“Lo stop del Parlamento Europeo alla commercializzazione di auto a motore endotermico dal 2035 profila un passaggio epocale e per nulla lontano di una transizione ecologica che va perseguita senza demagogie né furie ideologiche. Le opportunità di elevare innovazione, produttività, eco-compatibilità di sistema sono evidenti e importanti. Ma per coglierle bisogna partire dal fattore della sostenibilità sociale”. Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, segretario generale Cisl.
“È essenziale governare insieme questo passaggio, con un intervento concertato e organico sull’automotive e, più in generale, sulla politica industriale dell’Europa e del nostro Paese. Significa, tra l’altro, sbloccare massicci investimenti su innovazione, politiche energetiche, ecosistemi e infrastrutture nelle nostre città. Va istituito un fondo sovrano europeo per una transizione tutelata, per accompagnare le riconversioni industriali, proteggendo, rilanciando e riqualificando l’occupazione. Né possiamo lasciar andare i nostri lavoratori in cassa integrazione e importare le batterie dalla Cina: in gioco ci sono decine di migliaia posti, ai quali si aggiungono gli occupati dell’indotto. Questi rischi non possono ricadere su famiglie già pesantemente colpite nei redditi e nella qualità della vita”.