• 19 April 2024
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Rimango convinto del fatto che l’alternanza scuola lavoro nei licei scientifici e classici non abbia alcun senso e addirittura crei ulteriori diseguaglianze tra giovani e studenti. La valorizzazione di percorsi certificati di volontariato avrebbe più senso. Nelle scuole più professionalizzanti e soprattutto nei Cfp l’esperienza di tirocinio ha, invece, un valore unico. 
Sarebbe bene iniziare a 16 anni e non prima, lasciando però margine alle scuole di proporre ad alcuni studenti percorsi in azienda quando si capisce che queste esperienze offrono dei riconoscimenti unici che la scuola delle aule, dei laboratori, degli intervalli e dei banchi, riuscirebbe faticosamente ad offrire. 

Non utilizzerei il termine scuola-lavoro. Due termini che così posti appaiono in alternativa. Il lavoro poi è tale se viene retribuito. Non abituerei i giovani a immaginare di lavorare gratis. Si tratta invece di tirocini curricolari. Esperienze formative ed orientative di persone iscritte a scuola che siano Centri di Formazione Professionale (CFP), o università. Finalizzati all’acquisizione degli obiettivi di apprendimento specifici del percorso stesso, previsti nei relativi piani di studio. 
L’apprendistato è una forma diversa di formazione finalizzata all’ottenimento della qualifica o del  diploma o di di titoli universitari e di alta formazione. Strumenti da valorizzare con cui la persona impara lavorando e viene pagata essendo una risorsa preziosa per l’azienda.
Poi ci sono i tirocini extracurricolari. Strumenti che permettono a persone che hanno una certa età, un’invalidità, oppure un curriculum ancora poco ricco di avviare delle esperienza lavorative pagati. In questo caso i limiti minimi del riconoscimento economico devono essere, assolutamente, rivisti. La normativa di Regione Lombardia prevede per un tempo pieno solo 500 euro al mese lordi.

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