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Sciopero alla Gilardoni di Mandello
“ Questo anno sotto l’albero di Natale per i Lavoratoridella Gilardoni Vittorio SOLO CARBONE “Facendo seguito a quanto condiviso dalle assemblee dei Lavoratori e delle Lavoratrici della GilardoniVittorio Srl di Mandello …
“ Questo anno sotto l’albero di Natale per i Lavoratori
della Gilardoni Vittorio SOLO CARBONE “
Facendo seguito a quanto condiviso dalle assemblee dei Lavoratori e delle Lavoratrici della Gilardoni
Vittorio Srl di Mandello del Lario, tenutesi lo scorso 7 dicembre, le Organizzazioni Sindacali di FIM CISL
e FIOM CGIL, congiuntamente alla RSU proclamano
lo sciopero per il giorno:
mercoledì 13 dicembre 2023
- 2 ore al termine del primo turno dalle ore 12:00 alle ore 14:00
- 2 ore all’inizio del secondo turno dalle ore 14:00 alle ore 16:00
- 2 ore per il turno di giornata dalle ore 14:00 alle ore 16:00
- 2 ore al termine del turno notturno (del giorno 14.12.2023)
per tutti i lavoratori e le lavoratrici degli stabilimenti di Carletta e Costituzione
con presidio dinanzi agli uffici di Viale della Costituzione
L’iniziativa di mobilitazione si rende necessaria a fronte delle scelte scellerata messa in atto dall’azienda
in questi ultimi periodi sino a dichiarare formalmente la propria indisponibilità a riconoscere ai propri
dipendenti l’erogazione del Premio di Risultato, dopo che questi si sono adoperati per il raggiungimento
degli obbiettivi produttivi e di fatturato.
Ma non finisce qui.
Oltre al mancato riconoscimento del Premio di Risultato, l’azienda non si rende nemmeno disponibile a
riconoscere i livelli di inquadramento che da tempo rivendichiamo e che dovrebbero concretamente
valorizzare l’impegno e le professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici, dimostrato con il
raggiungimento dei risultati di cui oggi l’azienda può vantare.
Ma al peggio non c’è mai fine !!! In aggiunta, l’azienda rimette in discussione unilateralmente
l’impegno preso con le OO.SS. e la RSU sulla stabilizzazione dei diversi lavoratori somministrati sino a
dichiarare al tavolo delle trattative di intravedere degli esuberi anche sui lavoratori già stabilizzati da
tempo.
Insomma, vorremo capire quali sono le strategie industriali di questa azienda che continua a introdurre
nuovi Dirigenti e consulenti esterni senza risolvere mai le innumerevoli problematicità organizzative.
L’azienda già da tempo si sottrae ai vari confronti ed è proprio per questo motivo che chiediamo un
incontro urgente per aprire un confronto serio, più trasparente e costruttivo, dove anche le
rappresentanze dei lavoratori abbiano un ruolo attivo per costruire strategie industriali chiare a tutela
degli oltre 400 lavoratori occupati.
A questa iniziativa di mobilitazione se ne susseguiranno altre sino a quando l’azienda non sarà in grado
di dare le adeguate garanzie occupazionali e dei riconoscimenti professionali.
Invitiamo tutti i lavoratori alla massima coesione e partecipazione!!!!
Mandello del Lario, 12.12.2023
La RSU
FIM CISL MBL – FIOM CGIL Lecco
Accordo per la Sicurezza sul Lavoro
LECCO, PRESENTATO IL LABORATORIO INTERATTIVO SICUREZZA LAVORO E’ stato presentato ieri nella sede territoriale di Regione Lombardia a Lecco, il progetto LISL (Laboratorio Interattivo Sicurezza Lavoro), promosso dall’Agenzia di Tutela della …
LECCO, PRESENTATO IL LABORATORIO INTERATTIVO SICUREZZA LAVORO
E’ stato presentato ieri nella sede territoriale di Regione Lombardia a Lecco, il progetto LISL (Laboratorio Interattivo Sicurezza Lavoro), promosso dall’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Brianza e sostenuto da Regione Lombardia. All’evento hanno partecipato, oltre alla Direzione strategica di ATS e al presidente di UniverLecco Vico Valassi che ha firmato l’accordo, i sottosegretari alla Presidenza della Regione Lombardia Mauro Piazza (con delega all’Autonomia e ai Rapporti con il Consiglio Regionale) e Ruggero Invernizzi (con delega a Controlli, Patrimonio e Digitalizzazione).
