Monitoraggio Covid. Il virus in lieve frenata: -3,8% di nuovi casi. Ma aumentano i ricoverati
Nell’ultima settimana registrati 56.504 nuovi casi (-3,8%). I decessi sono stati 316. Cresce l’occupazione dei letti di Area medica che sale all’11,9% (7.246 ricoverati). In aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva che sale al 2,7% (240 ricoverati). In calo l’indice Rt che si attesa a 0,80. IL REPORT
I casi effettivi di infezione sono tra 500 e 750 mila a settimana. Le identificazioni ufficiali sono molto scarse e le mortalità in Regioni come Toscana, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Lombardia sono superiori all’1% dei casi. I riferimenti statistici sono di un decesso ogni 1500/2500 casi. Non c’è nessun controllo e nessuna spinta alla vaccinazione. Il periodo di Natale è estremamente critico per le frequenti e continue riunioni familiari. Oltre il 60% dei nuovi casi viene dalla trasmissione in famiglia. Un dato di oltre 300 decessi a settimana nella fase acuta della infezione (e non per le conseguenze) è certamente significativo e ancora non siamo in un periodo particolarmente freddo. La mascherina (ffp2 o superiori) è importante e fortemente suggerita negli ambienti confinati. Come è evidente, in Sicilia e Sardegna gli interventi di controllo sono assenti.
Covid in lieve frenata con i nuovi casi (56.504) che calano del 3,8% nell’ultima settimana. Sono 316 i deceduti con una variazione di +1,0% rispetto alla settimana precedente (n: 313). In calo i test: sono stati 279.323 i tamponi effettuati con una variazione di -1,9% rispetto alla settimana precedente (n: 284.806). Il tasso di positività è del 20,2% con una variazione di -0,4% rispetto alla settimana precedente (20,6%). Aumentano invece i ricoverati. Al 13/12/2023 l’occupazione dei posti letto in area medica è pari al 11,9% (7.426 ricoverati), in aumento rispetto alla settimana precedente (10,7% al 06/12/2023). In aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,7% (240 ricoverati) rispetto alla settimana precedente (2,5% al 06/12/2023). È quanto emerge dal monitoraggio settimanale curato da Iss e Ministero della Salute. Il trend, complice il ponte dell’8 dicembre, sarà in ogni caso da valutare la prossima settimana.
I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età.
“Gli indicatori epidemiologici riflettono un lieve decremento della trasmissibilità virale, che fa ben sperare circa la possibilità che si riducano sia la mortalità che il tasso di ospedalizzazione, anche se quest’ultimo al momento resta contenuto. Questo risultato potrà essere ulteriormente migliorato se continuiamo a proteggere anziani e fragili sia con la vaccinazione che con l’accesso precoce alle terapie antivirali. È pertanto indispensabile, proprio per garantire le terapie più appropriate, che gli ospedali attivino o potenzino percorsi sempre più ampi di sorveglianza epidemiologica con la ricerca di tutti i microorganismi, sia virali che batterici.” Così il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia.
Da Quotidiano Sanità