Lavoro povero
Salvatore vive a Milano e, dopo aver affrontato varie difficoltà, ha trovato lavoro come scaffalista notturno in un grande magazzino dalle nove di sera alle due del mattino. Quel che resta …
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Salvatore vive a Milano e, dopo aver affrontato varie difficoltà, ha trovato lavoro come scaffalista notturno in un grande magazzino dalle nove di sera alle due del mattino. Quel che resta …
Salvatore vive a Milano e, dopo aver affrontato varie difficoltà, ha trovato lavoro come scaffalista notturno in un grande magazzino dalle nove di sera alle due del mattino. Quel che resta della notte lo passa in una tenda che deve smontare alle 7 per permettere ai negozi di aprire. Come mai? Guadagna 800 euro al mese e in una città come Milano la cifra minima per affittare una stanza è di 600 euro al mese. Salvatore racconta come siano sempre di più le persone costrette a questa vita, senza un bagno a disposizione, senza una doccia, senza niente a parte la loro dignità.
Eccolo qua, il lavoro povero spiegato bene. Sacrifici, onestà e buona volontà non bastano. I salari da fame, il carovita e il prezzo degli affitti fuori controllo costringono all’indigenza lavoratori e lavoratrici. È per questo che ci battiamo per il salario minimo per legge e per un nuovo piano di edilizia pubblica. Misure che servono e che servono subito. Perché la storia di Salvatore, e di tanti come lui, diventino solo il ricordo di un periodo difficile.
Se vi va, prendetevi 3 minuti per ascoltare la storia di Salvatore raccolta dal Fatto Quotidiano, link nel primo commento. (Nicola Fratoianni)
La testimonianza di Salvatore raccolta da Il Fatto Quotidiano https://www.ilfattoquotidiano.it/…/lavoro-per…/7267824/
BRIANZA PRIDE. IL CENTROSINISTRA CHIEDE IL PATROCINIO DELLA PROVINCIA.Il Brianza Pride 2023 – Monza – 16 settembre è una manifestazione che vedrà la partecipazione di tantissime persone e di diversi enti, …
BRIANZA PRIDE. IL CENTROSINISTRA CHIEDE IL PATROCINIO DELLA PROVINCIA.
Il Brianza Pride 2023 – Monza – 16 settembre è una manifestazione che vedrà la partecipazione di tantissime persone e di diversi enti, associazioni e movimenti del territorio. Ci ritroveremo in piazza per ribadire la libertà di ciascun individuo di essere e amare, nel rispetto di tutte le identità e gli orientamenti. Un appuntamento per promuovere la lotta contro ogni forma di sessismo, razzismo e omobitransfobia.
C’è chi pensa di poter affermare che le donne sono inferiori, che i gay sono malati o contro natura, che esistono le razze e che per essere cittadino italiano devi avere la pelle bianca, confondendo il diritto di opinione con l’incitamento all’odio. Queste esternazioni che provengono a diversi livelli da rappresentanti delle istituzioni contribuiscono a diffondere sempre di più una cultura dell’intolleranza.
Di fronte a questo pensiero che divide e discrimina occorre un impegno per ribadire i valori dell’inclusione e del rispetto. Per questo è importante che venga concesso il patrocinio ad un evento come il Brianza Pride. Molti Comuni brianzoli hanno già deliberato. Lo scorso anno la maggioranza di centrodestra in Consiglio Provinciale aveva bocciato la nostra proposta, ma noi continueremo ad insistere su questo punto.
Brianza Rete Comune
La politica dell’immigrazione del Governo Meloni è un fallimento totale, lo dimostra l’abbandono della accoglienza diffusa e comuni lasciati soli ad affrontare una situazione sempre più drammatica.In Lombardia c’è una situazione …
La politica dell’immigrazione del Governo Meloni è un fallimento totale, lo dimostra l’abbandono della accoglienza diffusa e comuni lasciati soli ad affrontare una situazione sempre più drammatica.
In Lombardia c’è una situazione di emergenza e diversi amministratori locali hanno lanciato un grido di allarme che è rimasto inascoltato. Addirittura, il Sindaco di Bergamo Gori è stato costretto a presentare una diffida e un ricorso al Tar sulle competenze dell’accoglienza dei minori non accompagnati che devono essere a carico dello Stato e non dei Comuni.
Oggi anche la destra si sveglia e l’assessore Romano La Russa conferma in una intervista come il governo sia totalmente inadeguato a gestire la situazione. Un conto è fare propaganda sul blocco navale, un conto è riuscire a risolvere concretamente i problemi.
Chiediamo a Meloni e a Piantedosi di smetterla con la propaganda e di ascoltare i territori, anziché tuonare contro l’Europa per poi tagliare i fondi per l’accoglienza col decreto Cutro.
(Silvia Roggiani)
“Cifre da record sugli sbarchi”, “la situazione dei centri di accoglienza ha raggiunto ormai da tempo il punto di non ritorno”. Lo scrive Il Giornale e lo dice l’assessore Romano La Russa. Buongiorno! Sono mesi che ripeto che la destra ha completamente fallito sul tema della gestione dei flussi migratori, dedicandosi a smantellare il sistema d’accoglienza nazionale (che andava semmai potenziato) e a rendere dura l’attività di soccorso in mare.
La Russa dice che la Regione “è al fianco del Governo che sta facendo di tutto”, ma la verità è che sono i sindaci e i Comuni a mettere una pezza.
Servono, subito, un vero piano per l’accoglienza diffusa e, ovviamente, una svolta radicale in Europa.
Quell’Europa dove gli amici di La Russa e Giorgia Meloni frenano ogni tentativo positivo di cambiamento!
