• 16 April 2024
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Per curare le persone non possiamo fare a meno dei professionisti della sanità!
Se come cittadini siamo ostaggio di lunghissime liste d’attesa e fatichiamo a curarci nella sanità pubblica, ci sono almeno due motivazioni e ben precise responsabilità politiche, di cui purtroppo nessuno chiede conto. 

La prima: le corsie si sono svuotate per il blocco del turnover scattato dal 2005 (art. 1 comma 198) con il governo BERLUSCONI 2 e proseguito con il PRODI 2, Berlusconi 3, MONTI, LETTA, RENZI. 
Come media a livello nazionale su 100 medici andati in pensione, 10 non sono stati sostituiti.
La seconda: cattiva programmazione a livello ministeriale e regionale.
Non si è tenuto conto di quanti medici andavano in pensione per iniziare a formarne altri nelle Università.
Tra il 2015 e il 2022 il saldo negativo tra pensionati e nuovi specialisti è stato di 15.585 unità.

A correggere il tiro, a partire dal 2019, il ministro Giulia Grillo durante il governo di Giuseppe Conte: è stato finalmente sbloccato il turnover (portando le assunzioni possibili a +10%) e aumentando il numero dei posti per le scuole di specializzazione. 
Siccome per formare uno specialista sono necessari 4-5 anni, almeno fino al 2024 sconteremo gli effetti della programmazione sbagliata.
E dobbiamo dirlo forte: le responsabilità sono di quelli bravi e competenti con classi dirigenti di esperienza pluridecennale!

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