• 24 April 2024
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MALPEZZI: DISPIACIUTA PER COTTARELLI, NON MINIMIZZARE MALESSERE (DIRE) – “Sono molto dispiaciuta per la decisione di Carlo Cottarelli di dimettersi da senatore lasciando così anche il nostro gruppo parlamentare. Le uscite di questi giorni dal PD che non condivido perché ritengo che in un partito plurale ci sia spazio per tutte le posizioni, indicano però un malessere e uno spaesamento che non può essere minimizzato e tantomeno trascurato. La nostra più grande qualità è sempre stata quella di essere un partito plurale: lo abbiamo nel nostro dna ed è la nostra natura. Per questo sono certa che chi guida la nostra comunità si farà interprete di una preoccupazione che è di tutti noi. Spero che si trovi al più presto lo spazio per un momento di riflessione comune”. Così Simona MALPEZZI, senatrice del PD.

”Ringrazio Carlo Cottarelli, ho letto le sue attestazioni di stima, che ricambio, posso dire che gli auguro molta fortuna con questa nuova iniziativa accademica”. È la risposta che il segretario del Partito Democratico Elly Schlein dà ai giornalisti che le chiedono un commento sulle dimissioni presentate da senatore di Carlo Cottarelli. ”Anche da questo ruolo – conclude Elly Schlein – Cottarelli darà un contributo importante per il futuro del Paese. Sicuramente continueremo a sentirci e a collaborare”.

“Penso che il PD sia ancora quel soggetto che trae la sua forza dal suo essere plurale. Per questo, se sono dispiaciuto per le dimissioni di Cottarelli e le rispetto, nel leggere le sue motivazioni trovo un limite – afferma Lorenzo Guerini -. La nostra comunità è fondata sul dialogo e sulla ricerca di sintesi, parole antica purtroppo vituperata nell’oggi della politica, tra culture e sensibilità diverse che si riconoscono in un medesimo profilo progressista e riformatore. Se una di queste voci si spegnesse o abbandonasse il campo, il PD sarebbe un’altra cosa, non sarebbe più il PD. Le sue parole però evidenziano un disagio politico. Che sarebbe sbagliato sottovalutare o verso le quali mostrare indifferenza. Le uscite di questi giorni, certamente diverse tra loro, sono motivo di preoccupazione per me e penso preoccupino anche chi ha la responsabilità della guida della nostra comunità”.

L’addio di Carlo Cottarelli al Parlamento e al Pd “non è un bel segnale. Posso dire che conoscendo Cottarelli un po’ me lo aspettavo, perché lui si sente di appartenere a una linea liberale e progressista che evidentemente non vede rappresentata”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “Ma soprattutto perché in questo momento sembra emergere poco e trovare poco spazio per le sue competenze e la sua voglia di portare contributo sulle logiche più economiche di politica industriale – ha aggiunto -. Mi dispiace e mi auguro che non ci siano altre uscite perché in questo momento non servono. Conoscendolo personalmente non è una cosa che mi ha sorpreso”.

“Il Pd di Elly Schlein perde pezzi. Dopo Marcucci, Fioroni, Chinnici, Borghi oggi è il turno di Cottarelli. Per chi segue le nostre Enews da tempo queste scelte non sono una sorpresa. Io dico che è solo l’inizio. Diamo tempo al tempo e il quadro politico di questo Paese cambierà profondamente”, scrive Matteo Renzi nella sua e-news.

“Pur rispettando la decisione del senatore Cottarelli e rammaricandomene, non posso condividere una scelta di abbandono. Il Pd è nato e vive dell’incontro tra culture e sensibilità diverse e deve essere responsabilità di ognuno concorrere con le proprie convinzioni alla coesione e all’unità del Pd. Ed è compito del gruppo dirigente assicurare che ognuno si senta pienamente parte del partito”, ha dichiarato Piero Fassino, deputato del Pd.

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