• 29 March 2024
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Il 28 febbraio 2020 Attilio Fontana scriveva alla protezione civile e alla presidenza del consiglio chiedendo di mantenere le misure anticovid blande della settimana precedente e di non inasprirle. Allegava uno studio in cui si cita espressamente l’indice di contagio già a livello R:2, perciò fuori controllo, quindi era pienamente consapevole della gravità della situazione, o comunque  aveva tutti gli elementi per esserlo. 

Un comportamento al vaglio dei magistrati del Pool di Bergamo, nei cui incartamenti compare questo documento.
Ricordo benissimo quei giorni, qui era già iniziata la nostra Spoon River, con la conta delle vittime, la ricerca di anziani ricoverati altrove e dei quali le famiglie avevano perso i contatti, la mia ordinanza di sospensione del carnevale e di chiusura dei nidi, poi le scuole chiuse e i segnali di enorme preoccupazione e angoscia che arrivavano dal mondo sanitario ed il nostro ospedale in affanno, al punto che fuori dal pronto soccorso con la protezione civile avevamo gia’ allestito il primo padiglione di attesa con una tensostruttura. Mi viene un nodo in gola solo a ripensarci.

Non mi stupisce l’esistenza di un simile documento: mi pare la naturale conseguenza di una cultura che mette al centro le logiche del profitto, a cui vengono sistematicamente asservite e subordinate da anni tutte le politiche di questa regione, dalla sanità, all’ambiente, ai trasporti.
Incosciente e disumano.  Stefania Bonaldi

Aggiunge Nicola di Marco consigliere regionale 5 Stelle

Fontana con mascherina su facebook, ma via mail chiedeva restrizioni blande.
?️ “Mail per evitare la zona rossa. Il Pd e il M5S contro Fontana. E il governatore: diffamazione.
…Attilio Fontana contribuì ad evitare l’istituzione della zona rossa in Lombardia – e in particolare a Nembro e Alzano Lombardo, in Val Seriana, in provincia di Bergamo – nella fase iniziale di quella che sarebbe poi diventata la pandemia da Coronavirus. Questo è quanto emerge da una mail inviata il 28 febbraio del 2020 dal governatore lombardo alla presidenza del Consiglio dei ministri e alla Protezione civile. Una mail resa nota ieri dal quotidiano “Domani“, già agli atti della procura di Bergamo, che sta indagando sulla gestione del Coronavirus da parte delle autorità politiche e sanitarie, e che ha acceso la campagna per le Regionali del 2023. Nel dettaglio, Fontana, in quella mail, chiede di proseguire con le misure di contenimento del virus già in corso alla data del 28 febbraio, senza prevederne un inasprimento: «Regione Lombardia, con la nota trasmessa ieri, ha richiesto il sostanziale mantenimento per la settimana dal 2 all’8 marzo delle misure di contenimento della diffusione del Coronavirus valide per questa settimana, già adottate con il decreto del 23 febbraio 2020 per i Comuni del basso lodigiano e con l’ordinanza per il resto del territorio regionale». Tale richiesta fu avanzata sebbene la Regione, come dimostra il report allegato alla mail, avesse consapevolezza che l’indice di trasmissione del contagio (Rt) fosse oltre la soglia critica del 2, che ogni paziente trasmettesse il virus «ad altre due persone». In quel report la Regione metteva, però, nero su bianco come il virus «clinicamente» non desse problemi…”

?️ Oggi su Il Giorno le mie dichiarazioni su queste incredibili rivelazioni: Fontana sapeva, ma, nonostante ciò, non ha voluto mettere in sicurezza la Lombardia. Così da una parte, mentre il 26 febbraio indossava goffamente una mascherina su Facebook, dall’altra solo due giorni dopo scriveva alla Protezione civile, alla Segreteria della Presidenza del Consiglio, del Ministero dello Sviluppo economico e dell’Interno di mantenere blande restrizioni e di conseguenza non adottare le misure che avrebbero salvato la vita a migliaia di lombardi. 
Fontana dichiarava di affidarsi alla scienza, mentre con l’altra mano, consapevole di un Rt fuori controllo, scriveva mail chiedendo di non chiudere.
Le informazioni di cui disponiamo oggi confermano quanto abbiamo sempre sostenuto: l’approccio politico esclusivamente propagandistico e non di sostanza con cui il centrodestra ha affrontato la crisi. 
Da un lato i post su Facebook, le conferenze stampa fiume, le polemiche con il governo, i video “apro-chiudo” di Salvini, dall’altro i fatti: con le richieste di non chiudere che, nella migliore delle ipotesi, confermano quanto Fontana e la sua Giunta non avessero neanche lontanamente capito il pericolo e la gravità di quanto stesse accadendo. 
L’inadeguatezza del centrodestra ha condannato la Lombardia, per questo hanno affossato la commissione d’inchiesta regionale, per questo farebbero qualsiasi cosa per far dimenticare ai lombardi quanto successo, per questo Fontana e il centrodestra non possono più guidare questa Regione.

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