• 20 April 2024
0 Comments

Oggi l’ennesima sentenza che rende “giustizia” alle tante famiglie arcobaleno che vivono nel nostro Paese.
Il 31 gennaio 2019 l’allora Ministro dell’interno Matteo Salvini emana un decreto, tutt’ora vigente, con il quale si impone la dicitura madre e padre (al posto di genitori) all’interno delle carte di identità elettroniche per minorenni.

Ancora una volta Salvini ribadisce le sue priorità: la posizione ideologica delle destre è più importante della tutela di bambini e bambine.
I gruppi legali di Associazione Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBTI+ hanno assistito le coppie nei ricorsi contro questa imposizione ideologica. 
Il Tribunale di Roma ha poche settimane fa deciso per la disapplicazione del decreto voluto da Salvini e la condanna del Ministero dell’interno a rilasciare una carta d’identità rispettosa della specifica composizione familiare del minore.

Siamo di fronte all’ennesima sentenza che ribadisce come l’interesse preminente del minore vada sempre garantito riconoscendo la situazione di fatto e giuridicamente. 
Come Sinistra Italiana, depositando in Parlamento il testo di legge scritto da Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford, nel quale tra i vari punti si prevede il riconoscimento alla nascita per entrambi i genitori di una famiglia omogenitoriale, vogliamo ribadire come il faro della nostra azione politica sia la realtà delle composizioni familiari. Bambini e bambine che vanno tutelate nei loro affetti. Genitori che chiedono solamente di assumersi le proprie responsabilità fin dal primo istante di vita dei loro figli e figlie. 
Noi saremo come sempre a fianco della comunità LGBTQIA+ e faremo di tutto per rendere questo nostro Paese un luogo più giusto per tutt*. Un Paese in cui anche i figli e le figlie delle famiglie arcobaleno possano godere di tutti i diritti e poter essere orgoglios* di essere cittadin* italian*. 
Marilena Grassadonia 
Responsabile Diritti e Libertà 
Segreteria Nazionale di Sinistra Italiana 

Condividi l'Articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *