• 20 April 2024
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Sabato 24, ore 4.47, 24 ore prima della più grande tragedia del Mediterraneo degli ultimi anni. Arriva un mayday a Roma, alla sala operativa del Comando generale delle Capitanerie di porto. Sabato 24, ore 22.30. Un aereo della missione europea Frontex segnala i barcone a 50 miglia delle coste calabresi. Domenica 25, ore 00.30. Due motovedette della Guardia di Finanza escono in mare alla ricerca del barcone ma tornano indietro per il mare troppo brutto. Avvisano la Capitaneria di Porto. Domenica 25, ore 4.30. Arriva una telefonata, la nave sta naufragando. 

Domenica 25, ore 5.45. Le forze dell’ordine intervengono ma il naufragio è già avvenuto. Si trovano davanti a una scena apocalittica con decine di cadaveri in mare. Perché nessuno ha salvato le 200 persone a bordo della nave partita dalla Turchia? Perché, con il mare in tempesta, non sono usciti assetti adeguati dalle Guardia Costiera ma solo motovedette della Guardia di Finanza costrette a tornare indietro per le condizioni del mare? Perché la Guardia Costiera non è intervenuta dopo che la Guardia di Finanza ha avvertito la Capitaneria di porto del fallimento del tentativo? Perché nessuno nella linea di comando ha dato ordine salvare quelle persone, accontentandosi di vaghe rassicurazioni e risposte di comodo? Risalendo la filiera di comando non si può che arrivare a Roma.

Matteo Piantedosi è il Ministro dell’Interno ha responsabilità precise su accoglienza e sicurezza in mare. Sapeva quello che stava succedendo? Se la risposta è sì: si dimetta. Se la risposta è no: si dimetta. Matteo Salvini ha fortemente voluto la delega alla Guardia Costiera, sua dunque la responsabilità sull’agire del corpo. Sapeva quello che stava succedendo? Se la risposta è sì: si dimetta. Se la risposta è no: si dimetta. Peppe De Cristofaro Capogruppo al Senato per Alleanza Verdi e Sinistra

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