Oggi pulizie sul Lago di Annone
GIORNATA DEL VERDE PULITO A CIVATESabato 30 settembre, tutti in campo per pulire le sponde dellagoTorna la Giornata del Verde Pulito, la storica iniziativa istituita da RegioneLombardia e promossa dal Comune …
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GIORNATA DEL VERDE PULITO A CIVATESabato 30 settembre, tutti in campo per pulire le sponde dellagoTorna la Giornata del Verde Pulito, la storica iniziativa istituita da RegioneLombardia e promossa dal Comune …
GIORNATA DEL VERDE PULITO A CIVATE
Sabato 30 settembre, tutti in campo per pulire le sponde del
lago
Torna la Giornata del Verde Pulito, la storica iniziativa istituita da Regione
Lombardia e promossa dal Comune di Civate, assessorato all’ambiente, per
sensibilizzazione i cittadini, specialmente i più piccoli, verso la cura dell’ambiente
e del lago.
La giornata è l’evento culmine di un percorso realizzato dalla Coop Soc Liberi
Sogni con la scuola primaria e la secondaria di I grado di scoperta e conoscenza
dei regni animali e dell’ecosistema lacustre.
Solo conoscendo il mondo circostante fatto anche di esseri viventi piccoli e
piccolissimi, lo si può apprezzare e imparare a rispettare.
Sabato 30 settembre, al mattino, oltre alla pulizia con i più grandi guidati dalla
Protezione civile del Comune di Civate si terranno, presso la scuola, laboratori alla
scoperta dei Regni degli esseri viventi e dell’ecosistema lacustre a cura degli
studenti stessi.
L’evento è gratuito ed aperto anche a familiari e amici.
Si raccomanda, per gli adulti, di portare i propri guanti da lavoro.
Coop. Liberi Sogni
A Milano il primo raduno interregionale del volontariato di Protezione civile del nord Italia. A coordinare i lavori delle otto regioni coinvolte (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna …
A Milano il primo raduno interregionale del volontariato di Protezione civile del nord Italia. A coordinare i lavori delle otto regioni coinvolte (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e le province autonome di Trento e Bolzano) l’assessore alla Sicurezza e Protezione civile della Lombardia, Romano La Russa, e il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci. Nei prossimi mesi seguiranno i raduni del centro e a novembre del sud Italia.
Dopo il dibattito all’auditorium Testori di Palazzo Lombardia, i volontari si sono confrontati in esercitazioni antincendio boschivo al Parco del Ticino. A fare gli onori di casa la Colonna mobile ella Protezione civile della Lombardia.
LE COLONNE MOBILI – “Le Colonne mobili – ha spiegato l’assessore La Russa – sono come famiglie, cioè un porto sicuro anche nelle situazioni più difficili. La Colonna mobile della Regione Lombardia, nello specifico – ha aggiunto – nasce dopo la missione Arcobaleno del 1999 in Kosovo e opera, per la prima volta, in occasione del terremoto del Molise del 2002. Da allora sono stati numerosi gli interventi in occasione di calamità, eventi e operazioni umanitarie. Ultimo, ma solo in ordine di tempo, quello per l’alluvione dell’Emilia-Romagna”.
Nel 2013 una importante revisione generale della colonna mobile, strutturata, da allora, su due pilastri. Il primo costituito dalla componente regionale, gestita direttamente da Regione Lombardia e che rappresenta la spina dorsale del sistema. L’altro basato sulle 12 componenti provinciali coordinate congiuntamente dalle Province e dalla Città metropolitana, in sinergia con i Comitati di coordinamento provinciali ed il Comitato regionale del volontariato.
I NUMERI – “Regione Lombardia – ha continuato Romano La Russa – negli ultimi due anni ha assegnato oltre 20 milioni di euro per la costruzione e l’implementazione dei poli logistici provinciali che rappresentano un efficiente presidio a rete costantemente presente sul territorio. Complessivamente, negli ultimi anni, pertanto, lo sviluppo del sistema regionale di Protezione civile ha visto Regione Lombardia stanziare oltre 100 milioni di euro. Un investimento importante che auspico di poter ulteriormente incrementare in futuro”.
Proprio con l’intento di insegnare a prevenire gli eventi e sapere come comportarsi, è in distribuzione un opuscolo che sarà distribuito nelle scuole d’Italia e che, grazie a una storia a fumetti, coinvolgerà gli studenti di ogni età. (LNews)
Ieri il Governo di Giorgia Meloni, a Bruxelles, sull’immigrazione si è superato. Non bastano le promesse tradite e i fallimenti sin qui accumulati. Ieri il Governo italiano ha rimediato una storica …
Ieri il Governo di Giorgia Meloni, a Bruxelles, sull’immigrazione si è superato. Non bastano le promesse tradite e i fallimenti sin qui accumulati. Ieri il Governo italiano ha rimediato una storica figuraccia che i nostri partner europei difficilmente dimenticheranno.
Si è tenuto il Consiglio Affari Interni con all’ordine del giorno il “Regolamento crisi”, un testo che aiuterebbe molto l’Italia e gli altri Paesi transfrontalieri ad affrontare situazioni di crisi caratterizzate da ingenti flussi migratori. Il testo in discussione prevede deroghe all’attuale Regolamento di Dublino, facendo scattare ricollocamenti automatici tra tutti i Paesi europei. È proprio quello che chiediamo da anni e che ci consentirebbe di non dover negoziare, in occasione di ogni sbarco, i ricollocamenti dei migranti solo tra i pochi Paesi che si rendono disponibili.
Ieri poteva realizzarsi una svolta importante. Siamo sopraffatti da sbarchi quotidiani di centinaia di migranti. Stiamo raggiungendo numeri record. Il Governo non sa che pesci prendere dopo tutte le stupidaggini sul blocco navale e sulle retate dei trafficanti lungo tutto il globo terracqueo. Scrivono ogni settimana nuove norme inutili e inefficaci. Ieri dall’Europa poteva arrivare una importante boccata d’ossigeno per l’Italia.
Intendiamoci: l’approvazione non appariva affatto scontata. Ungheria e Polonia avevano già manifestato la loro ferma contrarietà al testo, al punto da bloccare i negoziati sull’intero pacchetto d’asilo. Ma era un’occasione importante per il nostro Governo: era questo il momento di far sentire forte la propria voce, di battersi come leoni. Se mai anche di osare l’introduzione di modifiche migliorative del testo originario.
