedì 2 febbraio alle 21 presso Villa Sironi a Oggiono, con la proiezione di  “Onorata Lombardia”, docufilm sulle mafie, e quello della cultura giovedì 9 febbraio alle 18, insieme a Simona Piazza presso Spazio Teatro Invito a Lecco. 

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