• 25 April 2024
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FINLANDIA, Gennaio 2017 – Main Road Helsinki E75 (statale consentita ai ciclisti, ovviamente)
Strada ghiacciata e innevata, come da normalità in Finlandia. Camionista (quindi persona “che va a lavorare”) che dopo aver atteso le condizioni di sorpasso, supera l’ammiraglia di supporto e il ciclista. 
NOTARE: Lo spazio di distanza lasciato dal camionista rispetto al ciclista.

Saluto con un gesto della mano per l’attesa (gesto che verrà ripetuto a più riprese durante i 1500 km dell’avventura visto che non avrò registrato neanche UN SORPASSO azzardato) e il sorpasso rispettoso. Il camionista, che in foto non si vede, mi sorride e alza il pollice in segno di “Ok”
Stessa scena, in Italia pochi giorni fa, zona Dolomiti: addetto alla pulizia strade che supera il ciclista apostrofandolo molto grottescamente con una bestemmia irripetibile. Evito di pubblicare video ma in rete si trovano articoli con tanto di shitstorm e insulti. 

Questo per dire cosa? Che è solo questione di mentalità e di come concepiamo le strade nella nostra mente. 
Da un lato (Finlandia) sono il luogo di tutti, dove chi arriva dietro “aspetta” senza isterie o manovre azzardate, dall’altro (Italia) la totale incapacità di capire che non sono esclusive per gli automobilisti e che se ci si ritrova un veicolo più lento si rallenta e si aspetta perchè LA VITA vale più di qualunque minuto perso. 
Mi scoccerò mai di ripeterlo? MAI finchè vivrò ancora in questo Paese.
Ha senso questa battaglia? Se anche avrò influenzato positivamente una sola persona mi reputerò soddisfatto e continuerò a farlo.

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