E il Governo italiano che ha fatto?
Niente. Non ha preso posizione. Avete letto bene. Il nostro Ministro dell’Interno è rimasto lì, imbambolato tra i colleghi. Incerto se tradire gli amici ungheresi e polacchi o fare gli interessi della nostra Nazione. Alla fine è filato via senza fiatare, alla chetichella.
Si spacciano per patrioti. Si vantano di difendere gli interessi nazionali. Ma fateci il piacere: sovranisti d’accatto!
Giuseppe Conte
ASSESSORE BERTOLASO: DAL 1° OTTOBRE PARTE LA CAMPAGNA ANTINFLUENZALE E ANTICOVID CON GIORNATA DEDICATA AD ALCUNE CATEGORIE, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA SUL SITO DEDICATO DAL 9 OTTOBRE APERTE PRENOTAZIONI PER I FRAGILI, SOMMINISTRAZIONI …
ASSESSORE BERTOLASO: DAL 1° OTTOBRE PARTE LA CAMPAGNA ANTINFLUENZALE E ANTICOVID CON GIORNATA DEDICATA AD ALCUNE CATEGORIE, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA SUL SITO DEDICATO
DAL 9 OTTOBRE APERTE PRENOTAZIONI PER I FRAGILI, SOMMINISTRAZIONI DAL 16
Domenica 1° ottobre, in 80 centri, parte la nuova campagna per la vaccinazione antinfluenzale con una giornata dedicata a persone over 60, bambini dai 2 ai 6 anni, donne in gravidanza, operatori sanitari, appartenenti alle Forze dell’ordine, Polizia locale, Vigili del fuoco, insegnanti e personale scolastico.
Durante la somministrazione dell’antinfluenzale, potrà essere co-somministrato il nuovo vaccino anti-COVID aggiornato XBB 1.5.
Alcune ASST hanno inoltre avviato specifiche iniziative sul territorio come l’offerta in co-somministrazione della vaccinazione anti-pneumococco e anti-herpes zoster per i soggetti in target.
Per vaccinarsi in occasione della Giornata dedicata è necessario prenotarsi (prenotazione aperte fino a domenica sul portale vaccinazioneantinfluenzale.regione.lombardia.it).
Dal 2 ottobre potranno poi vaccinarsi sanitari, pazienti di Ospedali e ospiti di Rsa e dal 16 ottobre tutti gli appartenenti alle categorie per cui la vaccinazione è raccomandata (prenotazioni dal 9 ottobre sulle piattaforme vaccinazioneantinfluenzale.regione.lombardia.it e prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it).
ASSESSORE BERTOLASO: IL VACCINO ANTICOVID È NUOVO, NON È LA V DOSE – “Una campagna importante – ha detto l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso – che vogliamo inaugurare con una giornata simbolo. Vaccinarsi è un obbligo morale, serve a tutelare noi stessi e le persone fragili che sono vicine. Per quanto riguarda l’anti-COVID, sottolineo che si tratta di nuovi vaccini che coprono tutte le varianti oggi in circolazione. Non si può dunque parlare di V dose”.
“Voglio infine ringraziare – ha concluso l’assessore – i medici di famiglia e le farmacie che, nel gioco di squadra delle vaccinazioni, rappresentano un tassello fondamentale”.
Le categorie a cui è raccomandata la vaccinazione antinfluenzale sono:
La vaccinazione anti Covid-19 con vaccino XBB 1.5 è indicata per:
Per tutta la durata della campagna vaccinale, sarà attivo il numero verde dedicato ai cittadini 800.894.545 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19 per prenotazioni e informazioni.
EDILIZIA. DATI IN CRESCITA NEL SECONDO TRIMESTRE, IN LOMBARDIA GIRO D’AFFARI +7,9% ASSESSORE GUIDESI: OTTIMI RISULTATI ANCHE PER L’OCCUPAZIONE Il settore dell’edilizia continua a crescere, contribuendo all’andamento positivo anche dell’occupazione con …
EDILIZIA. DATI IN CRESCITA NEL SECONDO TRIMESTRE, IN LOMBARDIA GIRO D’AFFARI +7,9%
ASSESSORE GUIDESI: OTTIMI RISULTATI ANCHE PER L’OCCUPAZIONE
Il settore dell’edilizia continua a crescere, contribuendo all’andamento positivo anche dell’occupazione con una variazione degli addetti tra inizio e fine trimestre 2023 pari al +1,5%.
È la fotografia del secondo trimestre dell’anno del comparto lombardo con un volume d’affari su base annua del +7,9% (era +10,1% nel primo trimestre). Buone anche le prospettive per i prossimi tre mesi: gli imprenditori si aspettano risultati ancora positivi grazie ai numerosi cantieri in corso.
ASSESSORE GUIDESI: NUMERI POSITIVI – “L’edilizia si conferma – ha affermato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi – comparto fondamentale dell’economia lombarda. I numeri sono estremamente positivi, pur in una situazione generale contraddistinta da insidie e da una contingenza negativa. Parliamo di un settore, inoltre, in grado di creare nuove opportunità di lavoro, un dato significativo che migliora ulteriormente il numero già importante di occupati stabili in Lombardia”.
“Come Regione Lombardia – ha proseguito Guidesi – continueremo a sostenere concretamente il comparto con strumenti di supporto alla filiera, a progetti di economia circolare, all’efficientamento energetico e alla liquidità”.
LE PROSPETTIVE – Tra le ulteriori note positive c’è l’aspetto della domanda pubblica. Ottimismo si riscontra infatti nel comparto delle commesse della pubblica amministrazione, in particolare per le infrastrutture (+4%), che dovrebbero beneficiare degli effetti del PNRR.
Pur in una situazione positiva, c’è tuttavia cautela per il futuro, in particolare per la domanda proveniente dal mercato privato, dove i saldi registrano valori negativi sia per le ristrutturazioni (-8%) che per i settori residenziale (-6%) e non residenziale (-4%). Rimane il rischio che l’esaurimento della spinta fornita dagli incentivi fiscali e il calo del mercato immobiliare, a seguito della crescita dei tassi di interesse, mettano il settore in difficoltà nel 2024.
