Questi mesi estivi hanno messo in luce contraddizioni e impreparazione del Governo delle destre: crudele con i deboli, amichevole con piccoli gruppi di interesse, incapace di affrontare adeguatamente i problemi che sempre più si evidenziano (inflazione, gestione delle migrazioni, sanità… e molto altro).
In questo quadro, il Partito democratico sta cercando di interpretare il ruolo non facile di un’opposizione razionale, investendo energie e risorse per sensibilizzare i cittadini su temi centrali come il salario minimo (dicendo con chiarezza che sotto una certa cifra dignitosa non si tratta di lavoro, ma di puro sfruttamento!) e la sanità (rivendicando la necessità di agire a fronte di liste di attese sempre più lunghe).
Abbiamo iniziato la lunga strada che porterà fino alle elezioni europee del prossimo anno: un appuntamento che non possiamo permetterci di sbagliare, e che dovrà necessariamente marcare una ripresa del consenso che gli elettori ripongono nelle nostre proposte. Nonostante i cambi di leadership, siamo bloccati più o meno alla stessa quota (oscillante attorno al 20%) da qualche anno. Le nostre idee non riescono a fare breccia e i nostri rappresentanti non riescono a raccogliere il consenso (per ora potenziale, nei sondaggi), degli elettori: è perciò fondamentale investire al meglio i mesi che abbiamo davanti, anche riprendendo il potenziale legato alla bella giornata di partecipazione delle primarie. Credo che in particolare su un tema come quello del salario minimo non dobbiamo cedere: tanti giovani e meno giovani ricevono stipendi che non consentono alcun tipo di vita dignitosa (3 euro, 4 euro all’ora: 32 euro al giorno), e inoltre in diversi settori sono previsti tirocini e stage gratuiti anche per persone che hanno terminato un percorso di studio.
Come saprete, il 1 ottobre si svolgeranno i Congressi locali, attraverso i quali gli iscritti eleggeranno i nuovi organismi direttivi a livello di Circolo, Federazione provinciale e Federazione regionale: la tendenza quasi ovunque è stata quella di presentare una sola lista (in certi casi unitaria perché fatta coinvolgendo tutte le anime del partito e trovando una sintesi, in altri “solitaria” perché invece fatta da una parte sola, escludendo le voci di dissenso) e questo, se da un lato rende più semplice il percorso congressuale, dall’altro limita il dibattito e il confronto, rischiando di risolversi in accordi “di vertice”.
Anche il nostro Circolo verrà rinnovato, e permettetemi con questa una comunicazione personale: come già anticipato più volte, non mi candiderò nuovamente al ruolo di Coordinatore di Circolo. Ringrazio i tanti di voi che mi hanno chiesto di farlo, continuando il mio impegno: credo però sia giusto favorire il ricambio – pur continuando, ovviamente, a dare una mano su tutto quanto può servire a supporto del Circolo e del nuovo direttivo che si insedierà.
Le motivazioni sono molte, e le ho già spiegate a diverse di voi: in sintesi, riguardano la mia vita professionale e personale che mi tiene sempre più spesso lontano dalla Valtellina, la totale mancanza di coinvolgimento le difficoltà incontrate in questi anni nel rapporto col livello provinciale del nostro Partito che hanno avuto poi ripercussioni sul Circolo e i suoi membri, la ferma convinzione che sia giusto favorire il ricambio (otto anni come coordinatore di Circolo mi paiono, da questo punto di vista, fin troppi). Insomma: ho passato 8 bellissimi anni da Coordinatore di un Circolo stupendo che non mi ha mai fatto mancare il supporto e lo stimolo, e gli ultimi 5 ho avuto l’onore di presiedere l’Assemblea regionale del PD Lombardo: penso sia bello e giusto e corretto dare una mano da militante e non da dirigente, coerente con la mia idea che il nostro partito ha futuro solo finché è capace di rinnovarsi nei modi e nelle persone.
Nei prossimi giorni – oltre a contattare personalmente tutti gli iscritti – invierò a ciascuno di voi un rendiconto e una relazione finale rispetto a quanto fatto in questi cinque anni, seguendo una regola di azione politica che mi sono sempre dato: esser trasparente e rendere conto alle persone che hai rappresentato di tutto quello che hai fatto, di quello che non hai fatto, di quello che non sei riuscito a fare come avevi promesso.
Spero di esser stato all’altezza della fiducia che avete sempre riposto in me.
Federico Gusmeroli
Coordinatore del Circolo