• 16 April 2024
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IL PUNTO DELLA SITUAZIONE….
Si è conclusa la campagna elettorale per la Lombardia ed il Lazio, non è stata per nulla entusiasmante per uno scarto profondo da colmare data la frantumazione del “fronte progressista” contro la destra insediatasi al governo del paese dalle ultime sciagurate elezioni politiche.
La propaganda ha ancora una volta prevalso, alla qualità dei temi e delle problematiche aperte, in particolare sul ruolo della Sanità che è demandato alle Regioni e che sciaguratamente è stata una concausa negativa durante la pandemia del COVID-19 ancora del tutto non superata.

Da una settimana siamo invasi dal Festival di Sanremo, una kermesse che si è imposta a furor di popolo stando sia agli ascolti ed alla capacità di attrazione non solo canora, ma ormai come un evento culturale, di costume e politico, dell’intero paese.
Lunedì conosceremo i risultati delle elezioni Regionali e solo un miracolo potrà farci gioire.
In aggiunta alla guerra Ucraina, ulteriormente alimentata e caldeggiata dalle èlites occidentali, l’intera comunità internazionale si è misurata con il disastroso terremoto sulla già martoriata popolazione situata al confine tra Turchia e Siria, al momento si contano ben oltre 25.000 vittime.
Ad un anno dalla guerra fratricida in Ucraina, amaramente constatiamo che si è formata una faglia tra queste popolazioni slave a noi storicamente lontane, alimentata prima da un sentimento antisovietico sino al dissolvimento dell’URSS e successivamente da uno spirito xenofobo antirusso che ha registrato la nostra diretta complicità rispetto alla drammaticità della guerra ancora in corso.

Colpevole è stata la nostra cecità, silenzio, inerzia politica e diplomatica a fronte di un progressivo espansionismo ed influenza militare della NATO in queste lande dell’Europa dell’Est, in un tempo breve considerate a noi avverse.      
La pazzia di Putin compiuta con l’invasione militare del 24 febbraio 2022 dell’Ucraina, riscontra alla pari un comportamento ed una responsabilità tutta nostra, per non avere posto in campo iniziative che garantissero le ragioni ed anche le paure del popolo russo alla loro sicurezza, rispetto agli armamenti strategici collocati a poco più di un centinaio di kilometri da SanPietroburgo.
I mezzi di comunicazione ci attraggono al terremoto in Turchia, alla falda naturale allo scontro delle placche tettoniche tra il continente europeo e quello asiatico, alle sciagure da essa causate.     Ma  si è creata una “placca tettonica umana” che parte dalle Repubbliche Baltiche alla Polonia all’Ucraina e Moldavia, creatasi ad arte contro il popolo russo, che dobbiamo sciogliere alla sua radice, con la cultura, la conoscenza ed il rispetto reciproco, con la cooperazione e l’interscambio, non più con la guerra e l’invio di armi sempre più aggressive.

Questo è il tema centrale che sciaguratamente la sinistra europea ed italiana ancora non ha saputo dare una risposta convincente.  Il Nuovo Partito Democratico con il suo dibattito costitutivo congressuale, i suoi candidati alla segreteria nelle loro tesi e piattaforme nessuno di loro ha espresso chiaramente una svolta alla guerra fratricida in Ucraina, le stesse tesi congressuali della CGIL risentono di questo limite di incompletezza nell’analisi della situazione determinatasi.
La Storia non può essere manipolata a proprio piacimento gli equilibri definiti dalla fine della Seconda Guerra Mondiale sono stati arbitrariamente ed unilateralmente modificati, prevalga il buon senso e il rispetto dei nostri avversari.
Sergio Fenaroli

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