IL REPERIMENTO DELLA MANODOPERA – Nonostante il quadro positivo, sussistono difficoltà nel reperimento della manodopera, principale problema indicato dalle imprese in questo trimestre, citato da un terzo del campione (34%). Percentuali inferiori invece per il costo dei materiali (25%), la burocrazia eccessiva (9%) e l’accesso al credito (6%).
IL PRESIDENTE DI UNIONCAMERE, AURICCHIO: EDILIZIA SETTORE STRATEGICO – “L’edilizia continua a sostenere l’economia lombarda – ha commentato Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia – in una situazione congiunturale non facile con il PIL e la produzione industriale che segnano il passo. Il settore si conferma strategico nel garantire la tenuta del mercato del lavoro: le imprese edili esprimono infatti un forte fabbisogno occupazionale e faticano a soddisfarlo. Ridurre questo divario tra domanda e offerta di lavoro è uno degli obiettivi futuri”.
TIZIANO PAVONI: IL MERCATO SI STA RICONFIGURANDO – “I dati – ha commentato Tiziano Pavoni, presidente di ANCE Lombardia – confermano il forte segnale di difficoltà da parte delle imprese edili di reperimento della manodopera, oltre alla problematica del costo dei materiali insieme alla formazione di giovani e di nuove figure. Proprio la formazione sarà tema centrale sia per provvedere al ricambio generazionale, sia per mantenere le imprese competitive all’interno di un mercato dinamico e innovativo”.
“Il mercato – ha spiegato – si sta riconfigurando alla luce del venir meno dei bonus e dell’aumento dei tassi di interesse: i prossimi mesi saranno fondamentali per capire se il settore continuerà a essere un traino per l’economia o se, invece, ci saranno significativi impatti sulla situazione economica regionale e nazionale”.
Il report integrale di Unioncamere Lombardia è consultabile a questo link. (LNews)
Si è molto dibattuto in questi giorni, su diversi canali televisivi, nei talk show serali, sul libretto fatto stampare da Giorgia Meloni, Primo Ministro italiano, sui grandi risultati del suo primo …
Si è molto dibattuto in questi giorni, su diversi canali televisivi, nei talk show serali, sul libretto fatto stampare da Giorgia Meloni, Primo Ministro italiano, sui grandi risultati del suo primo anno di Governo.
L’inflazione sotto controllo, come il prezzo della benzina, il PIL che risale (pazienza se due anni fa era all’11% e adesso siamo allo zero e qualcosa) l’Italia che conta ed è considerata nel mondo (se lo dice lei, ci crediamo !) anche perchè Meloni è sempre in giro in aereo per il “globo terracqueo”, cercando nuove alleanze e soluzioni soprattutto al problema degli immigrati, confidando magari nella bontà dei dittatori del Nord Africa, Egitto Tunisia e Libia, che appena non vengono pagati ci rispediscono migliaia di barconi.
Insomma tutte cose che fanno abbastanza ridere i commentatori di Sinistra, a partire da Travaglio, Cacciari, Bersani e molti altri, mentre vengono replicate dai sostenitori di centrodestra (ma quelli erano anche convinti che Ruby rubacuori fosse davvero la nipote di Mubarak !).
Mentre però si discutevano di questi begli argomenti, utili soprattutto a perdere tempo, su un altro canale televisivo di Storia, Focus (anche questo della galassia Mediaset) è stato mandato in onda due giorni fa un documentario molto interessante su uno dei più importanti Faraoni dell’Egitto, Ramses II, vissuto per un lunghissimo regno tra il 1279 e il 1213 avanti Cristo.
Mentre in Italia e in Europa c’erano ancora le palafitte, o capanne di paglia e fango, questi antenati degli extracomunitari di oggi che venivano dall’Egitto, dalla Siria, dall’Iraq e dall’Iran (Babilonia e Baghdad) costruivano splendidi palazzi e splendide città, all’origine delle nostre civiltà moderne.
Ma a parte queste considerazioni, c’è un altro argomento che mi ha colpito. Ramses II, che in Egitto governava un regno ormai vastissimo e al culmine della sua potenza, aveva però messo gli occhi sul vicino Impero degli Hittiti, una popolazione molto bellicosa che viveva tra l’attuale Turchia e la Siria. Noti anche per mettere delle falci micidiali ai lati delle ruote dei carri, che lanciati a tutta velocità tagliavano letteralmente a pezzi le gambe e i corpi dei poveri soldati nemici schierati in battaglia.
Ramses II radunò quindi un vasto esercito di migliaia di giovani egiziani, ben armati, che affrontarono gli Hittiti nella celebre Battaglia di Kadesh, avvenuta nel 1274 avanti Cristo. Fu una strage terribile, ma soprattutto di Egiziani. L’esercito di Ramses II fu in breve ridotto a un quarto dei suoi effettivi, e solo una piccola parte, radunatasi nei pressi di un’altura, riuscì a salvarsi e a riportare in Egitto il proprio Faraone.
Quando Ramses II però tornò a Tebe, la capitale (oggi Luxor) nonostante la terribile disfatta, fece finta di niente. Il popolo, abituato all’obbedienza, non si sarebbe mai ribellato al proprio Faraone. All’epoca non c’erano giornali nè mezzi di comunicazione, però esistevano i Templi. Quelli erano i canali di comunicazione e di informazione per il popolo.
E quindi Ramses II, senza tema di essere smentito, fece iscrivere sulle facciate dei templi, naturalmente con i geroglifici, la propria versione dei fatti: la battaglia era stata un successone, gli Egiziani avevano stravinto, gli Hittiti erano stati sconfitti e ricacciati nel loro territorio, dopo numerose perdite, e il Faraone e l’Egitto erano usciti dalla guerra come i vincitori assoluti.
Insomma, la propaganda fino al punto di ribaltare i fatti e ogni verità (atteggiamento ancora oggi purtroppo abbastanza comune, pensiamo a Putin e alla Russia) si può dire che l’abbia (forse) inventata ormai quasi 4000 anni fa proprio Ramses II, che per inciso dopo 15 anni fece un trattato di pace con gli Hittiti, rinunciando a ogni pensiero di conquista, secondo la logica che i Romani molti secoli dopo impararono così bene del “Se non puoi sconfiggere un nemico alleati ad esso”.
