E’ difficile convincere, ad oltre un anno di distanza dall’invasione dell’esercito russo in Ucraina, pur con argomentazioni storiche fondate e verificabili che quel conflitto armato già era in corso da 8 anni e a ragion veduta fosse stato scientemente pianificato dagli anni novanta dal dissolvimento della vecchia Unione Sovietica, chi pur potendolo fare non fece nulla per evitare la guerra fratricida
Gli artefici di tale piano non sono da ricercare esclusivamente negli USA, ma nella stessa Europa non sono mancate le forze che ambivano a sconfiggere “quel mondo”, che storicamente venne sconfitto, dalla caduta del muro di Berlino e dal dissolvimento dell’URSS.
Tuttavia non paghe di questo grande risultato che avvenne quasi senza colpo ferire, se non con lo sconvolgimento economico e sociale di “quel mondo del socialismo reale” vennero assecondate se non addirittura aizzate ogni rivendicazione nazionalista che si caratterizzò con un forte e radicato sentimento anticomunista, antisovietico, che alimenta tutt’oggi una russofobia accentuata ogni giorno, anche dai nostri mezzi di comunicazione nazionali pubblici e privati.
In questi ultimi 30 anni la geografia politica europea è cambiata, la prima guerra in Europa avvenne nei primi anni ’90 con il dissolvimento della ex Jugoslavia, fu un laboratorio anch’esso preparato ad arte, dove la NATO sperimentò un suo primo intervento armato, tutti ricordiamo le bombe su Belgrado, creando un pregiudizievole precedente che ci delegittima ancora ai giorni nostri.
La NATO nella quale siamo parte integrante, ha assunto da quegli anni una funzione ed un ruolo che non risponde ai principi di difesa dell’alleanza atlantica, ma bensì un braccio armato militare destabilizzante che con la sua annessione ed espansione geografica nell’EST Europeo, ha pregiudicato i principi fondamentali di sicurezza dei nostri avversari, i russi.
La NATO dispone oggi di un esercito dispiegato reale, di gran lunga potente sia sul piano degli armamenti dei mezzi e degli uomini più forte al mondo, tuttavia non basta per attaccare e vincere una potenza militare ed atomica come la Russia, pena il dissolvimento dell’intero genere umano.
L’Ucraina ed il popolo ucraino, con questa guerra fratricida insieme ai militari russi, sono gli unici a lasciare sul campo vite umane ed a subire gli orrori di questa guerra per procura che stanno conducendo a nome delle “èlites Occidentali” nessuno sta difendendo la libertà e la democrazia dell’Europa contro il totalitarismo di Putin.
L’escalation militare è sotto gli occhi di tutti, l’Europa deve riscoprire i valori ed i principi dei propri padri fondatori, basati sulla pace, la coesistenza e la cooperazione, deve finire di fare i “cavalier serventi” degli amici oltreoceano, salvaguardare la propria sicurezza e favorire gli interessi comuni è la priorità. Non è accettabile e credibile da un lato, continuare a gettare sul fuoco la benzina e dall’altro chiamare i pompieri per spegnere il fuoco.
La sicurezza è un valore da garantire a tutti i popoli, in tutti i Continenti della Terra, l’umanità è una sola e con la natura va difesa e valorizzata, uniamo gli sforzi per combattere insieme il cambio climatico da noi causato e con azioni credibili incamminiamoci verso un futuro condiviso.
Sergio Fenaroli