Sabato siamo partiti in bici da San Giovanni Bianco, dove l’amministrazione comunale sta portando avanti il progetto di una Casa della Cultura tra spazi museali e aggregativi, parco e biblioteca.
Non è una cosa scontata. Spesso si pensa che gli investimenti negli spazi e negli eventi culturali siano riservati alle grandi istituzioni della città.
Eppure la storia ci dice altro, e cioè che le valli sono portatrici di un patrimonio artistico che ha arricchito Bergamo e l’ha resa ancora più grande nel mondo.
Dalla bottega dei Fantoni di Rovetta a Palma il Vecchio da Serina fino al Moroni di Albino, e l’elenco è lunghissimo.
Quello scambio deve poter continuare, nelle valli si deve poter vivere, produrre lavoro e ricchezza. E dalla cultura al mantenimento dell’ospedale e dei servizi, il passo è breve. Loro li hanno sacrificati, noi li riporteremo. Tutta un’altra Lombardia è anche questo.