• 29 March 2024
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Oggi, per la prima volta dalla mia elezione al Senato, sono intervenuto nell’Aula di Palazzo Madama in occasione dell’informativa del Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, sulla gestione dei flussi migratori e sui recenti sbarchi in Italia. Purtroppo, più che un discorso, ho ascoltato una relazione prefettizia con poche idee e anche molto confuse.

Un intervento certamente non all’altezza della crisi politica che si è innescata con un nostro storico alleato, la Francia. Piantedosi ha ribadito che “in Italia non si entra illegalmente” e che “la selezione non la fanno i trafficanti”, che “il nostro Paese non può subire le migrazioni”. Giusto. Ma senza un piano complessivo non si va da nessuna parte: certamente un Paese europeo come l’Italia non si governa così. In particolare, servono politiche che possano davvero limitare il flusso degli arrivi, non la retorica disgustosa sul “carico residuale”.  

Il punto politico infatti è che il Ministro Piantedosi deve scegliere se agire ancora come capo di Gabinetto di Salvini o come Ministro della Repubblica in grado di governare l’immigrazione. 

Sia chiaro: l’attività delle ONG va regolata, ma il comportamento del Governo è stato indegno di un Paese civile. In altre parole, Piantedosi non ha fatto altro che replicare l’atteggiamento del Ministro Salvini nel Conte I. È inaccettabile, infatti, rivendicare come grande risultato lo sbarco di 234 persone su circa 90mila arrivi annui.

Questo atteggiamento sciagurato ha provocato una gravissima crisi politica con la Francia e ha messo in difficoltà persino il Presidente della Repubblica, che è stato costretto a intervenire per correggere la rotta. Tutto ciò è dovuto al fatto che l’Esecutivo non è interessato al governo del fenomeno migratorio, ma soltanto a rispondere ai fatti di cronaca in modo precipitoso. 

A questo proposito è doveroso ricordare che quando Salvini era Ministro degli Interni e l’attuale Ministro Piantedosi suo capo di Gabinetto, la media giornaliera delle espulsioni è stata di 18 migranti al giorno, in linea con le gestioni precedenti e con quelle successive. Altro che porti aperti o porti chiusi…

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