• 29 March 2024
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Bene ha fatto l’altra sera Stefano Massini a Piazza Pulita a parlare del famoso “rogo dei libri” voluto in Germania da Hitler nel 1933, all’inizio della sua rovinosa carriera politica.
“I Nazisti volevano sostituire la grande cultura classica tedesca con gli autori più favorevoli al Nazismo, di cui naturalmente a distanza di pochi anni non è rimasto più nulla” ha detto giustamente Massini.

La grande cultura tedesca dell’Ottocento, quella degli Schopenauer, Hegel , Feuerbach per esempio, era secondo Hitler o impregnata di Ebraismo, oppure di Liberalismo Massone o ancor peggio di Socialismo (Marx era nato a Treviri, antica capitale romana della Germania) di cui bisognava far sparire ogni traccia.

Resta incredibile come un popolo che un secolo prima era un faro di cultura per tutta Europa (basterebbe ricordare Mommsen per la storiografia, Bach per la Musica, e tanti altri) insieme a Parigi, abbia potuto accettare una cosa del genere, scivolando rapidamente nell’abisso.

Ma questa è l’ anticultura della Destra, che odia i libri e tutto ciò che si frappone a una sua visione mitica e propagandistica della Storia e degli avvenimenti: in Italia oggi tutti i problemi sono dovuti agli Immigrati, o ai lavativi che non vogliono lavorare aspettando il Reddito di Cittadinanza, o a qualcos’altro.

Perciò gli intellettuali, che magari possono produrre qualche ragionata obiezione, sono pericolosi, meglio liberarsene , soprattutto dalla RAI.

La pretesa “egemonia culturale” della Sinistra, nei giornali e nelle istituzioni (o nella Scuola) per questa Destra ignorante e cialtrona è solo una questione di numeri. Non è perchè ci sono stati finora grandi intellettuali di Sinistra, da Umberto Eco a Italo Calvino a Cesare Pavese, Pasolini e tantissimi altri, al cui confronto la Destra non ha mai avuto quasi nessuno da contrapporre, ma solo perchè numericamente si sono imposti di più .

“Uno vale l’altro” : la meritocrazia, di cui continuamente straparlano a vanvera, in questi casi non è valida. Inseriamo i Nicola Porro al posto di Fabio Fazio (anche se fa un trentesimo del suo “share” nonchè del suo apprezzamento) Maurizio Belpietro al posto di Lucia Annunziata, oppure un giornalista equilibrato come Mario Giordano e tanti altri adepti del nuovo corso meloniano e il gioco sarà fatto !

Vedrete che più personaggi ci sono in televisione a elogiare il nuovo grande Governo italiano, e più il popolo sarà convinto che questo è sicuramente il migliore che ci sia potuto essere. Non è più semplice propaganda: questi personaggi già da tempo imperversano abbastanza sulle reti berlusconiane, non si può dire che non sia data loro opportunità di parola. Ma non basta: è necessario che una RAI finalmente monocratica si rimetta in linea con il nuovo verbo.

Se poi i libri, gli studi, le analisi sui dati e le ricerche, racconteranno (forse da qualche angolo sperduto) una realtà completamente diversa, peggio per loro.

La realtà per favore si adegui: la Germania è stata fatta grande solo dagli Ariani, e l’Italia sta vivendo il suo “secondo Rinascimento” .
Chiunque non sia d’accordo, è pregato di uscire dalla porta !

Enrico Baroncelli

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2 thoughts on “Il rogo dei libri

  1. Complimenti condivido…!!!
    Che le persone comprendano i rischi che tutti stiamo vivendo con l’augurio di un pronto risveglio per difendere la democrazia..!!!

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