#25novembre
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne oltre a vederci uniti nella condanna di ogni tipo di violenza, deve richiamare responsabilità e impegni concreti da parte di tutte le istituzioni.
Il Governo ha tenuto alta l’attenzione e aumentato le risorse, mentre non posso dire lo stesso della #GiuntaFontana.
La Regione Lombardia avrebbe potuto e dovuto fare molto di più.
La nostra Regione ha il primato dei femminicidi, e deve potenziare gli interventi a contrasto.
Qualche miglioramento c’è stato, ma non è abbastanza: i fondi regionali contro la violenza sulle donne sono ancora pochi e alcuni provvedimenti importanti sono stati per ora solo promessi.
Penso al Fondo per il #Gratuitopatrocinio, proposto dal Gruppo PD Lombardia di un anno fa e approvato in Aula con un odg di cui ero la prima firmataria .
Mi riferisco anche al fondo regionale per il #redditodilibertà, integrativo del contributo nazionale, richiesto con emendamenti e un ordine del giorno entrambe respinti, per cui ho anche depositato un progetto di Legge.
Ricordo anche che solo da pochi mesi, e per input del Governo Draghi, è stato tolto l’obbligo di registrare le donne accolte dai centri, attraverso il codice fiscale – procedura usata solo in Lombardia- che negli anni aveva escluso dall’accesso ai contributi #centriantiviolenza storici di grande competenza ed efficacia, che rifiutavano questa convenzione.
È stata poi sempre bocciata la mia richiesta di anticipare ai comuni e ai centri le risorse governative, come già fanno altre Regioni.
La violenza contro le donne è un fenomeno invasivo, trasversale e in aumento anche nella nostra regione, e per questo si deve fare di più per contrastarla, con continuità e costanza negli impegni finanziari e un maggiore coinvolgimento dei centri nelle scelte dell’utilizzo delle risorse e delle azioni prioritarie.
È ora di passare dalle parole e dalle promesse ai fatti.
Anche per questo è necessario un cambiamento alla guida della nostra regione.