(Pierfrancesco Majorino)
Domenica la Cerimonia celebrativa del 64° di consacrazionedella Chiesetta votiva del Battaglione Morbegno alle Betulle Tornano, sabato 2 e domenica 3 settembre, le iniziative organizzate dalla Sezione di Lecco dell’Associazione Nazionale …
Domenica la Cerimonia celebrativa del 64° di consacrazione
della Chiesetta votiva del Battaglione Morbegno alle Betulle
Tornano, sabato 2 e domenica 3 settembre, le iniziative organizzate dalla Sezione di Lecco dell’Associazione Nazionale Alpini nell’ambito della Cerimonia celebrativa del 64° anniversario di consacrazione della Chiesetta votiva del Battaglione Morbegno ai Piani delle Betulle, con la benedizione di tre nuove marmette a ricordo di altrettanti alpini dello storico battaglione tanto caro ai lecchesi.
La vigilia della manifestazione principale prevede, sabato 2 alle ore 20.30, la tradizionale fiaccolata alpina che sarà seguita, alle 21, da un concerto del Coro Valsassina di Cremeno. Domenica 3, sempre ai Piani delle Betulle, l’appuntamento è per le ore 10.15: dopo l’ammassamento e la breve sfilata degli alpini della Sezione e dei Gruppi fino a raggiungere la Chiesetta, alle 10.30 si terrà l’alzabandiera seguito dai saluti del presidente sezionale Emiliano Invernizzi. Alle 11 la Santa Messa che quest’anno sarà celebrata da don Mauro Malighetti, attualmente parroco a Besana Brianza e già responsabile della Comunità pastorale della Madonna della Neve e del Decanato della Valsassina. A seguire la benedizione delle marmette e quindi l’ammainabandiera.
Tre le marmette che saranno accolte nella chiesetta ex voto dei morbegnini. Una dedicata al sergente Giovanni Alippi, nato a Rongio di Mandello del Lario nel 1916 e “andato avanti” nel 1984: combattente nella Seconda Guerra Mondiale sul fronte greco albanese, Alippi è insignito della medaglia di bronzo al valor militare e di un encomio solenne per le sue azioni in periodo bellico. L’altra ricorda il tenente Francesco Volontè, nato a Rovello Porro nel 1913, capogruppo degli alpini di Rovello negli anni Trenta del secolo scorso e disperso sul monte Guri i Topit, fronte greco albanese, nel 1941. Al tenente Volontè, nel 1973, è stato intitolato il Gruppo Alpini della località comasca. La terza marmetta è per l’alpino Mario Balestrini, sempre di Rovello Porro, nato nel 1914 e disperso in Russia nel 1943 dopo aver partecipato anche alla campagna sul fronte greco albanese.
Alla Cerimonia di domenica alle Betulle hanno annunciato la loro presenza numerose autorità civili e militari. Ci sarà la presidente della Provincia di Lecco, Alessandra Hofmann, mentre l’Associazione Nazionale Alpini sarà presente con i consiglieri nazionali Severino Bassanese e Renato Spreafico, quest’ultimo lecchese. Il comandante delle Truppe Alpine, generale Ignazio Gamba, sarà rappresentato dal tenente colonnello Stefano Cordaro, attuale comandante del Battaglione Morbegno, che un ano fa proprio alle Betulle ricevette l’incarico. Cordaro rappresenterà anche il 5° Alpini e la Brigata Alpina Julia, cui il Morbegno oggi fa capo. Con lui, per conto della Brigata Taurinense, ci sarà il tenente colonnello Martino Sala, alla guida del Reparto comando e supporti tattici della Brigata, di stanza a Torino.
La Chiesetta del Battaglione Morbegno alle Betulle, di proprietà della Sezione di Lecco dell’Ana e realizzata su progetto dell’architetto “morbegnino” Mario Cereghini, è stata consacrata nel 1959 dall’allora cardinale Giovan Battista Montini, poi Papa Paolo VI, realizzando così il voto fatto da un gruppo di alpini superstiti del battaglione nei primi giorni di gennaio del 1941, in Albania. Negli ultimi anni è stata sottoposta ad una serie di interventi di manutenzione e di riqualificazione che proseguiranno nei prossimi mesi e nel corso del 2024. Si metterà mano in particolare alla parte esterna al tempio, anche per dare adeguata collocazione – come peraltro previsto a suo tempo dallo stesso architetto Cereghini – alle marmette che vanno via via aggiungendosi a quelle attualmente ospitate dentro la Chiesetta. Nei locali sottostanti la chiesa dal 2005 è ospitato il museo “Casa della Memoria”, che con una serie di pannelli, di documenti e di cimeli storici ricorda le vicende del Morbegno, della Tridentina e dei loro alpini.
Associazione Nazionale Alpini – Sezione di Lecco
Calcio Lecco 1912 esprime la sua profonda soddisfazione e gratitudine per l’esito positivo emerso dalla recente decisione del Consiglio di Stato riguardo alla questione in discussione.L’approvazione manifestata dalle autorità conferma la …
Calcio Lecco 1912 esprime la sua profonda soddisfazione e gratitudine per l’esito positivo emerso dalla recente decisione del Consiglio di Stato riguardo alla questione in discussione.
L’approvazione manifestata dalle autorità conferma la trasparenza e la coerenza del percorso intrapreso dal club, confermando il nostro impegno verso i valori del gioco leale e dell’integrità sportiva.
L’entusiasmo e l’energia dei nostri tifosi sono stati un sostegno fondamentale lungo tutto il percorso, e vogliamo ringraziarli per la loro fedeltà e passione senza pari.
L’unità dimostrata dalla nostra comunità ci ha guidato attraverso questa fase di sfide e incertezze, rafforzando il nostro legame con la provincia di Lecco e i suoi abitanti.
Guardiamo ora al futuro con rinnovato spirito, pronti a continuare a contribuire allo sviluppo del calcio locale e nazionale.
Vogliamo ribadire il nostro impegno a promuovere valori positivi attraverso lo sport, a sostenere lo sviluppo dei giovani talenti e a costruire una squadra competitiva che sia motivo di orgoglio per la nostra comunità.
Siamo ansiosi di vedere cosa ci riserva il futuro e di condividere ulteriori successi insieme ai nostri tifosi, sponsor e collaboratori.🩵💙
APERTA DAL 30 AGOSTO LA CAMPAGNA ABBONAMENTI
Campagna Abbonamenti 2023-2024
IL MIO CUORE BATTE FORTE
“#IlmiocuoreBatteforte, perché noi lecchesi – nati fra il lago e la montagna – conosciamo il vero valore della perseveranza. Dopo la gioia della promozione, ci hanno negato la Serie B. Ma non ci siamo arresi, abbiamo tenuto alta la fiamma della lotta, senza mai cedere. Oggi, finalmente, possiamo annunciare l’inizio della nostra stagione in Serie B, un traguardo atteso per ben 50 anni. E ora, abbiamo bisogno di ciascuno di voi per affrontare questa nuova sfida con la massima determinazione. Uniamoci e facciamoci sentire, perché la vostra passione è il nostro motore! Forza Lecco!”
#IlmiocuoreBatteforte: Siamo in Serie B dopo 50 anni!
Calcio Lecco 1912 è lieta di comunicare che, a partire dal 30 agosto 2023, apre ufficialmente la campagna abbonamenti presso la sede di via Don Giuseppe Pozzi 6 a Lecco.
Di seguito si possono trovare tutte le informazioni riguardo dove e quando poter acquistare l’abbonamento:
La Società ricorda che per sottoscrivere l’abbonamento è necessario presentarsi in segreteria con un documento d’identità del beneficiario. Inoltre si potrà richiedere la nuova FIDELITY CARD del club.
Nell’abbonamento sarà inclusa la partita allo stadio “Euganeo” di Padova contro il Catanzaro.
PREZZI
Categoria RIDOTTI e prezzi speciali:
Consiglio di Stato ha deliberato: per il Lecco si aprono definitivamente le porte della Serie B. La decisione del presidente Paolo Giovanni Nicolò Lotti è stata comunicata dalla V Sezione che …
Consiglio di Stato ha deliberato: per il Lecco si aprono definitivamente le porte della Serie B. La decisione del presidente Paolo Giovanni Nicolò Lotti è stata comunicata dalla V Sezione che ha avuto in Gianluca Rovelli il proprio relatore ed estensore. La sentenza è completa di motivazioni: 28 punti che ribadiscono il concetto di inesigibilità del termine perentorio. Si chiude così una pagina infinita, che ha visto partire comunque il campionato di cadetteria: manca l’ufficialità, ma si dovrebbe partire con Lecco-Catanzaro del 3 settembre, da disputarsi allo stadio “Euganeo” di Padova. Inammissibile il ricorso del Foggia. Bocciato, ed è ufficiale, anche il ricorso presentato dalla Reggina: il nome della ventesima squadra è quello del Brescia.
Soddisfazione espressa anche dalla Presidente della Provincia Alessandra Hofmann, che in una nota dichiara:
“Dopo oltre due mesi dalla meritata promozione ottenuta sul campo, oggi finalmente la Calcio Lecco può celebrare la certezza di disputare il campionato di serie B, peraltro già iniziato.
Si chiude così positivamente una vicenda a dir poco paradossale, che ha tenuto con il fiato sospeso tutti i tifosi blucelesti e l’intero territorio lecchese.
Una doppia vittoria per la società bluceleste, a cui va il nostro ringraziamento per la tenacia con cui ha combattuto questa battaglia fuori dal campo.
E un ringraziamento a tutti gli attori che, a vario titolo, hanno affiancato e sostenuto la società nei vari gradi di giudizio sportivo e amministrativo.
Ora potremo finalmente ammirare l’aquila bluceleste nei cieli della serie B”.
Anche il Presidente della Regione Attilio Fontana esprime il suo apprezzamento:
“E adesso in campo! Dal Consiglio di Stato giunge la parola ‘fine’ sull’assurda vicenda che aveva riguardato il Lecco Calcio. I blucelesti giocheranno il campionato di Serie B dopo aver raggiunto questo traguardo con pieno merito. Forza ragazzi!!!”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commenta sui social la notizia della conferma, anche da parte del Consiglio di Stato, della partecipazione del Lecco al campionato di Serie B.
Anche il Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni si unisce all’esultanza:
Lecco in serie B. Ufficiale! 🦅
In tutte le sedi, come Comune, abbiamo fatto valere il verdetto conquistato sul campo il 18 giugno. Ora anche il Consiglio di Stato sancisce in maniera definitiva il merito sportivo!
In bocca al lupo alla nostra Calcio Lecco 1912. Tutta la Città è con voi!
Si sono aperte il 15 giugno le iscrizioni per l’ottava edizione di #ioleggoperché, la grande iniziativa sociale dell’Associazione Italiana Editori (AIE) che punta a rafforzare nella quotidianità dei ragazzi l’abitudine alla …
In programma dal 4 al 12 novembre, #ioleggoperché ha rinnovato radicalmente il patrimonio librario delle biblioteche scolastiche italiane con quasi 2,5 milioni di libri nuovi in sette anni in tutta Italia. Un bisogno più che mai attuale se si considera che più di un quarto delle scuole italiane che hanno partecipato al progetto negli anni scorsi dichiarava di non avere ancora al proprio interno una biblioteca scolastica prima dell’arrivo dei libri di #ioleggoperché (qui la sintesi dell’indagine).
