• 14 May 2024
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La vicenda non si sa se più vergognosa od ormai tragicomica della Ministra Daniela Santanchè, che al Senato italiano ieri ha parlato di una “campagna mediatica di odio” contro di lei, senza rispondere alle fatidiche domande sollevate dalle inchieste di Report e cioè se , mentre si comprava Maserati e si attribuiva compensi altissimi, avesse o no anche pagato gli stipendi, le tredicesime e le liquidazioni ai lavoratori delle sue società, rende sempre più chiaro qual è il concetto di vita di questa nuova Destra al comando.
Almeno Berlusconi buonanima gli stipendi li pagava, e questi problemi bisogna ammettere non li aveva mai avuti.

Sarà perchè sono reduce da lunghe giornate passate a interrogare i ragazzi per gli esami di Maturità 2023, in cui molti di loro hanno ricordato la figura di Gabriele D’Annunzio, che evidentemente ancora oggi li appassiona (mentre io personalmente non l’ho mai sopportato) che mi viene una riflessione da fare.

Come sanno gli Storici, più ancora di Mussolini, D’Annunzio è il vero fondatore del Fascismo e della Destra contemporanea. Non era presente a Piazza San Sepolcro, a Milano nel 1919, ma guardacaso TUTTE le manifestazioni simboliche e gli slogan del fascisti dell’epoca furono inventati da lui: dalla “camicia nera”, al “saluto romano” (che poi con gli antichi Romani non c’entrava niente, ma fa nulla), all'”Eja eja alalà” , al Fez e al “me ne frego” (usati dagli Arditi di Fiume) a molto altro (“santo manganello”) furono tutte invenzioni dannunziane che Mussolini, che lo vedeva come un possibile avversario dato il suo carisma molto superiore al suo, prese in prestito.

E qual era la “concezione di vita” di D’Annunzio, la sua “weltanschaung” ? Questo i ragazzi lo hanno studiato molto bene: e cioè l'”Estetismo“, il circondarsi a tutti i costi di cose belle, il “vivere inimitabile” del “Superuomo”, che si eleva come un essere superiore dalla bassa mediocrità delle masse, e naturalmente dal suo modo di pensare, disprezzando tutto ciò che sapesse di democrazia e di senso comune.

La sua vita avventurosa ne fu un esempio: D’Annunzio fuggì due volte di nascosto, prima da Napoli e poi da Parigi, perchè non poteva pagare i numerosi creditori. Fu Mussolini alla fine a saldargli tutti i suoi numerosissimi debiti, in cambio dell’auto-isolamento del “Vate” in una nuova villa sul Lago di Garda, sempre regalatagli dal “Duce”, naturalmente con i soldi pubblici, purchè se ne stesse politicamente zitto e fuori dalle scatole (ma invero fino alla sua morte nel 1938 Mussolini temeva che ci ripensasse).

E’ allora ancora questa concezione che emerge dal comportamento della Santanchè e che evidentemente è alla base della “nuova” Destra meloniana. Disprezzo delle convenzioni e della cosiddetta “moralità pubblica”.

Con D’Annunzio alla vecchia Destra costituita da avvocati, imprenditori seri, vecchi parrucconi che avevano lavorato all’Unità d’Italia e soprattutto al suo rafforzamento economico e sociale, da Quintino Sella a Ricasoli fino a Giolitti, si sostituì la Destra del “Me ne frego”, delle avventure irresponsabili ( “in primis” l’ingresso nella II Guerra Mondiale, a cui l’esercito era completamente impreparato) della propaganda sopra di tutto, dell'”estetismo edonistico” a cui i “superuomini” (e “superdonne”) avevano diritto “per grazia di Dio”” !

Se la Santanchè fa riferimento a questa Destra, sarebbe allora meglio che si facesse da parte: di danni ne ha già combinati abbastanza.
L’Italia è cresciuta, non è più quella di Pinocchio, e avrebbe un disperato bisogno di persone serie, che dubito molto che il Governo Meloni possa mettere in campo !

Enrico Baroncelli

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