• 19 April 2024
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Cosa sta combinando Matteo Salvini alla guida della cabina di regia che da palazzo Chigi affronterà l’emergenza siccità?
Niente.
A fronte di una situazione divenuta drammatica, le misure di Governo e Regione appaiono insufficienti.
Le parole dell’assessore regionale all’Agricoltura sono allarmanti. Si è limitato ad esaltare la politica commissariale del Governo e a ribadire che il sistema agricolo lombardo non si cambia: come per dire, di acqua non ce n’è ma noi continueremo a non cambiare.
Una partita all’interno della quale Regione e Governo sono allo sbando. Ricorrere ad un Commissario straordinario, come se bastasse derogare, per risolvere un problema che non ha natura infrastrutturale non ha senso. L’articolo 2 del Decreto Siccità è rubricato con la dicitura: “Superamento del dissenso e poteri sostitutivi”. Non è svilendo la prassi democratica che si potrà intervenire concretamente sul problema della siccità.
L’approccio deve essere diametralmente opposto, ed è quello condiviso da associazioni ambientaliste, tra cui WWF, Legambiente, Italia Nostra e Lipu. La crisi idrica va affrontata come una crisi sistemica, che necessita di una pianificazione ordinaria e non straordinaria che ci consenta di adattarci ai cambiamenti climatici che ne sono la vera causa. Bisogna prendere atto che, in questo momento storico, di acqua non ce n’è e quindi agire per ridurre il fabbisogno a cominciare dal settore agricolo e zootecnico.
Esistono proposte per il passaggio a colture meno idroesigenti, ma gli agricoltori devono essere informati e incentivati in questa transizione per loro epocale.
Urge inoltre costituire una regia unica e superare la frammentarietà della gestione della risorsa dove gli interessi di parte spesso prevalgono sul bene collettivo.

mov 5 stelle

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