epa10719975 Armed fighters stand guard during an exihibition of military arms, organized by the fighters of Ezz al-Din Al-Qassam brigade, the military wing of Hamas, at a military site in the center of Gaza City, 30 June 2023. Al-Qassam brigade displayed military reconnaissance planes, missiles and machine guns used in the past conflicts with Israel. EPA/MOHAMMED SABER

Guardiamola dal punto di vista dei terroristi islamici: la situazione non potrebbe essere migliore, un successo come neanche loro forse se l’aspettavano.
L’orribile attentato del 7 Ottobre contro i Kibbutz israeliani, l’uccisione di 1200 civili, donne uomini e bambini, che sono stati sorpresi e ignobilmente uccisi nelle loro case, ha provocato un corto circuito senza precedenti.

Israele, che per difendersi contava sulla sua superiorità tecnologica e militare, si è improvvisamente resa conto di essere ancora molto vulnerabile, piombando improvvisamente in uno stato di ansia e di insicurezza.

Il processo di pacificazione, che sembrava arrivare a un ottimo punto con la ratificazione del Trattato di Abramo anche con l’Arabia Saudita, è stato improvvisamente non solo bloccato, ma si è tornati indietro di decenni, ai terribili anni ’70, prima della Pace di Camp David.

Oggi ci sono reali prospettive di nuove guerre col Libano, con la Siria (fomentata dall’alleato russo, persino increduli che questa guerra faccia dimenticare quella in Ucraina) e con la Giordania.

Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu è caduto perfettamente nel trappolone: la reazione isterica e massiccia, con i terribili bombardamenti su Gaza, ha dilapidato in pochi giorni la carica di solidarietà e simpatia che Israele si era giustamente acquistata. Non più vittima ma ora carnefice.

Ammazzare con i terribili bombardamenti migliaia di civili innocenti, anche qui donne uomini e bambini, come “vittime collaterali” per uccidere qualche terrorista di Hamas non mi è sembrata per nulla una grande idea. L’invasione di Gaza renderebbe solo ancora più drammatica la situazione, mentre il bombardamento dell’Ospedale di Gaza, chiunque sia stato, ha ulteriormente esasperato gli animi.

Dove sono i droni, le “esecuzioni mirate”, quelle che hanno permesso, con calma e precisione, di catturare e uccidere Bin Laden in Afghanistan, e tanti altri terroristi, o di compiere esecuzioni anche in Africa o nei paesi arabi, attività in cui Israeliani e statunitensi sono sempre stati specializzati ?

Ma Netanyahu e l’estrema destra, che in questi anni non hanno fatto nulla per integrare i Palestinesi nella società israeliana, anzi li hanno tenuto a distanza e sotto chiave come animali in gabbia, hanno deciso per l’azione spettacolare e inutilmente vendicativa.
Gli ostaggi si libereranno con i bombardamenti ? Ne dubito.

I risultati sono pessimi: il mondo arabo e palestinese è in rivolta, le trattative di pace naufragate, l’odio tra i due popoli è ai massimi livelli, come non si vedeva da decenni. Il terrorismo ha ripreso a insanguinare anche le città europee, la tensione è altissima.
Quel che è peggio, ogni possibilità di soluzione ora sembra lontanissima: “due popoli e due Stati” ? Il territorio è troppo piccolo, risponde Israele, difficilmente difendibile dal punto di vista militare, mentre i Palestinesi dichiarano che non se ne andranno mai dalle loro case.

L’unica soluzione sarebbe stata “due popoli uno Stato”, dove ai Palestinesi fossero garantiti diritti civili, uguaglianza, libertà giuridica, persino una certa autonomia, anche dal punto di vista economico. Ma oggi, con l’odio ai massimi livelli, questa soluzione, a cui si sarebbe dovuto lavorare da tempo (e i Laburisti di Rabin l’avevano capito) è quantomeno fantascientifica.

Un grande successo per Hamas, una terribile tragedia per Israele e per tutta la Comunità internazionale. E purtroppo non è ancora finita, non è affatto finita.
Non ci resta che pregare con Papa Francesco, affinchè gli animi siano un po’ più illuminati !

Enrico Baroncelli

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