L’iniziativa è resa possibile dal sostegno del Ministero della Cultura attraverso il Centro per il Libro e la Lettura ed è portata avanti in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, con tutta la filiera del libro (Associazione Librai Italiani, Associazione Italiana Biblioteche e Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai), con il supporto di Fondazione Cariplo, con il patrocinio di SIAE e con il coinvolgimento di librerie, biblioteche, media, tutte le tv (Rai, Sky, La7, Mediaset TgCom24) e dei privati cittadini: insieme ancora una volta per arricchire le biblioteche delle scuole italiane e per formare, insieme, i lettori di domani. AIE, attraverso gli editori associati, contribuisce con una donazione di 100.000 libri alle scuole partecipanti.
Sulla scia degli ottimi risultati della scorsa edizione, prosegue l’attività di #ioleggoperchéLAB, la piattaforma nazionale di sperimentazione attiva durante l’intero anno scolastico, dentro cui sviluppare nuove attività legate al territorio con l’obiettivo condiviso dell’educazione e promozione della lettura nelle scuole.
Grazie alla collaborazione con Fondazione Cariplo, prosegue e si rafforza così #ioleggoperchéLAB-NIDI, l’iniziativa ideata per avvicinare alla lettura la fascia dei piccolissimi (0-3 anni) e verificare l’effettiva ricaduta dell’azione di inserimento dei libri nei nidi in termini di stimolo su educatori e genitori. Quest’anno saranno invitati a partecipare ben 330 nidi (+ 35% rispetto allo scorso anno) selezionati nei contesti fragili della Lombardia e delle province piemontesi di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola (ambito di lavoro di Fondazione Cariplo).
Come tutte le scuole che si iscrivono sul sito www.ioleggoperche.it, anche i nidi selezionati potranno partecipare alla campagna di donazioni nazionale nelle librerie gemellate: dal 4 al 12 novembre, infatti, chiunque potrà donare un libro alle biblioteche delle scuole e degli asili nido iscritti.
Per i 330 nidi selezionati si conferma una nuova dotazione di dieci titoli, uguali per tutti, donati da AIE e Fondazione Cariplo e individuati da Nati per leggere, da utilizzare durante l’intero anno per sviluppare progetti di lettura con i più piccoli. Non saranno però solo i nidi individuati a beneficiare del progetto: anche quest’anno, nella pagina dedicata #ioleggoperchéLAB-NIDI (qui) sulla piattaforma di #ioleggoperché, saranno disponibili da novembre e per tutti i nidi italiani, dei video dedicati con spunti didattici e di formazione, a uso di genitori ed educatori, realizzati a cura dell’Osservatorio bibliografico Nati per leggere – il programma di Associazione Culturale Pediatri, Associazione Italiana Biblioteche e Centro per la Salute del Bambino.
Continua anche #ioleggoperchéLAB – Calabria, in collaborazione con l’Università della Calabria, attraverso la sua direzione scientifica. L’obiettivo dell’iniziativa (qui) è affiancare alcune associazioni culturali del territorio e stimolare la creazione di nuovi modelli di promozione della lettura nelle scuole, proposti a partire proprio dalle realtà locali.
Librerie e scuole italiane (scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado e i 330 nidi selezionati) possono già iscriversi sulla piattaforma www.ioleggoperche.it.
E niente. Proprio non ce la fanno. Gira e rigira, per loro la colpa alla fine è sempre della vittima della violenza che poteva restare a casa o se proprio doveva …
E niente. Proprio non ce la fanno. Gira e rigira, per loro la colpa alla fine è sempre della vittima della violenza che poteva restare a casa o se proprio doveva uscire poteva vestirsi da suora e in ogni caso non doveva bere. Ma fatemi il piacere
(Alberto Letizia su Twitter)
Ma come è possibile che si dicano ancora cose come quella che ha detto oggi Giambruno? Lo capiscono tutti che con quelle frasi si finisce per colpevolizzare la vittima e giustificare i colpevoli. È troppo chiedere un po’ di buon senso? È giusto non fermarsi di fronte a nulla pur di fare audience?
Carlo Cottarelli
LUPI NEL LECCHESE. ARRIVATA LA CONFERMA: LA POVERA PECORA DI GALBIATE È STATA SBRANATA DA UN LUPO. ZAMPERINI (FDI): CONFERMATA LA PREDAZIONE E NUOVO AVVISTAMENTO A VENDROGNO, ORA URGE UNA RIFORMA …
LUPI NEL LECCHESE. ARRIVATA LA CONFERMA: LA POVERA PECORA DI GALBIATE È STATA SBRANATA DA UN LUPO. ZAMPERINI (FDI): CONFERMATA LA PREDAZIONE E NUOVO AVVISTAMENTO A VENDROGNO, ORA URGE UNA RIFORMA DEL PIANO NAZIONALE DI CONTENIMENTO.
È arrivata la conferma: la povera pecora trovata morta nel mese di giugno nel Comune di Galbiate (LC) è stata sbranata da un lupo.
A due mesi dall’episodio, il territorio lecchese è nuovamente interessato da segnalazioni di avvistamento del carnivoro, questa volta a Vendrogno, in zona San Grato ai Monti.
In merito è intervenuto il Consigliere Regionale lecchese di Fratelli D’Italia Giacomo Zamperini, in qualità di Presidente della Commissione Montagna.
