• 19 April 2024
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SANITÀ,MEDICI A GETTONE: I DATI DEL CORRIERE CONFERMANO IL DISASTRO DELLA GESTIONE SANITARIA IN LOMBARDIA
I dati riportati da Milena Gabanelli sul “Corriere della Sera” a proposito dei medici gettonisti confermano una situazione allarmante. Siamo arrivati al paradosso dove a causa della carenza di medici per i turni d’emergenza una madre in procinto di partorire, per esempio, rischia di farsi curare da un medico generico prestato momentaneamente alla ginecologia!

Si tratta di una situazione figlia delle fallimentari politiche del centrodestra che hanno portato gli ospedali ad assumere cooperative di medici, per coprire i turni per i quali non hanno dipendenti, in cui ci sono borse di studio per specializzazioni mediche che restano senza candidati. Così subentrano i medici gettonisti, pagati per i turni che svolgono, di solito 12 ore la notte, nei fine settimana e nei festivi. 
La conferma del rischio di inadeguatezza del servizio offerto arriva da un’indagine dei Nas che dalla metà di novembre ai primi di dicembre ha svolto verifiche a campione su 1.525 medici delle cooperative in tutta Italia. Risultato: sono stati trovati dottori arruolati in ostetricia senza nessuna formazione per fare i parti cesarei, altri in Pronto soccorso senza avere competenze in Medicina d’urgenza, ultra 70enni, o già dipendenti di altri ospedali che facevano di nascosto i doppi turni per la cooperativa. 
Inoltre, tra i medici a gettone ci sono neolaureati in Medicina senza esperienza che si trovano a eseguire diagnosi.

Cooperative impreparate, criterio di scelta legato solo al massimo ribasso, rischio di arrivare in Pronto soccorso con un infarto e non avere medici preparati. Questi sono i dati che fotografano la disastrosa gestione sanitaria delle amministrazioni di centrodestra.
Un centrodestra che non solo non ha saputo gestire i momenti di emergenza come la pandemia, ma in 30 anni ha di fatto smantellato un sistema sanitario eccellente per favorire pochissimi privati, togliendo così il diritto alla salute a tutti i cittadini che non hanno un conto in Svizzera. 

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