Carotaggi per il Ponte sullo Stretto
Proseguono i carotaggi in vista dell’apertura del cantiere per il Ponte sullo Stretto. Photosatira da Twitter
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Proseguono i carotaggi in vista dell’apertura del cantiere per il Ponte sullo Stretto. Photosatira da Twitter
Proseguono i carotaggi in vista dell’apertura del cantiere per il Ponte sullo Stretto.
Per la giornata di oggi 10/04 previste condizioni stabili e precipitazioni assenti. Ventilazione in attenuazione dal pomeriggio. Per la giornata di Martedi 11/04 permarranno condizioni di generale stabilità. Dal pomeriggio prevista …
Per la giornata di oggi 10/04 previste condizioni stabili e precipitazioni assenti. Ventilazione in attenuazione dal pomeriggio.
Per la giornata di Martedi 11/04 permarranno condizioni di generale stabilità. Dal pomeriggio prevista intensificazione del vento su Appennino e Pianura Sud-Occidentale e in serata sulla parte orientale. Attesi venti da Nord-Ovest sui rilievi alpini e prealpini occidentali, localmente anche di moderata intensità. In serata generale attenuazione della ventilazione.
I quantitativi delle precipitazioni degli ultimi giorni non sono stati significativi sulle Prealpi e pertanto, non hanno mitigato in modo sensibile il grado di pericolo per rischio Incendi Boschivi.
Si confermano quindi i codici emessi con il documento di allerta n° 2023.26 del 09/04 con estensione, per il codice ARANCIONE a partire dal pomeriggio di domani 11/04, in Oltrepò Pavese. Si segnala quindi che le condizioni meteo-climatiche e l’umidità del combustibile vegetale saranno tali da generare possibili incendi con intensità del fuoco ELEVATA e una propagazione VELOCE in Pedemontana Occidentale, Verbano, Lario, Valchiavenna, Alpi Centrali, Prealpi Bergamasche Occidentali e Orientali, Alto Brembo e Oltrepò Pavese (zone con codice colore di allerta ARANCIONE). Sulle restanti aree alpine, prealpine, appenniniche e i settori di pianura occidentale e centrale, in cui è presente un codice di allerta GIALLO, si segnala il persistere di condizioni favorevoli allo sviluppo e alla propagazione di incendi boschivi con intensità del fuoco BASSA e propagazione LENTA.
Dal 08/04 è attivo il periodo di alto rischio incendi boschivi (Nota Protocollo Z1.2023.0013287 del 07/04/2023) sino a revoca.
Si chiede quindi ai sistemi locali di protezione civile di attivare/mantenere una fase operativa minima di ATTENZIONE, cioè di predisporre il sistema locale alla pronta attivazione di azioni di monitoraggio e contrasto, congruenti a quanto previsto nella pianificazione di emergenza comunale, per la salvaguardia della pubblica incolumità e la riduzione dei rischi.
I Presidi territoriali hanno sempre l’onere di valutare l’attivazione e/o il passaggio a fasi operative di livello superiore, in funzione di valutazioni locali sull’evoluzione degli effetti al suolo e della vulnerabilità del proprio territorio.
Si raccomanda inoltre di attivare o mantenere adeguate azioni di sorveglianza e pattugliamento su tutto il territorio e che dovranno riguardare prevalentemente i Comuni ricadenti nelle classi di rischio 3, 4 e 5 del Piano regionale delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi.
Per scongiurare il pericolo di innesco e propagazione degli incendi boschivi, si invita la popolazione ad adottare comportamenti corretti, informarsi costantemente sulle previsioni di rischio Incendi Boschivi utilizzando l’app AllertaLOM e avvisare le Autorità competenti in caso di necessità e/o avvistamento di incendi boschivi.
Segnalare con tempestività ogni principio di incendio, telefonando ai numeri di emergenza:
Centro Operativo Regionale Antincendio Boschivo (COR AIB): 035.611009;
Sala Operativa di Protezione Civile regionale: 800.061.160;
Sale Operative Provinciali VVF: 115 o in alternativa il 112.
Il Governo approva il disegno di legge contro il cibo sintetico, una vittoria di Coldiretti Lo schema di disegno di legge del Governo contro il cibo sintetico risponde alle richieste di …
Il Governo approva il disegno di legge contro il cibo sintetico, una vittoria di Coldiretti
Lo schema di disegno di legge del Governo contro il cibo sintetico risponde alle richieste di mezzo milione di italiani che hanno firmato la petizione promossa da Coldiretti per salvare il Made in Italy a tavola dall’attacco delle multinazionali, sottoscritta anche dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere soddisfazione per l’approvazione al Consiglio dei Ministri il Disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”.
L’approvazione in CdM è stata annunciata dalla premier stessa e da Lollobrigida al presidio dei giovani agricoltori della Coldiretti davanti a Palazzo Chigi, alla presenza di Prandini, del segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo e della delegata nazionale dei giovani Veronica Barbati, assieme a un centinaio di imprenditori. La “festa” è poi proseguita al Cibus di Parma con l’intervento di duecento agricoltori guidati dal vicepresidente nazionale Nicola Bertinelli e dal consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia.