«Ormai è certificata la presenza del lupo anche sul nostro territorio, infatti, dopo la predazione avvenuta a giugno a Galbiate – per la quale dai dati tecnici degli Uffici competenti di Regione Lombardia è arrivata la conferma che si trattasse di un lupo – anche da Vendrogno è giunta una segnalazione tramite una fototrappola dell’avvistamento di un lupo», ha affermato il Consigliere.
Ci troviamo ad un punto di non ritorno. È acclarato che la specie lupo non è in via di estinzione ed è altrettanto acclarato che, al contrario, la sua presenza sta creando importanti danni di tipo economico e rappresenta un grave rischio per le persone. La presenza di questo predatore è fortemente impattante sulle attività di montagna, come la pastorizia ma non solo, basti pensare ai danni al turismo dovuti alla preoccupazione tra la popolazione locale e tra i turisti
Ora urge una riforma del Piano nazionale di conservazione e gestione del lupo, il quale deve essere aggiornato con regole chiare, certe ed utili finalizzate al contenimento della specie di fronte a specifiche situazioni di danno economico o di potenziale pericolo. Serve più coraggio: è fondamentale intervenire prima che sia troppo tardi.
In Svizzera, il problema della presenza del lupo è risolto con l’abbattimento: prima di arrivare a questo possiamo, ed è assolutamente necessario e non più procrastinabile, predisporre un adeguato e concreto piano di contenimento che preveda monitoraggio, prevenzione, indennizzo dei danni, confronto e ascolto del territorio, informazione e formazione.», ha concluso Zamperini. «Dobbiamo lavorare per contenere i rischi, senza mai dimenticare che l’obiettivo deve sempre essere la sicurezza dei cittadini, il sostegno ad imprese e allevatori, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo del turismo. Trovare un equilibrio tra tutti questi interessi è la grande sfida che abbiamo di fronte.
Il prossimo 15 settembre parteciperò al tavolo tecnico di confronto con la Comunità di lavoro Regio Insubrica, durante il quale la questione del contenimento del lupo sarà oggetto di discussione anche con Regione Piemonte, ugualmente interessata dal problema.»
Giacomo Zamperini Consigliere regionale FdI
A Merate, dal 15 settembre all’1 dicembre 2023MerAteneo, la sessione Autunno 2023 Il messaggio dell’assessore alla CulturaL’Amministrazione di Merate continua a credere in questo progetto a forte valenza culturale e sociale. …
A Merate, dal 15 settembre all’1 dicembre 2023
MerAteneo, la sessione Autunno 2023
Il messaggio dell’assessore alla Cultura
L’Amministrazione di Merate continua a credere in questo progetto a forte valenza culturale e sociale. L’intento
è dare la possibilità ai partecipanti di confrontarsi tra loro spaziando tra temi e materie diverse facendo sì che
ognuno possa coltivare interessi che favoriscano anche il benessere psicofisico.
Come di consueto, all’interno del ricco programma, sono presenti diverse tematiche ed alcuni importanti
anniversari che saranno anche celebrati in occasione degli eventi culturali autunnali organizzati dal mio
assessorato. Merateneo, nato 10 anni fa da un’idea dell’Assessore alla Cultura Giusi Spezzaferri, è ora diventato
un appuntamento di approfondimento culturale che poche realtà del territorio possono vantare. Il mio
obiettivo sarà quello di mantenerlo, rafforzarlo e promuoverlo ulteriormente. Come ad ogni inizio di sessione
“accademica” : auguro a tutti voi un buon “viaggio nella memoria e nella conoscenza”.
FIORENZA ALBANI
Assessore alla Promozione Turistica e Culturale
Ricorrenze, novità e grandi ritorni nella nuova sessione
MerAteneo accompagna la chiusura del 2023 con un calendario ricco di approfondimenti. Come sempre si dedicherà spazio agli anniversari più significativi: i 60 anni dall’assassinio di J.F.Kennedy, raccontando lo sfondo sociale, politico e culturale dell’epoca del Sogno Americano attraverso la letteratura e l’arte; il centenario della nascita di Italo Calvino, scrittore amato da grandi e piccoli.
Si concluderà poi il ciclo sulla Storia russa arrivando fino alla Rivoluzione d’ottobre del 1917 e proseguiremo anche con il percorso di Storia della Filosofia, affrontando il periodo dell’Umanesimo, e quello sempre affascinante di Astronomia.
Affronteremo anche argomenti attuali, che testimoniano le trasformazioni della nostra società e ci svelano un po’ del nostro futuro: si parlerà infatti di Novel Food e di Intelligenza Artificiale dal punto di vista sociale, etico e giuridico.
Quest’anno, infine, concluderemo la sessione con un intervento musicale a cura della Scuola di Musica San Francesco, un regalo pensato per voi , amici di MerAteneo.
LIBERI SOGNI
Direzione scientifica e coordinamento
IL PROGRAMMA DI MERATENEO
Un mercato del lavoro in crescita e il confronto con il GovernoAlla ripresa dell’attività produttiva e in vista delle prossime scelte politiche dell’EsecutivoMeloni, la Cisl Monza Brianza Lecco fissa l’attenzione sulle …
Un mercato del lavoro in crescita e il confronto con il Governo
Alla ripresa dell’attività produttiva e in vista delle prossime scelte politiche dell’Esecutivo
Meloni, la Cisl Monza Brianza Lecco fissa l’attenzione sulle dinamiche territoriali del Mercato
del lavoro e rilancia le sue proposte su temi centrali quali partecipazione, lavoro povero, salario
minimo, politiche attive del lavoro, riforma previdenziale, sanità territoriale e formazione.
