In questi giorni più studi raccontano che siamo stati i più votati tra gli under 35: è un’enorme responsabilità, c’è una nuova generazione pronta a scommettere su di noi. 
Di fronte alla forza della destra e di fronte al calo enorme di partecipazione al voto questo dato non era affatto scontato. Anzi.
Ora non culliamoci, ma insistiamo per poter essere sempre di più quelli che scommettono sul cambiamento, sulla fame di futuro, sui diritti.
E facciamolo innanzitutto valorizzando pienamente quelle e quelli che tra di noi rappresentano una nuova generazione (per davvero). 

Penso ai tanti attivisti ventenni che alla fine, proprio negli ultimi giorni, si affacciavano dalle nostre parti e alle nostre iniziative, alle ragazze e ai ragazzi dei Pride, a quelle e a quelli che si battono per la rivoluzione ambientale, agli studenti che lottano per il diritto allo studio, ai giovani che si battono contro la precarietà e a coloro che provano a mettere su un’impresa tra mille difficoltà e sogni. 
Insomma: lavoriamo “con” e non “per” loro.
E facciamolo sapendo che nelle amministrazioni locali e pure alle elezioni regionali stesse (penso ad esempio ai risultati in termini di preferenze conseguiti da Paolo Romano, Lorenzo Pacini e tante e tanti altri) questa risorsa esista già o si sia spesso manifestata.
Ora tocca a chi vuole “costruire” crederci.

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