“Nei giorni scorsi, a Trieste, ho incontrato un gruppo di lavoratrici e lavoratori del settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari. Il loro contratto, scaduto da anni e non ancora rinnovato, prevede uno stipendio di appena 4,60 euro lordi l’ora. Cifre come questa non permettono di vivere una vita dignitosa: sono paghe da fame, che violano quanto scritto nella nostra Costituzione all’art. 36.
A dirlo, ora, non è più solo e soltanto il Movimento 5 Stelle, ma una sentenza con cui un giudice del lavoro di Milano ha accolto il ricorso di una lavoratrice padovana pagata 3,96 euro l’ora.
Con quelle lavoratrici e quei lavoratori ho preso un impegno: non vi lasceremo soli, continueremo a lottare in Parlamento per la nostra proposta di legge per introdurre un salario minimo di 9 euro l’ora. Intendo onorarlo, affinché nessuno, in Italia, sia più sottopagato o sfruttato.”
Giuseppe Conte