Abbiamo perso le elezioni in Lombardia, mi pare un dato incontrovertibile. Però mi è piaciuto questo mese di campagna elettorale. Ho conosciuto gente davvero in gamba e ho potuto toccare con mano l’energia e la forza di un gruppo che anche se troppo piccolo ha rappresentato per me un elemento importante di supporto concreto, umano, politico, mi ha molto motivato e fatto ritrovare la voglia di correre insieme per una alternativa che resta possibile. Ho trovato vecchi amici di tante battaglie per lo più rimaste tali e quali dopo lustri e questo dice tutto sullo stato della Lombardia.
Grazie perciò a Silvia Pettinicchio, Pino Rosa e Anna Melone, a Celestina che non conoscevo, i meravigliosi milanesi di AVEC, a Paola e Giovanni e alla loro famiglia, generosi come sempre, a Ettore Brunelli, con il quale abbiamo fatto squadra e che è una preziosa risorsa per questa città, e Danilo Scaramella, instancabili così seri e affidabili, a Stefania che non si è sottratta dall’aiutarci, a Giuseppe Ramera co-candidato che si è rimesso in pista. E anche agli altri e altre che sui social e con il passa parola hanno comunque dato una mano. Grazie a Paolo Oddi e Hutter per avere organizzato con Vicky una bellissima serata a Milano e grazie a Edo Ronchi e Rossella Muroni per averci sostenuto negli eventi davvero riusciti sulla Green Economy. Da lì ripartiremo sicuramente. La storia non si fa con “i se e con i ma”, ma sicuramente con più tempo e risorse, con più convinzione e coinvolgimento saremmo riusciti in particolare a Brescia ad avere un risultato positivo. Un risultato sul quale vale la pena di riflettere anche in vista delle elezioni comunali e del lavoro di Brescia Attiva, pur se queste non sono state elezioni che l’hanno vista impegnata.
Ci vogliono persone, tempo, risorse, presenza sul territorio, idee e iniziative. Come è ovvio…
Il nostro candidato Presidente Pierfrancesco Majorino si è dimostrato essere una persona seria, competente, empatica, energica e resterà in Lombardia per contribuire a quell’enorme lavoro che sarà l’opposizione e la costruzione di una alternativa vincente che deve iniziare subito. Mi ha colpito il fatto che Attilio Fontana ha detto piuttosto stancamente dopo la vittoria che i Lombardi lo avevano capito e che continuerà a governare come prima. Nessuna autocritica, nessuna idea nuova, neppure grande entusiasmo nonostante la vittoria netta. Dovremo riuscire a costruire ben altra dinamica anche dall’opposizione. Sono contenta della splendida elezione per la Lista Civica Majorino Presidente di Luca Paladini, che ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare in queste settimane e di Michela Palestra, sindaca di Arese, che mi ha colpito per determinazione e energia. Bene che almeno qui si sia rispettato l’equilibrio di genere. Buon lavoro a loro!
Si parla molto del principale vincitore di queste elezioni, l’astensionismo. In media solo il 41% degli elettori ed elettrici è andato a votare. Un dato sconfortante. Ma non dovuto solo alla presunta scarsa attrattiva di candidati e candidate o della competizione regionale e nemmeno da Sanremo. Qui non c’è stata campagna. Non c’è stata competizione. Nessun dibattito. Ognuno parlava ai suoi che se sei conosciuto, non importa se sui social o perché sei un sindaco in gamba funziona, sennò no. Non c’è stato un lavoro di coalizione, ma questo purtroppo è un dato che deriva anche dal sistema sciagurato delle preferenze, pur se in effetti è un sistema meno sciagurato a livello provinciale che per le le elezioni europee. Ognuno per se e basta, cosa che però non fa per nulla emergere la forza della squadra, che in questo caso sarebbe stato importante.
I media hanno potentemente contribuito a questa terribile e per la democrazia deleteria cancellazione della competizione. Perché ha obiettivamente aiutato la destra, che ha avuto tutto l’interesse ad accelerare i tempi anticipando le elezioni, a nascondere i propri candidati e ì propri fallimenti e a farsi tirare dal trionfante centro destra nazionale. L’assenza di competizione e di informazione ha nascosto le enormi magagne di questo governo regionale. Che non ha pagato nulla per i suoi errori. Non bisogna prendersela con elettori ed elettrici quando si perdono le elezioni. Però davvero mi chiedo come si poteva ancora votare Fontana e come non si è colta davvero l’occasione di un cambio. Magari non perfetto ma sicuramente un cambiamento, In tutti i settori, dalla salute ai cambiamenti climatici, ai trasporti e ai diritti, passando per la partecipazione di cui questa regione ha furiosamente bisogno. Ci sarà tempo e modo per riflettere e lavorare. Mica si lascia il campo!