COMUNICAZIONE E COINVOLGIMENTO – Il progetto, illustrato dal Direttore Generale di ATS Carmelo Scarcella, intende sperimentare una nuova forma di comunicazione e coinvolgimento finalizzata alla crescita della conoscenza e dalla consapevolezza dei rischi ai quali si è esposti durante lo svolgimento delle attività lavorative.
SPAZIO PER PROGETTI INNOVATIVI – In particolare, prevede la realizzazione di uno spazio all’interno del quale ricercare e sperimentare strumenti innovativi che favoriscano l’acquisizione di una corretta percezione dei rischi negli ambienti di lavoro, favorendo la capacità di auto elaborazione e interiorizzazione di comportamenti sicuri in ambito lavorativo.
ATTENZIONE AGLI STUDENTI – I destinatari del LISL sono principalmente gli studenti delle scuole tecniche e professionali del territorio. Il laboratorio offre un percorso esperienziale a 360 gradi all’interno del quale sono previste diverse aree:
- Area formativa interattiva: vengono raccontate storie di infortuni e di malattie professionali offrendo ai partecipanti alle attività un approfondimento e la rielaborazione accompagnata degli eventi accaduti compreso la sperimentazione dei DPI.
- Area dedicata alla realtà virtuale (VR): attraverso la VR vengono proposti scenari che presentano rischi per la salute e la sicurezza in ambiente completamente protetto.
- Spazio teatrale: dove verranno proposte delle rappresentazioni teatrali sul tema della sicurezza.
- Escape Room: esperienza di cooperazione orientate all’acquisizione di strategie e abilità dove i partecipanti sono chiamati a trovare soluzioni “sicure” per risolvere le situazioni di rischio proposte.
PROGETTO FONDAMENTALE – “E’ un grande onore – ha dichiarato il sottosegretario Piazza – dare avvio e impulso a questo fondamentale progetto. E’ un esempio concreto di come si possano creare importanti opportunità per gli studenti delle scuole professionali in questo delicato ambito per sensibilizzare alla cultura della prevenzione”.
FAVORIRE LA CONSAPEVOLEZZA – La prevenzione degli infortuni, ha osservato l’esponente della Giunta regionale, “dipende innanzitutto dalla conoscenza e dalla consapevolezza dei rischi ai quali si è esposti durante lo svolgimento delle attività lavorative. Pertanto, ritengo che il Laboratorio Interattivo Sicurezza Lavoro sia uno strumento utile per porre l’attenzione sul ruolo fondamentale dell’informazione e della formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro”.
MASSIMA ATTENZIONE AI LAVORATORI – “Voglio ricordare – ha concluso – che anche quest’anno, in occasione della ‘Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro’, Regione Lombardia, in collaborazione con le ATS lombarde, ha promosso su tutto il territorio regionale iniziative rivolte ai lavoratori e al mondo della scuola per accendere i riflettori sull’importanza della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro”.
NUOVA FORMA DI COMUNICAZIONE – Sulla stessa lunghezza d’onda il sottosegretario Invernizzi. “Questo progetto – ha detto – vuole sperimentare una nuova forma di comunicazione e coinvolgimento finalizzata alla crescita della conoscenza e dalla consapevolezza dei rischi ai quali si è esposti durante lo svolgimento delle attività lavorative. Sono due – ha sottolineato – le parole d’ordine che si svilupperanno attraverso questa cooperazione fra enti che ha dato vita all’attività che è stata presentata oggi, ovvero ricercare e sviluppare”.
COMPORTAMENTI CORRETTI – Questi gli obiettivi principali, ha proseguito il sottosegretario, “cui si tenderà per la realizzazione di uno spazio all’interno del quale ricercare e sviluppare, appunto, attraverso questo programma, strumenti innovativi che favoriscano l’acquisizione di una corretta percezione dei rischi negli ambienti di lavoro, favorendo la capacità di auto elaborazione e interiorizzazione di comportamenti corretti in ambito lavorativo”.