Propaganda, solo propaganda, da Ramses II alla Meloni: a volte nella Storia conta più la propaganda della realtà !
Enrico Baroncelli
Domenica 1 ottobre la nostra grande comunità è chiamata al voto!Nella stessa giornata si terranno:
Domenica 1 ottobre la nostra grande comunità è chiamata al voto!
Nella stessa giornata si terranno:
A proposito dello spot Esselunga:Si verificano spesso casi in cui un minore si rifiuti di avere contatti con uno o con entrambi i genitori, oppure che un genitore ostacoli il mantenimento …
A proposito dello spot Esselunga:
Si verificano spesso casi in cui un minore si rifiuti di avere contatti con uno o con entrambi i genitori, oppure che un genitore ostacoli il mantenimento di un rapporto equilibrato e continuativo tra il minore e l’altro genitore.
Tali situazioni necessitano della massima attenzione e tempestività e devono essere vagliate con indagini celeri e puntuali.
L’art. 473 bis.6 c.p.c. ( Riforma Cartabia) prevede, infatti, che:
www.studioavvocatomassaro.it
Anni fa pubblicai una lettera aperta a #MatteoMessinaDenaro spiegandogli perché era già morto, perché il suo mondo non esisteva più e lui solo un perdente. Chissà se in vita l’ha mai …
Anni fa pubblicai una lettera aperta a #MatteoMessinaDenaro spiegandogli perché era già morto, perché il suo mondo non esisteva più e lui solo un perdente. Chissà se in vita l’ha mai letta.
La ripropongo qui.
“Gentile Signor Matteo Messina Denaro, Le scrivo per annunciarle la sua morte. No, non sono un medico e la morte a cui alludo non è quella fisica. Faccio il giornalista: capire chi comanda e chi invece ha perso il potere fa parte del mio mestiere. Lei è morto come boss mafioso, come simbolo dell’organizzazione mafiosa. Tutti la chiamano l’invisibile e lei lo è diventato davvero. E non perché chi le dà la caccia non conosca la sua faccia di oggi. Ma perché lei non conta più niente. Il suo corpo che in questo istante respira, si muove o riposa non è più quello di un uomo potente, ma di un ricercato, come ce ne sono tanti, di un braccato. Non è più un cacciatore ma una preda.
Lei per primo qualche anno fa ha ammesso la sconfitta. Volevate piegare lo Stato, essere padroni a casa vostra (qualcuno poi vi ruberà lo slogan) e invece con mezzi più o meno ortodossi, siete stati battuti. Prima la gente faceva la fila in pieno giorno per riverirvi e chiedervi aiuto. Poi ha iniziato a farlo sempre più di nascosto. Troppo rischioso.
A lei hanno arrestato tutta la famiglia, la donna che le ha dato una figlia è andata via da casa, lì dove tutti la onoravano come un dio. Vi siete rivolti agli amici e hanno arrestato pure quelli. La sua latitanza costa decine di migliaia di euro al mese, nessuno fa niente per lei a gratis. Ma sa qual è la sconfitta più grande per uno come lei? Che qualcuno ha fatto carriera sulla vostra pelle. Qualcuno ha capito in tempo che al massimo della vostra forza militare, eravate deboli, debolissimi. Che tutto quel sangue non vi avrebbe portato bene.
Nello stesso momento in cui il mondo si accorgeva di voi, del vostro delirio di onnipotenza, qualcuno iniziava a costruire sapienti parole di cartapesta.Guappi di cartone voi, con le vostre bombe, eroi di cartone loro. Voi con le vostre parole d’onore, loro con i bla bla bla di antimafia e legalità. E mentre voi finivate tutti inguaiati, sbattuti dentro e dimenticati, loro – gli antimafiosi, i buoni – scalavano posizioni su posizioni. Voi finivate all’inferno, loro in paradiso. Ma eravate facce della stessa medaglia, entrambi ipocriti.
Conosco bene la provincia di Trapani, ci vivo. Un tempo ad ogni angolo di paese c’era un ragazzo pronto a impugnare la pistola per farsi largo nella vita, per diventare boss. Adesso non c’è più nessuno. Nessuno invidia la sua carriera, nessuno vorrebbe essere come lei. Chi vuole comandare in Sicilia, a Trapani, non sceglie l’organizzazione: si da alla politica, agli affari. Cosa nostra non è più un trampolino di lancio, è una zavorra. Non avete più appeal, direbbe un pubblicitario. Se l’organizzazione non fa proseliti, non attira sangue nuovo a cosa serve? Un tempo la mafia imponeva e controllava qualsiasi opera pubblica o impresa privata. Oggi una ditta qualsiasi arriva a Mazara del Vallo, nel suo mandamento, e per piazzare i pali eolici fa l’elemosina al mafioso locale: 500 euro a palo, una tantum. Non fate più paura a nessuno. Sa quando guadagna un ragazzino del Grande Fratello per ogni comparsata in discoteca? Di più, molto di più.
Un tempo lei uccideva per poco, molto poco. Ricorda quell’albergatore che definì “mafiosetti” lei e i suoi picciuttunazzi che bevevate nel suo locale atteggiandovi a grandi uomini e toccando il culo ad ogni ragazza che passava. Quell’offesa non gliela perdonò e diede ordine di ucciderlo. Mafioso, non mafiosetto, le parole sono importanti per Lei.
Quei colpi di pistola sancirono il passaggio. Con tutti i soldi che ha fatto suo padre, Lei poteva avere ogni cosa senza sporcarsi le mani di sangue. Ho immaginato più volte se invece di cercare l’approvazione di quella banda di assassini di cui suo padre si circondava avesse chiesto di andare via da Castelvetrano, all’estero a studiare. Magari economia visto che le piacciono gli affari e ama girare il mondo. Avrebbe avuto mille privilegi. Ma non le bastava essere Matteo Messina Denaro, godersi la vita anche senza lavorare. Voleva diventare don Matteo: il generale della sua falange, il Cesare di Cosa Nostra. Voleva incutere rispetto, non conquistarselo con qualche talento. Ma se uno come lei non si riproduce e non diventa un mito da imitare non è più nessuno, è morto. E intorno a lei non c’è più nessuno.
