In uno dei suoi tanti impeti di enfasi Carlo Calenda ricorda su Instagram (che inonda dei suoi messaggi) i 2776 anni di Roma (fondata da Romolo il 21 Aprile del 753 a.C., secondo la tradizione)

“Dal 509 all’84 AC Roma ha dato concreta attuazione all’idea di Repubblica e trovato l’equilibrio quasi perfetto tra libertà individuale e Ethos collettivo e pubblico. In Occidente siamo tutti figli di quella storia. Ricordiamocelo e cerchiamo di essere all’altezza di tanto onore.” (Carlo Calenda)

Divertenti le prime risposte dei commentatori:

“Carlo ricordati che quella repubblica era piena di schiavi! (Dragonieri)”Carlo ricordati che quella repubblica era piena di schiavi! ” (Dragonieri)

“Questo post mi ha riempito di patriottismo, vado a invadere la Gallia” (Fel_Vit)

“Vorrei esprimere solidarietà nei confronti di Nerone, non un nemico bensì un leone della politica, ora vilmente attaccato solo perché ha provato a portare un po’ di calore in casa dei romani” (Andre Soz)

Più ragionato quello di Aris Ricci : “Il sistema politico, sociale ed economico della Repubblica Romana non hanno nulla a che vedere con quello delle attuali repubbliche liberali e stato-nazionali. Per assurdo i paesi moderni hanno tratto più ispirazione dal sistema amministrativo imperiale, attraverso una rielaborazione avvenuta nel XVIII secolo dei sistemi politici antichi. Inoltre la culla della democrazia è considerata Atene, seppur il concetto di democrazia era molto diverso da quello attuale e gli stessi romani non nascondevano il fatto di essersi ispirati a modelli greci. I romani hanno saputo creare un bacino culturale e politico comune a tutto il mediterraneo e prettamente mediterraneo di cui ahimè rimangono solo le testimonianze materiali, perché il resto è stato rubato da quello che oggi si definisce “occidente”, lasciando invece i popoli che facevano parte della civiltà greco-romana nella miseria.”

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