• 19 April 2024
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Manovra economica 2023 migliorata grazie al dialogo. Da gennaio confronto stringente con il Governo su pensioni, salute e sicurezza, politiche industriali, fisco, mercato del lavoro, welfare e politiche sociali. Quella approvata in via definitiva il 29 di dicembre dal Senato è una Legge di Bilancio 2023 che, pur mantenendo invariati i saldi, presenta alcuni significativi avanzamenti rispetto al testo iniziale.

Miglioramenti che rispondono a precise proposte avanzate dalla CISL in occasione del confronto
dello scorso 7 dicembre con il premier Meloni.
Progressi non scontati, frutto di una forte azione di pressing operata sul Governo e sulle forze
politiche attraverso relazioni e mobilitazioni responsabili che la Cisl ha messo in campo in queste
ultime settimane, culminate con l’importante Assemblea Nazionale di delegati e pensionati dello
scorso 15 dicembre a Roma.
Nel merito riteniamo importante evidenziare:

1) l’incremento dall’80 all’85% dell’indicizzazione delle pensioni per gli assegni da 4 a 5 volte il
trattamento minimo. Operazione che garantisce un adeguamento di circa 150 euro al mese
per le pensioni tra i 2.000 e i 2.500 euro lordi;

2) l’innalzamento da 20 a 25mila euro (1.933 euro lordi al mese) della soglia di reddito che
beneficerà del taglio del cuneo fiscale al 3%. Intervento che, da solo, costa 613 milioni, 450
al netto degli effetti fiscali;
3) l’aumento da 6.000 a 8.000 euro dell’esonero contributivo per le assunzioni e le
stabilizzazioni di giovani under 36, donne svantaggiate e percettori del reddito di cittadinanza
(al netto degli effetti fiscali 41,7 milioni nel 2023, 79,7 milioni nel 2024 e 57,1 milioni nel
2025);

4) il potenziamento dell’assegno unico universale, con un incremento dello stanziamento pari
a 345,20 milioni nel 2023 e a 457,90 milioni nel 2024;
5) la ridefinizione dei criteri per il congedo parentale con ulteriori 30 giorni indennizzati all’80%,
che finalmente si rivolge sia alle mamme che ai papà. Il costo inizialmente quantificato in 117
milioni nel 2023 (178 nel 2024) per le sole mamme aumenta di 19 milioni nel 2023 (33 nel
2024) per l’estensione ai papà;

6) la riduzione dell’imposta sostitutiva applicabile ai premi di produttività dei lavoratori
dipendenti che passa dal 10 al 5 per cento sulle somme erogate nel 2023 sotto forma di premi
di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa;
7) l’aumento delle pensioni minime;
8) il pacchetto di misure per il Sud che vale in tutto 1,6 miliardi, cifra finanziata attingendo dal
Fondo Sviluppo e Coesione per crediti d’imposta, fiscalità di sviluppo e ZES;
9) la cancellazione della norma che eliminava le multe per gli esercenti che rifiutavano di
utilizzare il Pos sotto i 60 euro, con l’impegno a individuare soluzioni alternative per
sostenere i costi delle commissioni bancarie.

Interventi che si aggiungono alle misure di emergenza contenute già nella prima stesura e che
facevano parte delle nostre rivendicazioni: dal pacchetto famiglia all’innalzamento della soglia Isee
a 15mila euro per gli sconti in bolletta; dal fondo per abbassare i prezzi sugli acquisti dei beni
essenziali alla detassazione degli accordi di produttività; dall’incremento del prelievo sugli
extraprofitti fino al superamento dello scalone Fornero per il 2023.
Nondimeno permangono criticità per alcune Misure, a partire da Opzione donna, voucher e flat-tax,
che dovranno essere affrontate e risolte in sede di negoziato con il Governo. Da gennaio inizieremo
un confronto serrato sui tavoli conquistati su pensioni, salute e sicurezza, politiche industriali, ai quali
andranno subito affiancati spazi di confronto su fisco, mercato del lavoro, welfare e politiche sociali.
Prioritario per la CISL è definire un Patto anti-inflazione che dia vigore e prospettiva a una nuova
politica dei redditi. Salari e pensioni vanno elevati abbassando le tasse nel principio di progressività
dell’imposizione fiscale, mettendo al centro le relazioni industriali, rinnovando e innovando i
contratti pubblici e privati, costruendo nuovi meccanismi di adeguamento all’inflazione reale,
vigilando sulla speculazione, innalzando la produttività e riallocandone i frutti sui lavoratori.

È urgente sbloccare investimenti e riforme elevando le risorse destinate alla sanità, alla scuola, alla
ricerca, alla non autosufficienza. Occorre superare il precariato e stimolare nuove assunzioni stabili.
Vanno affrontati i temi della marginalità sociale, del contrasto alla povertà, delle politiche attive,
della formazione e dell’occupabilità: il Reddito di Cittadinanza non deve essere archiviato prima di
introdurre un adeguato strumento alternativo che affronti queste criticità.

Auspichiamo che la Legge di Bilancio 2023 non sia che il primo passo di quello che dovrà diventare
un ben più ampio e solido cammino partecipato tra Governo e Parti sociali per rilanciare lo sviluppo
del Paese secondo principi di equità e sostenibilità sociale.
Abbiamo inoltre un’occasione straordinaria rappresentata dal Pnrr, che non può essere sprecata.
Ciò che serve è un grande cantiere nazionale della corresponsabilità, su questo sfidiamo oggi il
Governo, incalziamo le associazioni datoriali e tutti gli interlocutori sociali.

MIRCO SCACCABAROZZI
Segretario Generale CISL MONZA BRIANZA LECCO

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