Sulla scorta dei dati Anpal, sul territorio lecchese le entrate previste nel periodo agosto-ottobre
veleggiano attorno alle 6.970 unità di personale, con un saldo attivo di 140 unità rispetto al
medesimo trimestre dell’anno precedente. Si stima appena sopra il 54% il personale impiegato
nel settore dei servizi (in partic. Commercio 790; Servizi di alloggio e ristorazione; servizi
turistici 810; Servizi alle imprese 760; Servizi alle persone 1620) e quasi il 43% quello
impiegato nell’industria (in partic. Industria manifatturiera e Public utilities 2.990; Costruzioni
489). Le entrate previste si concentreranno per quasi il 60% nelle imprese con meno di 50
dipendenti e per una quota attorno al 30% le imprese prevedono di assumere personale
immigrato. Nondimeno il dato più eclatante che le statistiche del Sistema Informativo Excelsior
mettono in luce è la percentuale sempre più elevata di candidati che risultano difficili da
reperire. In circa 60 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili
desiderati. In aumento le opportunità lavorative per i candidati di genere femminile. Da ultimo
i dati mostrano che il forte aumento dei saldi registrato nel 2023 (ma anche quello del 2022)
non è solo il frutto della richiesta, da parte del sistema produttivo, di nuova forza lavoro (gli
avviamenti del primo trimestre del 2023 sono, infatti, molto simili a quelli dell’anno
precedente), ma è anche il risultato di un processo diffuso di stabilizzazione del lavoro, che sta
caratterizzando il territorio.
Nondimeno permane tutta la nostra preoccupazione sul fronte occupazionale, con quasi il 70%
delle entrate che saranno a termine, a tempo determinato o con altri contratti con durata
predefinita. Quanto a contratti e livello di istruzione, il 2° trimestre 2023 evidenzia rispetto al
precedente due aspetti connessi (e legati alla stagionalità): l’aumento del peso dei contratti a
tempo determinato e la quota degli avviamenti con contratto di somministrazione nonché gli
ingressi per cui il possesso di un titolo di studio superiore all’obbligo non è ritenuto necessario.
Tutti elementi di ulteriore preoccupazione per la Cisl poiché unitamente alla ridotta qualità
dell’occupazione, lo squilibrio fra domanda delle imprese e offerta di lavoro, presente da tempo
nel lecchese, è andato crescendo nell’ultimo triennio; gli aspetti quantitativi (una offerta di neo-
diplomati inferiore alle richieste delle imprese) si sono sommati a quelli qualitativi
(competenze non sempre adeguate alla necessità delle imprese stesse).
Sotto il profilo politico sindacale, crediamo si possa sostenere senza tronfia retorica che con la
proposta di legge di iniziativa popolare “Partecipazione al lavoro”, la Cisl abbia assunto
coraggiosamente una prospettiva di futuro partendo dalla lettura di una realtà che vede la
crescita delle disuguaglianze e la perdurante sperequazione tra capitale e lavoro, con
quest’ultimo che ha perso, negli ultimi 15 anni, il 9% dell’incidenza sul Pil negli USA e nella UE,
del 10% in Asia e del 13% in America latina.
Muovendo da una concezione integralmente personalista ove “al rispetto delle esigenze della
persona debbono ordinarsi società e Stato”, e constatando che “le condizioni attuali del sistema
economico non permettono la realizzazione” dello sviluppo della personalità umana “attraverso
la giusta soddisfazione dei suoi bisogni materiali, intellettuali e morali, nell’ordine individuale,
familiare e sociale”, la Cisl già nel 1950 reputava “necessaria la loro trasformazione, in modo da
assicurare un migliore impiego delle forze produttrici e una ripartizione più equa dei frutti della
produzione tra i diversi elementi che vi concorrono”, anche attraverso “la partecipazione dei
lavoratori alla gestione dell’unità produttiva e la loro immissione nella proprietà dei mezzi di
produzione” (Statuto confederale Cisl). Ciò peraltro in attuazione del dettato costituzionale, che
all’articolo 46 modula: “Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le
esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei
modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.”
Sul piano nazionale la trasformazione non può che passare attraverso l’ottimizzazione delle
opportunità offerte dal Next Generation EU, declinate nel PNRR, che, dopo il calo nell’ultimo
decennio della ricchezza del Paese del 5.3%, deve, nonostante il pesante fardello dell’alto debito
pubblico, aprire e consolidare una nuova fase di sviluppo, frenando il rilevante calo
demografico, emancipando il Paese dalla ventennale condizione di bassa produttività,
colmando i divari tra le diverse aree territoriali, offrendo nuovi spazi nel mondo del lavoro a
donne e giovani, rafforzando a un tempo proprio sistema di welfare pubblico. Pertanto, se in
considerazione dell’attuale situazione economico-finanziaria del Paese condizionata anche
dagli esiti incerti del conflitto russo-ucraino, la Cisl ritiene condivisibile intervenire su alcuni
aspetti del PNRR in relazione – ad esempio – alla revisione dei costi per la realizzazione delle
opere previste o all’aumento del costo dell’energia e delle materie prime, al contempo conferma
pienamente la validità dell’impianto, delle riforme e degli interventi previsti nelle 6 Missioni e
nelle 3 Azioni Trasversali del Piano, di assoluto rilievo per la ripresa e lo sviluppo nel nostro
Paese.
In merito al fisco la Cisl continua ad esprimere la sua radicale contrarietà alla flat tax, che profila
un fisco penalizzante per i ceti deboli e nega alla radice i principi di equità e progressività. Senza
una seria riforma fiscale, verrebbe vanificata la realizzabilità dei contenuti della nostra
piattaforma sociale. Pur giudicando positivamente il regime di tassazione agevolata per 13°
straordinari e premi di produttività, obiettivi da noi perseguiti, ribadiamo il nostro no
all’indicazione contenuta nella Legge Delega del Governo per la riforma fiscale, che si orienta
verso un’unica aliquota Irpef, elemento di assoluta criticità per il mondo da noi rappresentato,
per il quale è necessario garantire sı̀ un processo di semplificazione delle aliquote ma con la
garanzia della progressività. Sollecitiamo inoltre, una presenza ai tavoli tecnici che dovranno
definire i decreti attuativi.
