• 26 April 2024
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Si è tornati recentemente in un Convegno promosso dalla Comunità Montana valsassinese a parlare della eventualità di una Scuola Superiore in Valsassina, almeno per il suo primo Biennio. Un argomento di cui anche negli anni passati si era discusso parecchio, ma senza arrivare mai a una conclusione.
Il momento buono sembrava essere arrivato intorno al 1998, quando il Governo Prodi I, con Ministro all’Istruzione Luigi Berlinguer, aveva lanciato il progetto di un “Biennio Unico”, uguale per tutte le Scuole Superiori, nei primi due anni di corso.

A lavorare a quel progetto era stato anche il nostro bravissimo Deputato lecchese dell’Ulivo, il prof. Lamberto Riva, già insegnante di Filosofia e poi Preside del Liceo Classico di Lecco, una persona eccezionale per cultura e intelligenza che ancora oggi ci manca molto.

A quel punto creare un Biennio in Valsassina sarebbe stato indispensabile, anche perchè l’obbligatorità degli studi sarebbe stata portata a 16 anni.
La Valsassina produce circa 150 studenti che ogni anno dalla Terza Media passano alle Superiori, tra Cremeno, Introbio e Premana. I numeri ci sarebbero stati eccome.

Non se ne fece niente però (a parte la vita breve del Prodi I) per fondamentalmente due obiezioni avanzate dall’ANP (Associazione Nazionale Presidi).
La prima che i due anni del Biennio unico sarebbero stati soltanto la prosecuzione delle Scuole Medie, una scuola generalista e indifferenziata con molte problematiche.
La seconda che accorciare a solo tre anni la specializzazione dei ragazzi sarebbe stato limitante e avrebbe comportato problemi nella loro preparazione più specifica.
Il progetto venne quindi chiuso nel cassetto, e non se ne parlò più !

A seguire arrivò invece un altro progetto, la “Riforma della Scuola” targata Letizia Moratti, Ministro all’Istruzione del Berlusconi II (2001-2006).
Obiettivo di questo progetto era sostanzialmente togliere un anno dalle Superiori, unificando la Terza e la Quarta, in modo che gli alunni uscissero col Diploma a 18 anni invece che 19, come in altri paesi europei.
Anche di questo progetto, molto propagandato all’epoca, non se ne fece niente.
L’unica riforma che invece venne applicata fu la cosiddetta “Riforma Gelmini” , la disastrosa Ministra del Berlusconi III (2008-2011) , che tagliò indiscriminatamente cattedre e ore di lezione alle Superiori con l’obiettivo solo di risparmiare sul Bilancio dello Stato (una cosiddetta riforma di cui gli insegnanti si ricordano bene !).

Ma torniamo alla nostra Valsassina: abbiamo detto che con circa 150 alunni che escono ogni anno dalla Terza Media i numeri ci sarebbero.
Il problema è che questi alunni si disperdono in molti rivoli.
Quando la Provincia funzionava, prima della sciagurata Riforma Delrio del 2014 (io sono d’accordo con chi le vuole ripristinare, un ente intermedio tra i Comuni e la Regione è utilissimo, e Lecco ne era un esempio virtuoso) c’erano stati degli studi interessanti su dove si iscrivevano i ragazzi dopo le Medie.

Molti andavano negli Istituti Tecnici: Badoni, Fiocchi, le ragazze al Parini (Economia) o al Bertacchi (Socio-Pedagogico).
Molti ragazzi negli Istituti Professionali : Muratori, Odontotecnici, Elettricisti e Idraulici.
Non molti nei Licei, Classico e soprattutto Scientifico.

E’ chiaro che nessuna scuola ha i numeri (almeno 15-20 alunni per classe) per tentare di fondare una propria sezione staccata in Valsassina.
C’era stato un tentativo della Preside Montagna di Premana di organizzare un corso AFM presso l’Istituto Alberghiero di Casargo, cinque anni fa, tentativo finito inevitabilmente nel vuoto.

Che fare allora, rassegnarsi ? 
No, una soluzione a mio parere ci sarebbe, ed è anche l’unica.
Bisogna lavorare sul concetto di”classe articolata“. Cosa sono le “classi articolate” ?
Faccio un esempio che riguarda il Parini: in alcune Prime (alcuni anni fa) la metà dei ragazzi era iscritto al Corso AFM (Amministrazione Finanza e Marketing) e l’altra metà al corso Turistico.
Bene: questi ragazzi facevano insieme le ore di base (Italiano, Storia, Inglese, Matematica, Diritto) e si dividevano invece in quelle di specializzazione.
In quelle ore i primi facevano lezioni di Marketing, i secondi invece approfondivano le Lingue.
Lo stesso capita nei Corsi Serali che sono in comune tra Fiocchi e Bertacchi, ad esempio.

La stessa cosa quindi si potrebbe fare in Valsassina, anche se il progetto è un po’ complesso per l’organizzazione.
Nel nuovo Biennio che potremmo immaginare un bel pacchetto di ore comuni rimarrebbero le stesse per tutti (Italiano, Storia, Geografia, Inglese, Francese, Diritto, ecc.), eseguite dagli stessi insegnanti , “incardinati” a una Scuola Superiore, che potrebbe essere il Parini o il Badoni.

Le altre ore di specializzazione invece sarebbero eseguite da insegnanti specifici (sempre dipendenti dal Parini, Badoni o dal Fiocchi) che insegnerebbero le loro materie in ore dedicate solo con una parte della classe.

Certo, l’organizzazione oraria non sarebbe facile da creare, ci vuole certamente la collaborazione delle scuole coinvolte e dell’Ufficio Scolastico Territoriale (l’ex Provveditorato) , diversi insegnanti dovrebbero andare e venire da Lecco, ma a mio parere questa è l’unica strada al momento percorribile (con una buona Sovraintendenza locale che coordini i movimenti).

Pensiamoci, potrebbe essere una soluzione per i nostri ragazzi !

 

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