Lei è pure diventato un personaggio, con la mania dei ray-ban, la fissa per le belle donne e il lusso. L’incarnazione del boss hollywoodiano, una sorta di Al Pacino con le movenze di John Travolta. E’ finito anche sul Time, nella top ten dei mostri insieme con Bin Laden. Sono soddisfazioni per uno come lei che voleva vivere sempre al massimo.
Come le dicevo, è il mio mestiere saper leggere le cose che cambiano. Sono sicuro che Lei ha visto quel ragazzo di Castelvetrano che va in giro da settimane a vendere il suo brand da antimafioso che si ribella a lei e all’organizzazione. Io so che l’ha visto. E so cosa ha pensato. Che finché lei era don Matteo a quel ragazzo gli affari che lei faceva fare al padre gli convenivano. Gli permettevano di vivere a Roma, di tentare la carriera di attore, di curarsi il look che mostra sempre così raffinato. Ma da quando hanno arrestato il genitore con l’accusa di proteggere la sua latitanza, il babbio è finito. E il pericolo di avere l’intero capitale di famiglia sotto sequestro non è bello, dopo che hai vissuto così bene grazie a don Matteo. E allora si ricicla, facendola apparire come l’unico e assoluto male in una terra dove se non ci fosse Lei tutto sarebbe bellissimo. È questo che mi fa capire che Lei è morto. Perché se un ragazzino che ha vissuto con i soldi che lei ha fatto fare a suo padre la ripudia così, a Castelvetrano, nella sua terra, lei non è più niente.
So che le piacciono tanto le massime latine e gliene consiglio una io che fa al caso: “I benefici sono graditi finché possono essere ricambiati, quando sono troppo grandi, invece di gratitudine generano odio“. Lei ha fatto favori troppo grandi. A tanti politici, a tanti imprenditori. Li ha fatti diventare dei vincenti, li ha protetti e li ha fatti diventare ricchi. Poi lei è diventato ingombrante. Non scrive più, non minaccia, non è più a capo di nessun esercito. E’ solo l’ultimo residuo di un mondo che non c’è più. Il suo nome “tira” ancora, questo è vero. Se si parla di mafia, lei c’è. Se si parla di antimafia, pure. Ma chi le sta dando la caccia lo sa. Lei pensa solo a rimanere più a lungo possibile lontano dalla cella prenotata da tempo per i suoi ultimi anni. Ha abbandonato la sua famiglia ed è stato abbandonato anche da coloro che lei ha reso ricchi.
I giochi, Matteo, sono finiti. E scusa se sono passato al tu, ma ai morituri va fatta sentire la vicinanza dei vivi nel momento del passaggio. Non voglio confortarti, sia chiaro, so che non ti pentiresti mai perché credo che tu non sia pentito di nulla se non di essere stato sconfitto. Ma potresti parlare. Raccontare mille cose: chi ti ha protetto, chi hai aiutato, cosa è davvero la mafia e chi l’ha usata. Certo, rischieresti di non essere creduto. Quante persone “perbene” a cui hai fatto fare fortuna avrebbero buon gioco a negare? Quanti geometri, avvocati, notai, quanti medici, assessori, dirigenti locali e regionali, direttori di banca e imprenditori dopo averti “usato” oggi potrebbero dire davanti alle tue accuse “mi ha minacciato per ottenere qualcosa ma io non volevo”.
Ecco l’eredità che lasci. Una banda di sanguisughe. Che vivranno liberi e faranno magari pure gli antimafiosi e ti sputeranno in faccia pubblicamente. Ecco perché anche tu sai di essere morto. Pensaci Matteo, mentre cambi rifugio dopo rifugio e senti sempre più vicina l’ora della morte targata 41bis. Hai un’occasione, quella di non morire da solo che è sempre una cosa brutta.
Nicola Biondo (da Twitter)
Un anno dopo la vittoria elettorale, Giorgia Meloni va bene come influencer ma non funziona come premier.Il mio editoriale sul Riformista. Mi dite che ne pensate? Un anno fa Giorgia Meloni …
Un anno dopo la vittoria elettorale, Giorgia Meloni va bene come influencer ma non funziona come premier.
Il mio editoriale sul Riformista. Mi dite che ne pensate?
Un anno fa Giorgia Meloni vince le elezioni, ottenendo col solo 26% una maggioranza schiacciante.
Chi capisce di politica sa che senza Enrico Letta, la destra non avrebbe mai vinto. Mai.
Ma l’autogol del PD del 2022 ormai è cronaca: ci faranno un caso di studio in qualche università francese.
Nel frattempo Giorgia si presenta come l’underdog, quella fuori dal giro. Chi la conosce sa che è una bugia ma le bugie simpatiche sono irresistibili. Altro che underdog: Meloni è una parlamentare alla quinta legislatura, è stata la ministra più giovane della storia con Berlusconi; ha già perso al primo turno le comunali di Roma; è già stata Vicepresidente della Camera grazie a Fini più o meno come accadrà a Di Maio con Beppe Grillo.
Meloni si racconta come una che lotta a mani nude contro il sistema quando quel sistema l’ha da sempre beneficiata. Ma si narra come una outsider e tutti le credono.
È come se una magia avesse incantato tutti: oh quanto è brava, coerente, nuova.
Lei ci mette empatia nei rapporti internazionali e abilità nel discorso pubblico. Si affida a una comunicazione di chiaro stampo casaleggiano: non risolve un problema ma si fa vedere sempre vicina. E quindi viene via dal G7 lasciando l’Italia senza rappresentante politico quando Biden e Macron incontrano Zelensky: meglio stare con gli stivali in mezzo agli alluvionati. Alluvionati che a distanza di quattro mesi non vedono un euro, se non quelli stanziati da Bonaccini.
Ma nel magico mondo dei populisti conta l’immagine, non la sostanza. I like arrivano, i rimborsi no.
Un anno dopo la vittoria, Giorgia non ha risolto un solo problema. Ha aumentato le accise rispetto agli anni di Draghi. Ha pagato la cambiale a Lotito dando i soldi alla serie A ma non ha rinnovato la 18App. Ha raddoppiato gli sbarchi altro che blocco navale. A ogni catastrofe climatica lei non sbaglia un tweet ma non ripristina l’Unità di Missione contro il dissesto. Ha nominato Nordio ma non gli consente di mandare avanti la riforma della giustizia. L’inflazione picchia duro e lei è bravissima a trovare i colpevoli: la guerra, la Lagarde, il Superbonus. E il bello è che su alcune cose ha pure ragione. Ma il suo governo non ha una strategia.
