AGRICOLTURA. ASSESSORE BEDUSCHI: ORDINANZA SU PESTE SUINA DIFENDE COMPARTO DA 1,2 MILIARDI

IN LOMBARDIA OLTRE IL 50% DEI CAPI ITALIANI, IL 77% CONCENTRATO NELLE PROVINCE DI BRESCIA, MANTOVA E CREMONA

Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha firmato un’ordinanza contenente disposizioni per la prevenzione e il controllo della Peste Suina Suina Africana (PSA), una malattia virale non trasmissibile all’uomo che colpisce i suini e i cinghiali.

Attualmente nessun caso di PSA ha interessato direttamente la Lombardia ma, soprattutto in provincia di Pavia, l’attenzione è altissima, in quanto si tratta del territorio più vicino alle aree infette del Piemonte. La vicinanza rispetto agli ultimi rinvenimenti di cinghiali positivi in Piemonte ha portato all’allargamento della zona di restrizione che, in base ai regolamenti comunitari emanati ad inizio giugno, comprenderà anche porzioni dell’Oltrepò pavese.

Con l’ordinanza firmata dal presidente Attilio Fontana, Regione Lombardia mette in campo una serie di misure per prevenire la diffusione della Peste Suina Africana (PSA), a difesa del più importante patrimonio suinicolo italiano.

“Si tratta – commenta l’assessore all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi – di un atto che recepisce le ultime normative comunitarie e nazionali, grazie al lavoro a stretto contatto con il Commissario nazionale all’emergenza Vincenzo Caputo, con il preciso scopo di evitare il dilagare della malattia, oggi ai confini tra Piemonte e provincia di Pavia, che potrebbe mettere a rischio un settore che vale 1,2 miliardi di euro”.

In Lombardia si allevano oltre 4,5 milioni di suini in più di 2700 aziende. “Se il problema va contenuto a partire dall’Oltrepò pavese – prosegue Beduschi – è chiaro che l’attenzione è massima nelle province orientali della regione, dove si concentrano le aziende più grandi e il 77% dei capi allevati in Lombardia. Questo territorio alimenta una delle filiere più importanti per il comparto agroalimentare nazionale ed è il vero cuore produttivo di alcune delle specialità DOP e IGP più famose al mondo”.

Le province di Brescia (766 allevamenti e 31% di quota produttiva), Mantova (463 allevamenti, 25% quota produttiva) e Cremona (363 allevamenti e 20% quota produttiva) rappresentano il più importante distretto suinicolo nazionale. Un restante 21% della produzione suinicola lombarda si concentra nelle province di Lodi, Bergamo e Pavia.

Nei prossimi giorni, inoltre, aprirà il bando regionale per interventi sulla biosicurezza, che mette a disposizione 2,2 milioni di euro per l’acquisto di recinzioni come opera di prevenzione dai cinghiali, possibili vettori di contagio, per gli allevamenti suinicoli.

“Da qui – precisa l’assessore Beduschi – si allevano i suini destinati non solo al consumo di carne, ma anche alla produzione di salumi DOP e IGP il cui valore supera i 300 milioni di euro ed è secondo solo a quello dell’Emilia-Romagna. In Lombardia si producono straordinarie specialità di nicchia, ma anche alcuni dei salumi di più largo consumo come Coppa di Parma, Cotechino Modena, Mortadella Bologna e Zampone di Modena. Anche le cosce con cui si realizzano il prosciutto di Parma e quello di San Daniele provengono per gran parte dai nostri allevamenti”.

“Si comprende bene – conclude Beduschi – quale danno potrebbe innescare la diffusione della PSA e quindi quanto siano alta la guardia”. (LNews)

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