Questa indagine, realizzata dal network Euroskopia, di cui la rappresentante italiana è SWG,
prende in esame l’opinione pubblica dei cinque paesi più popolosi dell’Ue più Paesi Bassi,
Portogallo, Grecia e Austria, campione che rappresenta il 77% dei cittadini dell’Unione.
Ad emergere è, da una parte un solido sostegno all’Ucraina e alla fornitura di armi all’esercito
che deve combattere contro l’invasore russo, dall’altra però anche l’auspicio che il conflitto
termini il prima possibile, nonostante il rischio di dover lasciare alla Russia parte dei territori
occupati dall’esercito di Putin.
A dimostrazione del largo supporto agli ucraini c’è anche il dato
della netta prevalenza di favorevoli ad accogliere il Paese invaso tra i membri dell’UE.
Si mostra invece più controversa la questione dell’eventuale ripresa dell’importazione del gas
russo una volta conclusa la guerra. In questo caso, agli atteggiamenti generali nei confronti
della Russia si aggiungono le preoccupazioni per possibili carenze delle forniture, per cui si
formano due blocchi di Paesi: Grecia, Germania, Austria e Italia dove almeno il 40% dei
cittadini è favorevole a ripristinare gli accordi con la Russia dopo la fine delle ostilità; gli altri
Paesi dove i contrari prevalgono in maniera netta.
In generale i greci si mostrano i meno ostili nei confronti della Russia. I legami tra le chiese
ortodosse greca e russa hanno evidentemente ancora un peso nel contesto sociale. Anche tra
gli austriaci traspare un atteggiamento più accomodante verso i russi. Al contrario, i polacchi
sono i più intransigenti, sia per via dei trascorsi storici che per il fatto di sentirsi direttamente
minacciati. Gli italiani confermano il sostegno agli ucraini, ma rispetto alla media si dimostrano
meno convinti dell’opportunità di fornire loro gli armamenti e di farli accedere all’Ue.