LETTERA APERTA ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI DI RETESALUTE: È FONDAMENTALE SALVARE IL PERIMETRO PUBBLICO NELLA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI DESTINATI A SOGGETTI FRAGILI.
Con una lettera aperta all’Assemblea dei Soci di Retesalute, le Organizzazioni Sindacali
territoriali nelle scorse settimane hanno espresso la propria preoccupazione di fronte ai
possibili scenari che potrebbero aprirsi a seguito del mancato accordo, registrato al tavolo
finalizzato all’applicazione della clausola sociale, con le Cooperative subentrati nella
gestione dei servizi di Assistenza Educativa Scolastica e di Assistenza Domiciliare Minori
per i Comuni Soci dell’Azienda Speciale Retesalute.

A preoccupare è la mancanza di presupposti per poter assicurare la continuità dei servizi in
questione, garantendo la qualità del servizio prestato, di fronte all’attuale insufficienza di
personale destinato alla copertura dei medesimi servizi sul territorio.
Insufficienza confermata dalle dichiarazioni rilasciate dal Dott. Rigamonti, in qualità di
Direttore di Retesalute, che, al Consiglio Comunale di Lomagna di mercoledì 15 marzo
u.s., ha riconosciuto che l’attuale stato di difficoltà ha indotto l’azienda a dover richiedere
ad alcuni dipendenti di Retesalute in possesso della qualifica di educatore di distaccarsi
provvisoriamente dal proprio incarico per coprire i servizi rimasti scoperti; il tutto mentre
alcune scuole, di fronte all’evidente carenza di personale educativo registrata, stanno
mettendo a disposizione le cosiddette “funzioni strumentali”.

Una preoccupazione lecita, che parte dalla considerazione che una quota cospicua degli
educatori impiegati fino al 28 febbraio u.s. alle dipendenze del Consorzio Consolida, hanno
rifiutato il subentro nelle Cooperative Sociali che si sono aggiudicate gli appalti di cui
trattasi, rimanendo a carico dell’azienda uscente.
Situazione che rischia di aggravarsi a seguito del mancato accordo rispetto ai termini di
assorbimento degli operatori che hanno garantito la propria disponibilità al passaggio nelle
Cooperative subentranti: la disponibilità all’assunzione del personale non può prescindere
dalla garanzia di mantenimento migliori condizioni applicate dall’uscente (come ad
esempio l’erogazione di buoni pasto), così come dal mantenimento dell’articolazione
dell’orario di lavoro applicata fino al subentro dei nuovi soggetti appaltanti (spesso frutto
di una conciliazione dei tempi vita – lavoro il cui equilibrio risentirebbe del passaggio, ad
esempio, da part time orizzontale a part time verticale ciclico).

Di fronte alle criticità emerse nella gestione di servizi destinati a categorie fragili, che
ricoprono un ruolo imprescindibile nell’ambito dei servizi socio educativi a livello
territoriale, i referenti della FP CGIL Lecco, CISL FP MBL e UIL FPL del Lario hanno
formalmente richiesto di avviare un’interlocuzione concreta con una rappresentanza
dell’Assemblea dei Soci e del CDA di Retesalute, alla presenza del Direttore dell’Azienda
Speciale, al fine di valutare le posizioni dei Soci rispetto all’eventuale possibilità di porre
rimedio alla situazione venutasi a creare, difendendo la gestione pubblica dei servizi sociali
attraverso l’implementazione dell’organico attualmente impiegato sui servizi al cittadino
alle dipendenze di Retesalute.

Quanto sopra anche nell’ottica di un vero e proprio “rilancio” dell’Azienda che, uscita dal
delicato percorso liquidatorio, che ha tenuto i dipendenti sospesi in un clima di incertezza
(determinando un’emorragia di personale educativo non indifferente), ha ora la necessità
di affermare il proprio ruolo di Azienda Speciale strumentale agli Enti Pubblici afferenti al
circuito di Retesalute nella gestione di servizi sociali, contrastante con il ruolo di Centrale
Unica di Committenza, in cui l’Azienda rischia di “scivolare”, continuando ad affidare la
gestione di servizi fondamentali come quelli socio educativi assistenziali a soggetti terzi, di
natura privatistica, attraverso gare di appalto che si sono avvicendate nel tempo.
L’incontro richiesto dalle Organizzazioni Sindacali rappresenta l’occasione per chiedere ai
Soci di Retesalute di esprimersi con la stessa coerenza che li ha condotti a supportare il
modello dell’Azienda Speciale fin dagli esordi, con la conseguente presa di distanza da un
sistema che, attraverso l’affidamento della gestione di servizi pubblici al privato, non
garantisce pari diritti ai lavoratori che operano nell’erogazione dei medesimi servizi al
cittadino, in quanto assoggettati a contratti di diversa natura, creando lavoratori di serie A
e lavoratori di serie B.

Un sistema spesso improntato al contenimento dei costi attribuiti ai servizi appaltati dalla
committenza pubblica, che rischia di “mercificare” i servizi stessi, con una conseguente
contrazione della spesa destinata al personale, in funzione della garanzia di contenimento
del “peso economico complessivo” del servizio.
Implementare gli organici impiegati per garantire l’accesso universale ai servizi sociali
erogati dall’Azienda Speciale Retesalute è la strada che, a parere delle Organizzazioni
Sindacali, occorre percorrere se si vuole sostenere la contrapposizione tra una gestione
pubblica e una gestione privatistica dei medesimi servizi.
In vista della scadenza prevista a fine anno dei contratti di servizio in essere, occorre un
segnale concreto, uno slancio da parte dell’Assemblea dei Soci, che torni a dare fiducia ad
un modello che, superate le difficoltà economiche degli anni passati, si trova ora ad
affrontare una nuova bufera che ciascun soggetto coinvolto, per quanto di competenza, ha
l’obbligo di affrontare.

La Segretaria Generale FP CGIL LECCO
Teresa Elmo
Il Segretario Generale CISL FP MBL
Massimo Tremolada
Il Segretario UIL FPL del Lario
Italo Bonacina

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