Lei che ironizzava sugli 80€ oggi pagherebbe di tasca propria per inventarsi qualcosa di simile sulle tasse. Nel frattempo i suoi alleati Tajani e Salvini se le danno di santa ragione mentre per sistemare il partito lei sceglie la sorella come per tenere a bada il Governo ha bisogno del cognato capodelegazione. Sulla politica estera non tocca palla ma viene bene in foto mentre coccola Biden o scherza con Modi: magari in futuro servirà, al momento non è dato saperlo.
Sintesi. Come influencer Giorgia Meloni è promossa a pieni voti. È come premier che proprio non funziona. Gli italiani se ne stanno accorgendo. Lei chissà.
Matteo Renzi da “Il Riformista” (su Twitter)
CASA, ASSESSORE FRANCO: 19 MILIONI DI EURO PER AIUTARE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ A PAGARE L’AFFITTO DALLA GIUNTA REGIONALE VIA LIBERA ANCHE AL PROVVEDIMENTO ‘PERLAFFITTO 2023’ Nuove risorse regionali a sostegno delle …
CASA, ASSESSORE FRANCO: 19 MILIONI DI EURO PER AIUTARE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ A PAGARE L’AFFITTO
DALLA GIUNTA REGIONALE VIA LIBERA ANCHE AL PROVVEDIMENTO ‘PERLAFFITTO 2023’
Nuove risorse regionali a sostegno delle famiglie in difficoltà economiche per gli affitti. Lo prevede la delibera ‘Perlaffitto 2023’, approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Casa e Housing sociale, Paolo Franco. Il provvedimento assegna 3,5 milioni di euro agli ambiti territoriali per attuare le misure a sostegno alla locazione anche per il 2023.
Per sostenere il mantenimento dell’alloggio in locazione sul libero mercato, la delibera prevede che i Comuni potranno utilizzare per nuovi avvisi o per lo scorrimento di graduatorie vigenti altre risorse: le risorse residue di una misura sperimentale avviato nel 2019 per sostenere lo sviluppo del canone concordato pari a 1,9 milioni di euro e le risorse residue erogate ai Comuni dal 2014 per le misure a sostegno degli inquilini morosi incolpevoli 14,2 milioni di euro. Queste cifre, sommante ai 3,5 milioni di euro deliberati oggi, raggiungono un totale di oltre 19 milioni di euro.
A queste risorse si aggiungono altresì 27 milioni di euro, ancora nella disponibilità degli ambiti territoriali, assegnati tra il 2018 e il 2022.
“L’attenzione di Regione Lombardia è a 360° quando si parla di diritto alla casa e dignità dell’abitare – spiega Franco – Vogliamo essere di supporto sia agli indigenti sia a quelle fasce di popolazione che hanno un reddito ma faticano ad arrivare a fine mese. Famiglie numerose, giovani che iniziano la loro vita da soli, coppie, pensionati: ci sono molte categorie di persone che, pur lavorando e dandosi da fare, hanno difficoltà a pagare un affitto. Qui interveniamo noi, è una misura a cui tengo moltissimo”
Viene previsto, inoltre, che ulteriori prossimi riparti di risorse per il sostegno all’affitto vengano definiti tenendo conto anche della capacità dei soggetti attuatori di aver raggiunto un target di spesa almeno del 75%.
Destinatari del provvedimento i nuclei familiari che abitano alloggi sul libero mercato della locazione, con un indicatore Isee non superiore a 26.000 euro con un contratto di locazione da almeno 6 mesi. (LNews)
IN REGIONE ORGANIZZAZIONI COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, CIA E COPAGRI, ASSOLATTE, CONFCOOPERATIVE, FEDERDISTRIBUZIONE E LEGACOOP L’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, ha presieduto oggi a Palazzo Lombardia il ‘Tavolo latte’, …
IN REGIONE ORGANIZZAZIONI COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, CIA E COPAGRI, ASSOLATTE, CONFCOOPERATIVE, FEDERDISTRIBUZIONE E LEGACOOP
L’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, ha presieduto oggi a Palazzo Lombardia il ‘Tavolo latte’, alla presenza delle organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri), di Assolatte, Confcooperative, Legacoop e Federdistribuzione.
LAVORARE INSIEME – “Con questo incontro – spiega Beduschi – abbiamo voluto condividere con tutti gli attori della filiera le principali sfide da affrontare in questi mesi, facendolo in modo più coeso possibile nell’interesse di un settore che in Lombardia conta circa 5800 allevamenti, passa dalle grandi aziende della trasformazione, per finire alla reti di vendita che ogni giorno portano i prodotti sulle tavole di tutto il mondo”.
IL SETTORE – I numeri del latte lombardo sono in continua crescita. Dal 2015, le consegne delle
stalle lombarde sono aumentate del 3.3% annuo, più del doppio rispetto alla media nazionale. In Lombardia, quindi, si produce il 46% di tutto il latte italiano e ben cinque province lombarde (Brescia, Cremona, Mantova, Lodi e Bergamo) figurano tra le prime 8 italiane (assieme a Parma, Reggio Emilia e Cuneo) in cui si concentra il 55% della produzione nazionale. Il 55% del latte lombardo viene utilizzato nelle filiere dei grandi formaggi DOP, per un totale oltre 2.6 milioni di tonnellate l’anno.
SINERGIE – Nel corso del suo intervento, l’assessore ha ricordato i temi di lavoro più urgenti. “Dobbiamo lavorare tutti insieme – ricorda Beduschi – per migliorare l’equilibrio economico, sociale e ambientale del settore. Per farlo, bisogna parlare di sostenibilità, salvaguardare il reddito dei produttori, valorizzare i prodotti, ma anche razionalizzare le filiere per fare dell’allevamento anche una risorsa ambientale”.
LE PROPOSTE REGIONALI – “La valorizzazione dei prodotti – prosegue l’assessore – è essenziale per il successo della filiera. Regione Lombardia propone di valorizzare i prodotti tipici di alta qualità e legati alle specificità territoriali attraverso l’analisi dei mercati e dei consumi, di dare attenzione ai prodotti in crescita al consumo come latte a lunga durata e credere anche in prodotti innovativi. Serve inoltre informare e rendere consapevoli i consumatori con campagne ad hoc in un momento storico in cui il latte fatica a essere percepito come un alimento fondamentale soprattutto dai giovani”.