CISL LECCO BRIANZA
Nel 2022, l’ICAR – International Commission for Alpine Rescue, Commissione internazionale per il Soccorso alpino, ha istituito una giornata per celebrare lo spirito di comunità, il progresso e l’impegno di tutte …
Nel 2022, l’ICAR – International Commission for Alpine Rescue, Commissione internazionale per il Soccorso alpino, ha istituito una giornata per celebrare lo spirito di comunità, il progresso e l’impegno di tutte le persone che si dedicano alla sicurezza degli altri in montagna.
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Il 28 agosto del 1948, a Wilder Kaiser, in Austria, gli esperti del soccorso alpino si riunirono su invito del Club alpino austriaco per scambiarsi esperienze, conoscenze e tecnologie. Proprio in questa occasione nacque l’ICAR.
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In Italia, il Soccorso alpino nasce ufficialmente nel 1954, anche se già da tempo esisteva su base locale grazie a tanti volontari sensibili a questo tema. Nel 1968 il Soccorso alpino CSA si unisce al Soccorso speleologico, nel 1990 l’istituzione diventa Cnsas – Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, riconosciuto per legge dal 2001 quale servizio di pubblica utilità.
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Grazie soccorritori di tutti il mondo!
Soccorso Alpino e Speleologico Lombardia
L’annuncio del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara di estendere anche agli istituti paritari i fondi PON, ovvero progetti per circa 3,8 miliardi, ha suscitato polemiche. “A settembre sono previsti …
L’annuncio del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara di estendere anche agli istituti paritari i fondi PON, ovvero progetti per circa 3,8 miliardi, ha suscitato polemiche.
“A settembre sono previsti oltre 200 mila supplenti, un caro libri alle stelle, classi pollaio, dirigenti costretti a lavorare su un numero imprecisato di scuole ed il Ministro Valditara si vanta di aver convinto l’Europa a spostare i fondi Pon sulle scuole paritarie, che troppo spesso fanno rima con diplomifici‘”, commenta il capogruppo del M5S in commissione Istruzione alla Camera Antonio Caso.
“Nonostante i suoi millantati mega piani di assunzioni, non c’è ancora traccia del concorso docenti più volte annunciato che, pure se partisse oggi, non avrebbe alcun impatto sull’anno scolastico alle porte. Oramai il Ministro non ci sorprende più, siamo abituati a dichiarazioni trionfali puntualmente smentite dalle sue azioni”.
“Purtroppo l’idea di scuola della destra è questa: sempre meno pubblica e sempre più lontana dagli studenti”, conclude il parlamentare.
Dopo le dichiarazioni di Valditara al meeting di Rimini era arrivata subito la risposta di Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil: “L’unica rivoluzione che ci aspettiamo dal Ministro Valditara è l’attribuzione delle risorse necessarie alla scuola statale per garantire un’offerta formativa inclusiva, assumere il personale attribuendo gli organici necessari, garantire le risorse per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, primo strumento per dare la dignità e il valore ai docenti e al personale della scuola”.
L’ampia area verde che si estendeva tra Arosio e Giussano, è ora oggetto di cantierizzazione, segnando l’inizio dei lavori per la costruzione dei nuovi capannoni e un centro di cottura. Questa …
L’ampia area verde che si estendeva tra Arosio e Giussano, è ora oggetto di cantierizzazione, segnando l’inizio dei lavori per la costruzione dei nuovi capannoni e un centro di cottura. Questa nuova iniziativa è strettamente legata alla proliferazione dei supermercati nella Brianza comasca e monzese.
Il progetto ha suscitato dibattiti accesi, e il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ha espresso chiaramente la sua netta opposizione attraverso la propria pagina Facebook. L’area destinata alla costruzione dei nuovi edifici era precedentemente uno spazio verde, e questa trasformazione è stata oggetto di critica da parte dell’associazione. La costruzione dei nuovi capannoni comporterà la cementificazione di una zona che confina con il Parco Valle Lambro, sollevando preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale.
La scelta di realizzare questa nuova struttura in due comuni che già hanno una considerevole parte del territorio urbanizzato solleva dubbi sulla sostenibilità dell’opera. Arosio e Giussano si collocano tra i comuni con maggior cementificazione in Italia, e la perdita di un’area verde diventa ancor più rilevante in questo contesto.
Una delle principali obiezioni riguarda la possibilità di individuare aree dismesse o capannoni abbandonati nei dintorni, che avrebbero potuto essere riconvertiti per l’uso previsto. Questo avrebbe evitato un ulteriore consumo di suolo, preservando risorse naturali importanti.
Un altro aspetto dibattuto è l’effetto che questa nuova struttura avrà sul traffico. L’aumento previsto di camion e veicoli destinati al centro di cottura rischia di peggiorare l’attuale congestione della Novedratese, strada già spesso intasata.
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ha evidenziato una serie di problematiche connesse all’insediamento di questi nuovi capannoni:
Aumento della temperatura: La cementificazione della zona contribuirà all'aumento delle temperature, con possibili impatti sull'ambiente circostante.
Aumento del rumore: La costruzione dei nuovi edifici e le attività in essi svolte potrebbero comportare un aumento dei livelli di rumore.
Aumento del traffico: L'arrivo di camion e veicoli destinati al centro di cottura aumenterà il traffico, aggravando le problematiche di congestione stradale.