RICERCARE E SVILUPPARE – “È stato motivo per me di grande orgoglio – ha concluso Invernizzi – presentare un’iniziativa interessante con vari enti protagonisti che mi vede impegnato e che non mancherò di seguire nei suoi sviluppi futuri con attenzione perché ricercare e sperimentare anche attraverso la tecnologia digitale fa parte del mio mandato istituzionale. Ringrazio il consigliere e sottosegretario Mauro Piazza e il Direttore dell’ATS Brianza Carmelo Scarcella”.
SANZIONI INVESTITE IN FORMAZIONE – Sono intervenuti anche il Direttore Sanitario Aldo Bellini, che ha spiegato come l’utilizzo dei fondi derivanti dagli introiti delle sanzioni riscossi da ATS hanno permesso la realizzazione di questa importante attività, e il Direttore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria Nicoletta Castelli, che ha curato una dettagliata spiegazione del laboratorio. (LNews)
Case di Comunità e Sanità italiana
Due sono le linee guida su cui il PD, in questo momento, sta svolgendo le proprie iniziative. La prima riguarda il settore dei trasporti: in molte stazioni ferroviarie della Brianza e …
Due sono le linee guida su cui il PD, in questo momento, sta svolgendo le proprie iniziative. La prima riguarda il settore dei trasporti: in molte stazioni ferroviarie della Brianza e del Lago, bravissimi attivisti del PD si muovono insieme ai pendolari, alle 7 del mattino o anche prima, per volantinare contro i disservizi di Trenord.
La seconda è quella della Sanità, sia a proposito delle lunghissime liste di attesa, che vedono impegnative per visite sanitarie in alcuni casi rimandate addirittura a fine 2024 (anche a Lecco) ma anche sul ruolo abbastanza oscuro delle cosiddette Case di Comunità, una delle quali dovrebbe essere costruita anche a Introbio, secondo un accordo tra Comune di Introbio e AST Brianza, dietro l’attuale Presidio Sanitario.
La strategia del Centrodestra, accusa il PD a livello regionale, è abbastanza chiara : attribuire agli Enti pubblici (Comuni, Regioni, AST o altro) i costi delle strutture sanitarie (costruzione di nuove Case di Comunità come a Introbio) ma, siccome sappiamo già che non ci sono abbastanza medici nè infermieri o OSS per gestirle, concedere l’utilizzo ai Medici privati , che naturalmente potranno visitare i pazienti non alle tariffe convenzionate (mediamente una trentina di euro per ticket, molte volte gratis) ma a quelle private (circa 100-150 euro per visita).
Chi ci rimette quindi è il paziente, che deve sborsare parecchio di più per sperare di avere una visita.
In altri casi invece, come spiega molto bene in un altro articolo Giuseppe Imbalzano, la Casa di Comunità sarebbe semplicemente una “Infermeria” (usando un termine di altri tempi) cioè un luogo dove ci sono dei letti, dei pazienti che forse attendono di guarire, sempre in estrema scarsità di medici e infermieri (qualcuno due anni fa sperava nel contributo “volontario” dei Medici di Base, oltre i loro orari di lavoro, cosa anche questa delineatasi come pura “Utopia” ).
La vera questione però è come mai ci siano così pochi operatori sanitari: per esempio la domanda che il Sindaco di Introbio dovrebbe fare all’AST non è di quanti metri quadrati abbia bisogno per costruire una Casa di Comunità, ma quanti operatori sanitari abbia intenzione di utilizzarci.
Praticamente tutte le strutture sanitarie della provincia sono molto carenti di medici e operatori, Ospedale di Lecco, Mandic che addirittura rischia di chiudere, Bellano che rimane in un limbo indefinito.
Medici che si licenziano anche perchè stanchi di dover lavorare con turni massacranti e stressanti, infermieri che vengono pagati poco (alcuni se ne sono andati in Svizzera dove sono pagati il triplo o anche più) insomma la mancanza di personale, che è la causa di liste d’attesa lunghissime, è oggi il problema numero uno della sanità non solo lombarda ma italiana.