TAVOLO PUNTO DI RIFERIMENTO – “Il tavolo latte – conclude Beduschi – vuole diventare un punto di riferimento periodico per coordinare le tante sfide che ci attendono e che comprendono obiettivi di sviluppo sostenibile, l’accesso al credito, la necessità di combattere la burocrazia. Regione Lombardia si pone come garante di tutti i protagonisti di questa filiera, che ha bisogno oggi più che mai di coesione”. (LNews)
VACCINAZIONI ANTINFLUENZALE E COVID, DIREZIONE GENERALE WELFARE: TUTTO PRONTO PER L’AVVIO DELLA CAMPAGNA In attesa di comunicare nel dettaglio nei prossimi giorni tutte le informazioni sulla campagna di vaccinazione antinfluenzale e …
VACCINAZIONI ANTINFLUENZALE E COVID, DIREZIONE GENERALE WELFARE: TUTTO PRONTO PER L’AVVIO DELLA CAMPAGNA |
In attesa di comunicare nel dettaglio nei prossimi giorni tutte le informazioni sulla campagna di vaccinazione antinfluenzale e anti-Covid (modalità di prenotazione, somministrazione e indicazioni), la Direzione Generale Welfare illustra così alcune informazioni preliminari relative alle due tipologie di vaccinazione. VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE – Attualmente sono già presenti nei magazzini della Regione circa 1milione e 200mila dosi. La campagna vaccinale si svilupperà secondo il seguente calendario: – 1 ottobre: giornata di apertura campagna vaccinale (circa 4mila posti disponibili per la vaccinazione delle categorie previste); – dal 2 ottobre – avvio vaccinazioni presso le strutture ospedaliere per operatori, donne in gravidanza e pazienti cronici e per gli ospiti di RSA, RSD e UDO Sociosanitarie; – dal 9 ottobre – avvio vaccinazioni presso medici di medicina generale/pediatri di libera scelta aderenti per le categorie a cui la vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente; i medici procederanno alle somministrazioni delle dosi secondo tempi e modalità definiti autonomamente; – dal 16 ottobre – avvio vaccinazioni presso le farmacie aderenti per le categorie a cui la vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente; – dal 23 ottobre – avvio vaccinazioni nei centri vaccinali/Case di Comunità del territorio per le categorie a cui la vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente. VACCINO ANTICOVID – Per Regione Lombardia è prevista la fornitura di circa 800.000 vaccini Pfizer COVID19 per il periodo dal 2 ottobre al 30 novembre.Nella settimana corrente verranno consegnate 97.920 dosi di vaccino per adulti, 9.600 per bambini dai 5 agli 11 anni, 4.800 per bambini dai 6 mesi ai 4 anni. Le consegne saranno effettuate nella giornata di mercoledì 27 settembre direttamente alle farmacie ospedaliere (i centri di stoccaggio sono previsti nelle ASST, in tutte le province). Le indicazioni sui destinatari della vaccinazione vengono date dal Ministero della Salute, gli ultimi aggiornamenti (circolare del 14 agosto) sono reperibili a questo link. |
DA REGIONE APPROCCIO NON IDEOLOGICO. STOP A MOTORI PIU’ VECCHI SI ACCOMPAGNA AD INCENTIVI PER AUTO ECOLOGICHE La giunta regionale della Lombardia ha introdotto, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima Giorgio …
DA REGIONE APPROCCIO NON IDEOLOGICO. STOP A MOTORI PIU’ VECCHI SI ACCOMPAGNA AD INCENTIVI PER AUTO ECOLOGICHE
La giunta regionale della Lombardia ha introdotto, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione, ulteriori disposizioni sulle limitazioni permanenti e temporanee della circolazione dei veicoli inquinanti.
RISPETTO DISPOSIZIONI UE – L’obiettivo è consentire il rientro nei limiti fissati dalla normativa europea e statale dei valori limite per le polveri sottili PM10 e biossido di azoto NO2. “Promuoviamo il ricambio di veicoli inquinanti con incentivi alla rottamazione e nel frattempo introduciamo limitazioni ai motori più vecchi senza impattare in maniera ideologica sulla mobilità dei lombardi” ha dichiarato l’assessore.
EURO 4 DIESEL – Con questo provvedimento viene introdotta l’estensione della limitazione dei veicoli Euro 4 diesel nei Comuni di Fascia 1 e nei Comuni con più di 30mila abitanti di Fascia 2 a tutto l’anno (dal 1° ottobre 2023) e viene prevista la limitazione dei veicoli Euro 0 e 1 GPL e metano nei Comuni di Fascia 1 e 2 tutto l’anno (dal 1° aprile 2024). Come già disposto anche da precedenti provvedimenti, dal 1° ottobre 2023 saranno limitate le autovetture diesel anche se dotate di FAP.
SOGLIE ANNUALI – Il provvedimento disciplina anche le soglie annuali associate alla limitazione chilometrica Move-In per le tipologie di veicoli limitati, modificando e sostituendo a far data dal 1/10/2023. In particolare:
Numero richiedenti asilo:Germania: 217.700Italia: 77.200 La “Germania è un paese nemico” No, è un Paese più umano e civile, oltre che una potenza economica.Li forma, li integra, li fa lavorare.Crescono tutti, …
Numero richiedenti asilo:
Germania: 217.700
Italia: 77.200
La “Germania è un paese nemico”
No, è un Paese più umano e civile, oltre che una potenza economica.
Li forma, li integra, li fa lavorare.
Crescono tutti, crescono insieme.
Noi: vecchi, pochi, in declino
Ecco la proposta formativa per l’anno scolastico 2023-2024 del Cpia di Lecco “F. De Andrè” inerente i corsi di INFORMATICA per adulti al fine di darne ampia diffusione.I corsi di informatica …
Ecco la proposta formativa per l’anno scolastico 2023-2024 del Cpia di Lecco “F. De Andrè” inerente i corsi di INFORMATICA per adulti al fine di darne ampia diffusione.
