• 25 April 2024
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“L’Inghilterra ha vinto la seconda Guerra mondiale ma ha perso il suo Impero”. Con questa frase che è un luogo comune a Londra, città che conosceva molto bene, una mia collega insegnante di Inglese aveva sintetizzato perfettamente la situazione storica dopo il 1945.

La fine del Colonialismo, l’indipendenza formale dal Commonwealth (un surrogato del vecchio Impero), di paesi che davano linfa economica alla Gran Bretagna, dall’India a Hong Kong, al Sudafrica, a tanti altri, e che erano di colpo scomparsi dai radar degli Inglesi.

L’Inghilterra, che da sola aveva resistito al nazi-fascismo per più di un anno, dal crollo della Francia nel Giugno 1940 fino all’ attacco tedesco alla Russia del Giugno 1941, come ricompensa per la sua soffertissima vittoria si trovava declassata a un rango subordinato, dopo l’ascesa degli Stati Uniti, anche a causa del “Suicidio dell’Europa”, come giustamente ha scritto nel suo ultimo libro sul Fascismo Antonio Scurati (“Gli ultimi giorni dell’Europa”).

Ne è uscito un misto di revanscismo, di delusione (un sentimento che anche l’Italia aveva provato dopo la vittoria del 1918, ricompensata però con l’Istria e Trieste), di smarrimento il cui culmine, a mio parere, è stata la recente disastrosa uscita dall’Europa, la tragica “Brexit“.

Un referendum su un’onda emotiva sconsiderata (lo storico corrispondente da Londra Antonio Capranica,che anche lui gli Inglesi li conosce molto bene, una volta ha detto che, come dimostra Shakspeare, essi hanno più di un pizzico di “pazzia”) che ha causato un “vulnus” alla idea stessa di Europa.

E’ concepibile una Europa senza quella che i Romani, fondatori di Londonium e di tante altre città inglesi, avevano chiamato “Britannia”, annettendola con Claudio dopo il 54 dopo Cristo, sconfiggendo i “Picti” ? Direi proprio di no !
La “Britannia” è entrata prepotentemente nella storia dell’Europa già dai tempi dei Romani, e ancora di più quando i Normanni hanno occupato le due coste della Manica, dopo la battaglia di Hastings (1066).
Gli Inglesi per secoli hanno combattuto in Europa, prima nella Guerra dei Cent’Anni nel Trecento (originatasi proprio dalla comune origine Normanna con alcune province francesi), contro gli Spagnoli nel Cinquecento, contro i Francesi di Napoleone, sono intervenuti con decisione nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale contro la Germania.

Può allora concepirsi una idea di Europa senza l’Inghilterra ? Lo ripeto ancora, assolutamente NO !

E una Europa che abbia al suo interno Polonia, Ungheria, e anche l’Ucraina ma non l’Inghilterra ? E’ una soluzione totalmente ridicola (ma questo è un mio parere personale). Sarebbe stato allora meglio dire “fermi tutti, blocchiamo tutto e aspettiamo che gli Inglesi ci ripensino !”

E’ a queste cose che pensavo mentre vedevo come miliardi di persone la per me mesta cerimonia di insediamento del “nuovo” Re Carlo III : uno spettacolo simpatico come una commedia recitata in costume, ma tutto sommato mesto e malinconico, e non solo per la faccia ieratica e sofferente di Carlo Windsor (e ci si è messa pure la pioggia !).

Tristezza, rimpianto del passato, recita di una scena ormai consunta che ha ben poco senso, dato che il Monarca britannico non ha praticamente nessun potere: anche per questo siamo ridotti a osservare ogni minuscolo atteggiamento del figlio ribelle “Harry”, o degli altri famigliari, l’unica nota di colore reale in uno spartito ormai troppo prevedibile e noioso.

“Dio salvi il Re” , ma soprattutto salvi l’Inghilterra, una nazione che tutto sommato non possiamo non amare, soprattutto come Europei, e che speriamo che al più presto rientri nelle nostre frontiere.

ENRICO BARONCELLI

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