• 14 May 2024
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UCRAINA – ARMENIA – ISRAELE: E’ NECESSARIO TRARNE INSEGNAMENTO
Le drammatiche immagini di guerra e di orrori che da tempo la realtà odierna ci propina ogni giorno devono indurci ad una profonda e seria riflessione e chiederci per quale motivo e a quale scopo esistano le Istituzioni sovranazionali che non hanno saputo prevenire ed evitare le guerre annunciate tra questi Stati, con le violenze e gli orrori su persone inerti che dovevano e potevano essere evitate.
I potenti della Terra, quelli che dominano e condizionano le nostre vite e decidono per il nostro futuro, devono renderne conto di questi crimini causati all’umanità, la guerra in sé, è un crimine è una barbarie da abiurare, non è un caso che la nostra Costituzione nata dalla Resistenza al nazifascismo, l’abbia bandita.

L’amara constatazione alla quale siamo quotidianamente sottoposti a soggiacere è che le classi dirigenti Occidentali condizionate dagli anglosassoni, con tutte le loro pletore mediatiche servili, sappia rispondere in queste criticità, solo con le armi, rinunciando alle soluzioni politiche negoziali atte ad evitare ed offrire giustizia, dignità, sicurezza ed equità al loro futuro.
In tutti e tre i campi di guerra evocati, solo le armi hanno prevalso e allontanato ogni possibile e auspicabile soluzione dei conflitti, è la riprova del loro fallimento.

La pace e la convivenza non può avvenire con l’umiliazione dell’avversario come nel caso del popolo armeno scacciato dal Nagorno Karabakh dall’esercito Azero, dove vivevano da millenni. Il popolo Armeno, dopo essere stato derubato ed annientato dal genocidio dei Giovani Turchi, ha diritto di esistere, non può essere cancellato dalla Terra come vorrebbe il “dittatore amico Aliev”.

La guerra fratricida in Ucraina deve cessare, nessuno potrà e dovrà vincere sull’altro, ma insieme dovranno ricercare le soluzioni più idonee a garantire la loro coesistenza, chi ha aizzato le parti e il “dittatore nemico Putin”, fomentando l’odio e l’indebita ingerenza compromettendo una soluzione pacifica, la NATO e l’Unione Europea, devono fare un passo indietro e riconoscere i propri errori.
In Israele, Hamas con la sua azione terrorista del 7 Ottobre, da tutti condannata, ha scatenato una vendetta inaudita imposta da Netanyahu contro il popolo palestinese della striscia di Gaza che ha già causato con bombardamenti a tappeto un massacro inumano di oltre 10mila civili 4mila di questi bambini. Hanno risvegliato un’ingiustizia storica che il popolo Palestinese subisce da decenni, dal costante espansionismo e annessione illegale di territori da parte dei coloni israeliani sostenuti da Netanyahu, disconoscendo ogni diritto e risoluzioni dell’ONU, negando la realizzazione di uno Stato della Palestina.

Anche in questo drammatico scenario, la risposta degli USA è stata quella militare schierando ben tre porta aerei alle coste d’Israele, quale minaccia alla comunità araba, qualora fosse intenzionata ad entrare nel conflitto impedendo l’assurdo progetto di annientare militarmente Hamas, con un lungimirante e colpevole invito ad evitare gli errori da loro compiuti dopo l’ 11 settembre 2000.
Gli oltre 220 ostaggi israeliani in mano ad Hamas, impongono con forza l’esigenza di un dialogo che punti al loro rilascio ed una ricerca di una soluzione politica che dovrà garantire una complessa ma possibile convivenza futura, basata sul riconoscimento e rispetto reciproco conferendo la necessaria autorevolezza all’Autorità Nazionale della Palestina, estirpando in tal modo le radici di Hamas dalla Palestina.
Sergio Fenaroli

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