Nel rispetto del principio di precauzione, il ddl punta a tutelare la salute umana e il patrimonio agroalimentare attraverso il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti sintetici. Il divieto comprende sia gli alimenti destinati al consumo umano sia i mangimi animali. In caso di violazione delle norme, sono previste sanzioni amministrative pecuniarie da un minimo di euro 10.000 fino ad un massimo di euro 60.000 ovvero fino al 10 per cento del fatturato totale annuo, con l’indicazione comunque di un tetto massimo, oltre alla confisca del prodotto illecito. Si prevedono ulteriori sanzioni amministrative che intervengono sulla possibilità di svolgere attività di impresa, inibendo l’accesso a contributi, finanziamenti o agevolazioni erogati da parte dello Stato, da altri enti pubblici o dall’Unione europea, per un periodo da uno a tre anni.
Le firme a supporto della nuova normativa sono state raccolte lungo tutto il Paese da Coldiretti insieme a Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia. La petizione ha ricevuto l’adesione anche di altri Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei, Governatori, Sindaci, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e numerosi Vescovi.
Dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’autorità alimentare americana Fda ai filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods e a quelli della Good Meat, il rischio è una diffusione anche nell’Unione Europea dove già quest’anno – denuncia la Coldiretti – potrebbero essere introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. Dopo la carne la sperimentazione si è estesa al pesce ed al latte mettendo a rischio la naturalità degli alimenti piu’ presenti nella dieta.
“Ringraziamo il Governo per aver accolto il nostro appello a fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’intera filiera del cibo Made in Italy e la stessa democrazia economica” ha aggiunto Prandini nel sottolineare che “le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione.
La verità è che non si tratta di carne ma di un prodotto sintetico e ingegnerizzato, che non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali – conclude Prandini, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e, inoltre, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani di grandi multinazionali”.
Coldiretti
Ho presentato alla Camera dei Deputati una mozione, firmata dalla capogruppo Chiara Braga, da Debora Serracchiani e da tutti i colleghi della commissione Lavoro, per impegnare il Governo ad adottare, sin …
Ho presentato alla Camera dei Deputati una mozione, firmata dalla capogruppo Chiara Braga, da Debora Serracchiani e da tutti i colleghi della commissione Lavoro, per impegnare il Governo ad adottare, sin dal primo provvedimento utile, le opportune iniziative volte a ripristinare l’istituto di Opzione Donna nei termini previgenti la legge di bilancio 2023.
L’inaccettabile ridimensionamento di Opzione Donna, una misura introdotta nel 2004 e prorogata da tutti i governi che si sono succeduti, è stata al centro delle nostre sollecitazioni in Parlamento e delle proposte più volte presentate e respinte dal Governo, per tornare ai requisiti precedenti.
Con le modifiche entrate in vigore da quest’anno, infatti, la platea delle lavoratrici che teoricamente potranno accedere ad Opzione Donna, scendono drasticamente dalle 17.000 ipotizzate sino al 31 dicembre scorso a neanche 3.000 donne.
Si tratta della conseguenza di scelte incomprensibili, dai dubbi profili di costituzionalità,
per quanto concerne la previsione che modula la soglia anagrafica per l’accesso ad opzione donna in ragione della presenza o meno di figli. E dalla previsione di restrittivi requisiti ovvero l’assistere, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave, avere una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74 per cento, essere stata licenziata o essere dipendente da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.
A distanza di oltre 4 mesi dall’introduzione del nuovo regime e dopo i numerosi annunci di esponenti di Governo di rivedere le norme per ripristinare l’originaria disciplina di Opzione Donna, nei tanti provvedimenti di urgenza varati dal Governo Meloni ancora non è stata data una risposta per un intervento di giustizia sociale rivolto alle donne lavoratrici.
Andrea Orlando
LOMBARDIA: PASQUA E APRILE DA ‘TUTTO ESAURITO’ ‘BRESCIA-BERGAMO CAPITALE CULTURA’ E OLIMPIADI 2026 TRAINO PER L’INTERO SETTOREBrescia e Bergamo, ‘Capitale italiana della Cultura 2023’, si prospettano come il ‘fenomeno turistico’ delle …
LOMBARDIA: PASQUA E APRILE DA ‘TUTTO ESAURITO’
‘BRESCIA-BERGAMO CAPITALE CULTURA’ E OLIMPIADI 2026 TRAINO PER L’INTERO SETTORE
Brescia e Bergamo, ‘Capitale italiana della Cultura 2023’, si prospettano come il ‘fenomeno turistico’ delle imminenti vacanze pasquali, ma tutte le province lombarde confermano la loro attrattività per i visitatori italiani e stranieri.
È quanto emerge da un’indagine di Confcommercio realizzata da Swg, che prevede un aprile positivo per il turismo in Lombardia, spinto dai ponti e dai grandi eventi – ‘Capitale italiana della Cultura’, ma anche il Salone del Mobile di Milano – con prospettive di crescita superiori al 2019.