Gli “Angeli” che tre anni fa ci avevano salvato dal Covid (una pandemia che ha pesato quasi solamente sugli Ospedali pubblici, mentre le cliniche private hanno continuato bellamente a fare i loro interessi) oggi sono tornati nel dimenticatoio, ma non ci stanno a rimettersi il fardello addosso nel silenzio.
Qualche Rettore universitario comincia a chiedersi, in questa situazione, che senso abbia continuare a mantenere il numero chiuso alle Facoltà di Medicina e i test d’ingresso (in cui, tra l’altro, sono molto più brave le donne che non i maschietti).
La popolazione italiana sta invecchiando velocemente : la situazione sanitaria avrebbe bisogno di una attenzione particolare.
L’esatto contrario di quello che il Governo Meloni prospetta : invece di investire miliardi in un inutile Ponte sullo Stretto di Messina, o cercare nuovi fondi con una lotta più efficace all’evasione fiscale, calcolata in circa 100 miliardi all’anno, la metà dei quali se fosse disponibile risolverebbe tutti i problemi della Sanità italiana, si lascerà sempre più degenerare la situazione.
Non è una bella prospettiva, soprattutto per i pensionati che devono vivere con meno di 1000 euro al mese (che sono la metà di tutti i pensionati italiani).
ENRICO BARONCELLI
Primo trapianto a “cuore fermo”
IMPORTANTISSIMO RISULTATO ALL’OSPEDALE NIGUARDA: EFFETTUATO IL PRIMO TRAPIANTO DI CUORE DA DONATORE A ‘CUORE FERMO’ DELLA LOMBARDIA Il Sistema Regionale Trapianti lombardo ha raggiunto un altro importante traguardo. All’Ospedale Niguarda di …
IMPORTANTISSIMO RISULTATO ALL’OSPEDALE NIGUARDA: EFFETTUATO IL PRIMO TRAPIANTO DI CUORE DA DONATORE A ‘CUORE FERMO’ DELLA LOMBARDIA
Il Sistema Regionale Trapianti lombardo ha raggiunto un altro importante traguardo. All’Ospedale Niguarda di Milano è stato trapiantato un cuore che aveva smesso di battere da 20 minuti.
Si tratta di una donazione definita ‘a cuore fermo’. Il prelievo ed il trapianto di cuore sono stati effettuati dall’equipe della Cardiochirurgia e del Trapianto del Cuore dell’Ospedale Niguarda di Milano diretta da Claudio Russo.
Dall’uomo deceduto sono stati prelevati anche il fegato ed i reni, successivamente trapiantati in altre strutture della Rete Nazionale Trapianti.
La donazione è avvenuta all’ospedale di Circolo di Varese dell’ASST Sette Laghi ed ha visto coinvolta l’equipe della Terapia Intensiva Generale e della Cardiorianimazione (che afferisce al dipartimento Cardiovascolare) dirette rispettivamente da Luca Cabrini e da Paolo Severgnini e il Coordinamento Ospedaliero di Procurement diretto da Federica De Min.
“Questo risultato – ha detto l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso – consentirà di aumentare il numero dei potenziali donatori ed è stato possibile certamente grazie alla capacità di tutti gli operatori coinvolti di agire in sinergia con professionalità e umanità per il bene dei malati. Ma soprattutto grazie alla solidarietà dei familiari del donatore, manifestata attraverso il gesto del dono, nel rispetto della volontà espressa in vita dal proprio caro. La donazione e il trapianto di organi e tessuti stanno crescendo in Lombardia grazie alle azioni di miglioramento adottate nelle strutture sanitarie”.
Questa tipologia di donazione e trapianto è innovativa, in quanto il cuore viene fatto ripartire grazie a tecniche di circolazione extracorporea che vengono messe in atto dopo la morte in soggetti in cui i trattamenti intensivi vengono sospesi in seguito a neurolesioni gravissime. La normativa italiana prevede venti minuti di assenza di attività cardiaca per la determinazione della morte del soggetto. Fino ad un anno fa, questo tempo era ritenuto non compatibile con la ripresa dell’attività del cuore. Le procedure messe in atto in questo caso ne hanno consentito invece il trapianto e la ripresa funzionale.