Aumento delle emissioni di CO2: L'incremento delle attività e dei trasporti correlati al nuovo centro di cottura potrebbe portare ad un aumento delle emissioni di anidride carbonica.
Queste preoccupazioni non sono rimaste isolate. Nel dibattito online, alcuni hanno sollevato il caso della vicina Lissone, dove è prevista la costruzione di un nuovo supermercato. Altri hanno espresso la loro frustrazione sottolineando l’abbondanza di centri commerciali e si sono chiesti quale sia il reale bisogno di ulteriori strutture di questo genere.
In un momento in cui la sostenibilità ambientale è sempre più al centro delle discussioni, l’insediamento di nuove strutture commerciali deve essere attentamente valutato per minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente e sulla qualità di vita delle comunità locali.
Circolo Ambiente Ilaria Alpi
Continua gravemente il declino della sanità lombarda e l’amministrazione regionale se ne rimane con le mani in mano. I medici continuano a scarseggiare, i pronto soccorso sono in tilt e in …
Continua gravemente il declino della sanità lombarda e l’amministrazione regionale se ne rimane con le mani in mano. I medici continuano a scarseggiare, i pronto soccorso sono in tilt e in questo scenario l’ultimo bando per reperire dottori si è rivelato un flop: se ne cercavano oltre 1100 e se ne sono candidati appena 400.
I medici di base si trovano ad assistere un numero di pazienti esagerato, con l’età pensionabile che è stata portata a 72 anni. Si stima poi che ogni tre medici che vanno in pensione ne entra solo uno. Insomma, una debacle a 360 gradi.
A pagare le spese di questa situazione indecente, poi, sono come sempre i cittadini più fragili che non possono permettersi di rivolgersi al privato essendo dunque costretti a fare lunghe file e attese.
Bisogna fare qualcosa e bisogna farla subito. Basta chiacchiere. I cittadini della Lombardia meritano una sanità che funzioni e non che faccia acqua da tutte le parti!
Nicola De Marco
Cons. regionale 5 Stelle
La carenza di personale nelle RSA denunciata pochi giorni fa da ARSAC – Associazione delle residenze socio-sanitarie della provincia di Cremona è un problema serissimo, che dura da anni ma che …
La carenza di personale nelle RSA denunciata pochi giorni fa da ARSAC – Associazione delle residenze socio-sanitarie della provincia di Cremona è un problema serissimo, che dura da anni ma che sta realmente diventando insostenibile.
Parliamo soprattutto di infermieri, educatori, O.S.S. ed A.S.A., vale a dire proprio degli operatori e delle operatrici più versati, per le mansioni che ricoprono, alla assistenza diretta agli anziani, i quali approdano al ricovero in RSA in condizioni di sempre maggiore non autosufficienza e comorbilita’, cioè presenza di più malattie insieme, senza contare l’incidenza delle demenze, che nel Paese è dell’8% negli ultraottantenni, e del 14% negli ultranovantenni, ma è ovvio che percentuali maggiori si concentrino proprio nelle strutture sanitarie.
ARSAC ci spiega che al momento, coi salti mortali, gli standard di assistenza sono rispettati, ma per esperienza posso dire che questi standard di minutaggio (901 minuti settimanali di assistenza) sono tali da un paio di decenni, ma gli ospiti di oggi in RSA non sono certo quelli di 20 anni fa!
Aggiungiamoci, per le RSA, il problema della quota sanitaria. Al ‘costo’ dell’anziano nella RSA si applica un criterio di ripartizione: esistono una componente sanitaria e una alberghiera – socio assistenziale. Quest’ultima è pagata con la retta di degenza, la prima rientra nel SSN, e come tale è a carico dello Stato, perché la famiglia o il paziente non deve nulla per le cure relative a una malattia. In concreto, in Lombardia, si tratta della quota sanitaria c.d. “S.os.i.a.” erogata dalla Regione alle strutture, sebbene da oltre vent’anni le RSA eccepiscano che in realtà il c.d. “costo sanitario” degli anziani ricoverati sia superiore a quello “coperto” dalla Regione. Così le RSA sono costrette a tagliare i costi e ad aumentare le rette, scaricando sulle stesse anche costi sanitari, circostanza per vero ammessa dalla Regione, che dispone che le strutture, annualmente, rilascino agli anziani ospiti apposite certificazioni, attestanti la quota parte di spesa sanitaria sostenuta con il proprio pagamento della retta, ai fini di potere scaricare tale componente in sede di dichiarazione dei redditi quale “spesa sanitaria”.
Questo spiega anche perchè molte RSA, prigioniere di bilanci sempre inadeguati, non riescano ad applicare il CCNL SANITÀ ai propri operatori (peggio poi quando lo applicano in sede di contrattazione individuale, a spot, alcuni operatori con contratto Sanità e altri no, pur lavorando gomito a gomito!) i quali, quando possono partecipare ai concorsi negli Ospedali, dove c’è una differenza di stipendio significativa e dove, probabilmente i carichi di lavoro materiale e quelli emotivi sono meno impattanti, lo fanno giustamente senza troppe remore.
Insomma, un contesto difficile e delicato, sul quale da anni non si sta ponendo la dovuta attenzione da parte della politica, in particolare quella regionale, che mette in crisi strutture strategiche per la cura di una popolazione che invecchia sempre più e che non è una catena di montaggio, pertanto il benessere organizzativo e di lavoro degli operatori, in termini di presenza adeguata alle esigenze assistenziali e pure di giusta retribuzione, dovrebbe essere in cima ai pensieri dei decisori politici, perché ha immediati effetti sulla qualità della assistenza. Ma così non è.
Post lungo, perdonate lo sfogo ma il tema mi appassiona.
Stefania Bonaldi