La spesa complessiva dei turisti italiani in regione dovrebbe, infatti, attestarsi oltre i 200 milioni di euro.
L’analisi rivela che anche ad aprile saranno moltissimi gli italiani che visiteranno Bergamo e Brescia, con il 24% di loro che non esclude di pernottare una o due notti.
Buono anche il ritorno dei turisti stranieri che, sempre ad aprile, spenderanno in media 200 euro pro capite al giorno.
I dati positivi sono confermati dall’Assessorato del Turismo, della Lombardia: le prenotazioni nelle province di Bergamo e Brescia sono già oltre l’85% e ci si aspetta il ‘tutto esaurito’ in vista del fine settimana. Richieste al ‘top’ anche per Como e tutta la zona attorno al lago, dove le presenze si attestano al 90%. Molto bene anche Varese, i cui numeri sono già oggi superiori al 2019, con una occupazione delle strutture ricettive attorno al 70-75%, con la previsione di una ulteriore crescita prevista per il week-end di Pasqua. ‘Boom’ di turisti a Milano: nel capoluogo lombardo le richieste negli alberghi sono già sopra l’80% e, stando alle stime, arriveranno ‘al completo’ nei prossimi giorni.
A beneficiare dei flussi verso Milano-Salone del Mobile e ‘Brescia Bergamo- Capitale italiana della Cultura 2023’ è la provincia di Pavia, che incassa una crescita delle richieste. Si conferma l’attrattività di Mantova, con tassi di occupazione intorno al 75-80% con stime verso l’alto. Considerando, poi, la fine della stagione sciistica, la presenza turistica tiene molto bene in Valtellina e nella provincia di Sondrio.
La maggioranza dei turisti in arrivo in Lombardia è rappresentata da italiani, ma come da ‘tradizione’ resta forte l’affluenza dei turisti americani e di tutto il mondo anglosassone, grandi amanti del Belpaese. Si conferma la presenza francofona e tedesca (Germania-Austria), con flussi in crescita dalla Croazia. Dopo la pandemia da Covid, in Lombardia si ‘rivedono’ i cinesi, anche se in forma contingentata a causa delle limitazioni per il rilascio dei visti. (LNews)
‘BRESCIA-BERGAMO CAPITALE CULTURA’ E OLIMPIADI 2026 TRAINO PER L’INTERO SETTORE
Brescia e Bergamo, ‘Capitale italiana della Cultura 2023’, si prospettano come il ‘fenomeno turistico’ delle imminenti vacanze pasquali, ma tutte le province lombarde confermano la loro attrattività per i visitatori italiani e stranieri.
È quanto emerge da un’indagine di Confcommercio realizzata da Swg, che prevede un aprile positivo per il turismo in Lombardia, spinto dai ponti e dai grandi eventi – ‘Capitale italiana della Cultura’, ma anche il Salone del Mobile di Milano – con prospettive di crescita superiori al 2019.
La spesa complessiva dei turisti italiani in regione dovrebbe, infatti, attestarsi oltre i 200 milioni di euro.
L’analisi rivela che anche ad aprile saranno moltissimi gli italiani che visiteranno Bergamo e Brescia, con il 24% di loro che non esclude di pernottare una o due notti.
Buono anche il ritorno dei turisti stranieri che, sempre ad aprile, spenderanno in media 200 euro pro capite al giorno.
I dati positivi sono confermati dall’Assessorato del Turismo, della Lombardia: le prenotazioni nelle province di Bergamo e Brescia sono già oltre l’85% e ci si aspetta il ‘tutto esaurito’ in vista del fine settimana. Richieste al ‘top’ anche per Como e tutta la zona attorno al lago, dove le presenze si attestano al 90%. Molto bene anche Varese, i cui numeri sono già oggi superiori al 2019, con una occupazione delle strutture ricettive attorno al 70-75%, con la previsione di una ulteriore crescita prevista per il week-end di Pasqua. ‘Boom’ di turisti a Milano: nel capoluogo lombardo le richieste negli alberghi sono già sopra l’80% e, stando alle stime, arriveranno ‘al completo’ nei prossimi giorni.
A beneficiare dei flussi verso Milano-Salone del Mobile e ‘Brescia Bergamo- Capitale italiana della Cultura 2023’ è la provincia di Pavia, che incassa una crescita delle richieste. Si conferma l’attrattività di Mantova, con tassi di occupazione intorno al 75-80% con stime verso l’alto. Considerando, poi, la fine della stagione sciistica, la presenza turistica tiene molto bene in Valtellina e nella provincia di Sondrio.
La maggioranza dei turisti in arrivo in Lombardia è rappresentata da italiani, ma come da ‘tradizione’ resta forte l’affluenza dei turisti americani e di tutto il mondo anglosassone, grandi amanti del Belpaese. Si conferma la presenza francofona e tedesca (Germania-Austria), con flussi in crescita dalla Croazia. Dopo la pandemia da Covid, in Lombardia si ‘rivedono’ i cinesi, anche se in forma contingentata a causa delle limitazioni per il rilascio dei visti. (LNews)