• 15 May 2024
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MOLESTATA SUL LAVORO. IL TRIBUNALE CONDANNA L’AZIENDA AL RISARCIMENTO DEL DANNO PER APPREZZAMENTI A SFONDO SESSUALE E COMPORTAMENTI MOLESTI

Grande soddisfazione per la sentenza del Tribunale di Lecco che accoglie il ricorso di una lavoratrice
assistita dagli operatori dell’ufficio vertenze CISL, accertando i comportamenti patiti e riconoscendo
un risarcimento di 10.000 euro.
La vicenda ha inizio nel settembre 2020. Protagonista, suo malgrado, una lavoratrice del settore
metalmeccanico che per un anno ha subito, come citato nella sentenza del Tribunale “consistenti
apprezzamenti a sfondo sessuale e comportamenti fisicamente molesti, quali ripetuti palpeggiamenti
sui fianchi e sulle natiche” da parte del proprio datore di lavoro. Le sue esplicite dichiarazioni di
dissenso e la reiterata richiesta di un colloquio con la direzione aziendale non sono bastati a mettere
fine alle molestie tanto da portarla, nel settembre 2021, a rassegnare le proprie dimissioni per giusta
causa ex art. 2119 c.c.

La società ha negato la sussistenza di comportamenti molesti, rifiutatasi perfino di riconoscere la
dovuta indennità sostitutiva del preavviso, sostenendo che le condotte attuate dal titolare “sarebbero
avvenute a titolo personale e non potrebbero generare una responsabilità, contrattuale od
extracontrattuale, del datore di lavoro”.
Il Tribunale di Lecco ha invece ritenuto che i fatti fossero rilevanti sotto il profilo della lesione del
vincolo fiduciario e da valutare per il loro disvalore sociale, procedendo quindi alla condanna della
società al pagamento del risarcimento del danno oltre che dell’indennità sostitutiva del preavviso e
delle spese processuali.

“È una sentenza importante perché condanna le molestie riconoscendo l’aggravante della posizione
di superiorità gerarchica dell’uomo nei confronti della propria dipendente” ha commentato Antonio
Mastroberti, Responsabile dell’ufficio vertenze CISL Monza Brianza Lecco. “Troppo spesso ci
capitano casi di lavoratrici che subiscono atti o commenti a connotazione sessuale da datori di lavoro
che approfittano della loro posizione di potere senza rispetto per la persona. Baci, carezze, commenti
sgradevoli rappresentano una forma di violenza inaccettabile ma troppo spesso tollerata”.
L’impegno della CISL, al fianco di CGIL e UIL, per l’eliminazione delle molestie sul lavoro è sempre
stato forte e recentemente sono stati compiuti significativi passi in avanti con l’introduzione, nei
CCNL di diversi settori, elementi di sensibilizzazione e contrasto a questo tipo di violenza. È di ieri
la notizia della sottoscrizione di un’intesa tra le Associazioni datoriali dell’industria alimentare e i
Sindacati FAI, FLAI e UILA che mira a incrementare le tutele normative in favore delle donne vittime
di violenza e a garantire alle vittime il sostegno economico necessario attraverso il coinvolgimento
dell’Ente bilaterale di settore (EBS).

Un altro esempio di come la contrattazione – già fiore all’occhiello del mondo del lavoro italiano –
possa generare percorsi virtuosi comuni che coinvolgano parti datoriali e parti sindacali è
l’introduzione, nell’ultimo rinnovo contrattuale del CCNL Metalmeccanico, della Commissione
paritetica per le pari opportunità, il cui progetto #GeneriamoCultura vede, proprio in questi giorni, la
realizzazione da parte delle categorie FIM CISL, FIOM CGIL e UILM UIL di assemblee e percorsi
formativi di sensibilizzazione e promozione della prevenzione in tema di molestie sul lavoro nelle
aziende del nostro territorio.

CISL LECCO MONZA BRIANZA

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