La destra nei palazzi calpesta i diritti dei lavoratori, noi in piazza al loro fianco.
Dopo il partecipatissimo 25 aprile, l’1 maggio torniamo in corteo a Milano. Questo Primo Maggio lo dedichiamo a una battaglia che stiamo portando avanti da tempo dentro e fuori le istituzioni, quella per il salario minimo. Una misura giusta per dire, una volta per tutte, basta allo sfruttamento.
Il lavoro povero ha portato a una insicurezza sempre più galoppante nel nostro Paese insieme a quello nero e precario. Come per i tanti diritti che non possono essere messi in discussione, tutte e tutti hanno diritto anche a un lavoro dignitoso.
Il salario minimo sarebbe già realtà se non fosse stato fatto cadere in modo scellerato lo scorso esecutivo. In questa legislatura lo abbiamo riportato in Parlamento e continueremo a riproporlo, la sua approvazione cancellerebbe il lavoro pagato poco riducendo lo sfruttamento ancora troppo presente in tutte le latitudini del nostro Paese. Non solo occupazione, ma occupazione di qualità. A questa battaglia affiancheremo quella contro la precarietà e per sempre più diritti a lavoratrici e lavoratori.
Ma al governo poco importa di loro, proprio l’1 maggio volevano riunirsi per tagliare sul welfare e promuovere i contratti a termine, cioè precariato. Missione fallita dopo che oggi la maggioranza è andata sotto alla Camera sul Def. Lunedì non mancare, ci vediamo dietro al nostro striscione “Salario minimo subito” alle 8.45 in Corso Venezia all’altezza del civico 49.
Silvia Roggiani