C'è un elemento oggettivamente di ambiguità, a mio parere, nelle due importanti manifestazioni che si sono tenute a Roma e a Milano per la Pace. La prima organizzata dai movimenti pacifisti e dai 5Stelle, la seconda dal Terzo Polo di Renzi e Calenda. La prima  a favore della Pace a qualsiasi costo, la seconda a favore dell'Ucraina senza se e senza ma.

Qual è oggettivamente l'elemento di ambiguità ? Che se si vuole un Trattato di Pace, e non una impossibile "Resa senza Condizioni" imposta dal vincitore all'avversario sconfitto, entrambi dovranno cedere qualcosa.

La apertura di Zelensky, ieri, ad aprire eventuali trattative con i Russi, francamente mi sembra provocatoria: secondo Zelensky i Russi dovrebbero ritirarsi da tutti i territori occupati, dal Donbass all'Ucraina, riconoscere la sovranità dell'Ucraina, e per giunta versare miliardi di dollari per riaggiustare i territori devastati dalla bombe (qualcuno ha calcolato che servirebbero almeno 100 miliardi).

Un po' quello che Francia e Inghilterra imposero alla Germania nel 1919, con il Trattato di Versailles: cedere Alsazia e Lorena e versare milioni di marchi dal 1921 fino al 1971 ! Solo che la Germania era stata sconfitta sul campo, dopo più di 4 anni di sanguinosissima guerra !

Dall'altra parte Putin, che non può dire al suo paese, dopo aver perso 75.000 uomini in battaglia (stando alle fonti ucraine, una strage rispetto a cui anche la Guerra del Vietnam impallidisce) :" Sapete che c'è ? Abbiamo scherzato . Ce ne andiamo e ci ritiriamo anche dalla Crimea !". 

E' chiaro che qualcosa anche gli Ucraini dovranno cedere, se si vuole arrivare a una pace sostanziale.
A me sembra molto ragionevole la proposta, lanciata un paio di settimane fa e volutamente ignorata, da diversi intellettuali italiani, tra cui Massimo Cacciari, che sostanzialmente proponeva :" Riconosciamo come Europa la sovranità della Russia sulla Crimea (annessa all'Ucraina solo nel 1954, ma che non fa parte della sua tradizione storica) e in cambio i Russi si ritirino dal Donbass e altre aree acquisite con la forza, in territori che tornino all'Ucraina ma con la loro autonomia, come già stabilivano i Trattati di Minsk (che nemmeno gli Ucraini hanno rispettato)".

Ecco, ragionare su questi concetti vuol dire veramente volere la pace. Armare gli Ucraini a tutti i costi, illudendoli che tra 10 anni "libereranno" la Crimea, no .

Il resto vuol dire solo aspettare una "resa senza condizioni" di un avversario duramente colpito e sconfitto, con il rischio di una guerra nucleare che devasterebbe tutto il Pianeta.

Non credo che dovremmo aspettare ancora, ballando sull'orlo del burrone.

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