I corsi di informatica mirano a dare alla cittadinanza adulta le competenze di base europee per interagire positivamente con i servizi digitali, per sviluppare competenze in ambito lavorativo, per soddisfare approfondimenti culturali e per interagire con facilità con i cittadini europei e con il mondo intero.
L’elenco completo dei corsi e tutte le informazioni per l’iscrizione sono disponibili al link dove trovate l’ebook con tutte le informazioni:
https://read.bookcreator.com/kEeHz4knpRfOuOnUy6EPG3GWD042/SCdVF1-jT0qErS8FfoUyag
Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a:
marco.gasparini@cpialecco.edu.it
Il CPIA di Lecco è la scuola pubblica che promuove le competenze degli adulti e i corsi sono aperti a tutti senza nessun fine di lucro.
Sono previste ulteriori agevolazioni per il personale degli istituti scolastici docenti e personale Ata che hanno sottoscritto Convenzioni con il Cpia di Lecco.
Nell’e book trovate la descrizione dei temi proposti, degli orari e degli indirizzi dei corsi:
Diventa videomaker
AutoCAD 2D e 3D
Diventa padrone del tuo smartphone
Fotografia digitale
Diventa padrone del tuo PC
Disegno e stampa 3D
ECDL/ICDL
Le sedi dei corsi: Lecco, Cremeno, Cernusco Lombardone, Oggiono, Casatenovo
Prof. Renato Cazzaniga (Dirigente scolastico CPIA)
VOCATE: CINEFORUM CON CINQUE FILM PER VALORIZZARE LA CIVILTA’ CONTADINA E ALPINA La rassegna cinematografica si apre il 26 settembre con L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi. Martedì 26 settembre alle …
VOCATE: CINEFORUM CON CINQUE FILM PER VALORIZZARE LA CIVILTA’ CONTADINA E ALPINA
La rassegna cinematografica si apre il 26 settembre con L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi.
Martedì 26 settembre alle 21.00 inizierà il Cineforum del progetto VoCaTe. Le voci della terra: ricordare è il futuro, promosso dalla Provincia di Lecco con la collaborazione di Res Musica: un ciclo di proiezioni cinematografiche sulla vita e sulla cultura contadina e alpina, a cura dell’associazione culturale Madonna del Rosario di Lecco.
Per quattro martedì, dal 26 settembre al 17 ottobre, sempre alle 21.00, il Nuovo Aquilone Cinema Teatro in via Parini 16 a Lecco ospiterà le proiezioni di cinque pellicole che, in maniera diversa, parlano di tradizione e territorio, con l’obiettivo di valorizzarne la storia e le specificità dei luoghi, degli ambienti e della civiltà tradizionale.
La rassegna si aprirà il 26 settembre con uno dei titoli più belli della storia del cinema italiano, L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi, e continuerà il 3 ottobre con Le meraviglie di Alice Rohrwacher, il 10 ottobre con i docufilm di Renato Morelli (che sarà presente in sala) Voci alte – Tre giorni a Premana e La morte sull’albero, il 17 ottobre con Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti.
Tutti i film verranno introdotti dal critico cinematografico Gianluca Pisacane e saranno a ingresso libero; i posti sono limitati, pertanto si consiglia la prenotazione sul sito www.vocate.provincia.lecco.it.
Di seguito una sintesi delle pellicole proposte:
26 settembre: L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi, 1978, genere drammatico, durata 3h6m
L’albero degli zoccoli racconta un mondo contadino ormai antico, superato. In una cascina della campagna bergamasca, tra l’autunno 1897 e la primavera 1898, si incrociano le vite di quattro famiglie. A unire le loro storie ci sono la campagna e la comunità rurale, in una cronaca di esistenze permeate di povertà, fatica, generosità, ma anche di ingiustizia. Il film, girato prevalentemente con attori non professionisti, ha vinto la Palma d’oro al 31º Festival di Cannes ed è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.
3 ottobre: Le meraviglie di Alice Rohrwacher, 2014, genere drammatico, durata 1h50m
Il mondo esterno irrompe con forza nella routine della vita agreste di quattro sorelle, durante l’estate che trascorrono nella campagna dell’Umbria. Il padre ha creato per loro un piccolo “regno” in cui la vita scorre serena, scandita da regole che le proteggono dai pericoli. Ma un giorno tutto viene messo in discussione dall’arrivo nella loro casa di Martin, un ragazzo tedesco in rieducazione, e dalla fascinazione per la tv che cattura Gelsomina, la primogenita, che decide di partecipare a un concorso contro il volere del genitore. Le tradizioni si infrangono, la vita di campagna non è più sufficiente per un giovane. Ci si interroga sull’evoluzione dei valori e su come il passato si mescoli al presente. Il film ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes nel 2014.
10 ottobre: Voci alte – Tre giorni a Premana, di Renato Morelli, 2011, genere documentario, durata 44’, e La morte sull’albero di Renato Morelli, 2015, genere documentario, durata 29’38’’, con la presenza in sala del regista Renato Morelli
Due documentari sulle tradizioni più antiche che la cultura popolare dei paesi montani cerca di mantenere vive, rievocando antichi riti legati alla vita rurale oppure affidando la testimonianza alla tradizione orale. In Voci alte – Tre giorni a Premana si riscopre la vocazione per il canto polivocale di Premana, un paese della Valsassina, durante tre feste fondamentali dell’anno. La morte sull’albero è invece il racconto delle stagioni in un paese di montagna del Trentino: Vèra. A lasciare la testimonianza di un mondo che non c’è più è Liz, l’ultima abitante del borgo, scomparsa nel 1995. La sua voce restituisce le immagini antiche dell’agricoltura di alta montagna, con i suoi riti e la sua religiosità.
17 ottobre: Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti, 2005, genere drammatico, durata 1h50m
Una famiglia si trasferisce in un paesino delle Alpi occitane, in Valle Maira. Sono un ex professore con la moglie e i tre figli. Queste zone sono rimaste inaccessibili per lungo tempo, le diverse comunità hanno sviluppato lingua e tradizioni proprie. Gli anziani del borgo sono diffidenti, ma sono comunque disposti ad aprirsi ai nuovi arrivati per salvare il piccolo paese, che ormai vive solo di turismo estivo. I protagonisti però faticano a capire un mondo così diverso dal loro. Il film è ispirato a una storia vera accaduta a Ostana, in Valle Po, in Piemonte.
Provincia di Lecco