La complessa organizzazione del prelievo è stata gestita in loco dal Responsabile del Programma Regionale di donazione organi e tessuti, Marco Sacchi, che grazie alla sinergia con AREU è oggi in grado di rivestire un ruolo operativo a supporto dei processi di donazione complessi.
La valutazione di compatibilità dei possibili riceventi è stata gestita dalla Struttura Complessa Trapianti Lombardia-NITp diretta da Tullia De Feo che, dalla sede storica del Policlinico di Milano, garantisce h 24 la valutazione di idoneità e l’allocazione degli organi ai riceventi in comunicazione continua con il Centro Nazionale Trapianti operativo. (LNews)
Continua la mobilitazione del PD sulle ferrovie
Appuntamento ieri mattina alla Stazione di Oggiono, per volantinare contro i disguidi di Trenord
Appuntamento ieri mattina alla Stazione di Oggiono, per volantinare contro i disguidi di Trenord
Covid in ripresa: attenzione alle Feste !
Covid-19, festività con picco di contagi. Fnomceo: torni prudenza Il presidente Fnomceo in base ai dati in crescita dei contagi da Sars- Cov-2 e dell’influenza, invita a “tornare ad atteggiamenti prudenti …
Covid-19, festività con picco di contagi. Fnomceo: torni prudenza
Il presidente Fnomceo in base ai dati in crescita dei contagi da Sars- Cov-2 e dell’influenza, invita a “tornare ad atteggiamenti prudenti durante le feste di Natale in previsione di un picco
sarscov2 microscopio
Le feste di Natale sono anche un momento di incontro e di socialità, quest’anno però, “vista l’aumentata circolazione del Covid e dell’influenza serve tornare alla prudenza. Per evitare i contagi, meglio evitare gli auguri con baci e abbracci, abitudine diffusa tra gli italiani soprattutto al Sud. Mantenere un po’ di distanza fisica, in questi casi, non è segnale di un minore affetto ma un gesto di attenzione verso sé stessi e agli altri”.
Il consiglio arriva da Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo) che, in base ai dati in crescita dei contagi da Sars- Cov-2 e dell’influenza, invita a “tornare ad atteggiamenti prudenti perché durante le feste di Natale avremo un picco di contagi, sia per le malattie influenzali sia per il coronavirus”. “Dobbiamo sottolineare ovviamente – continua Anelli – che il Covid oggi non è quello che abbiamo conosciuto nel 2020-/21, fa meno paura. Ma resta ancora una malattia temibile. I dati sulla mortalità, purtroppo, sono in ascesa, ogni settimana muoiono 200 persone con una tendenza all’aumento. Non abbiamo più un sistema di sorveglianza puntuale sulla circolazione virale ma i dati dei ricoveri, delle rianimazioni e dei decessi evidenziano con chiarezza il forte aumento. Per questo, con l’avvicinarsi delle feste, con la maggiore frequenza di incontri in luoghi chiusi, serve avere molta prudenza. Ricordiamo le cose che abbiamo imparato in pandemia: la trasmissione di questi virus passa attraverso le goccioline di saliva. Per questo non va bene baciarsi per scambiarsi gli auguri. E, in generale, applichiamo le misure igieniche che conosciamo”. Per esempio, “nei locali molto affollati, l’uso della mascherina non è una cattiva idea”, conclude il presidente della Fnomceo, ricordando che soprattutto “occorre vaccinarsi contro il Covid e contro l’influenza. Il vaccino è l’unica vera arma che abbiamo e dobbiamo usarla”.
Gianni Rezza, già direttore della Prevenzione del ministero della Salute e oggi docente di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano sottolinea in un post su Facebook come “il picco di influenza è previsto dopo Natale”. La stagionalità dell’influenza, “ormai del tutto assestata, è più facile da predire rispetto a quella del Covid-19, che certamente sta iniziando a comportarsi come gli altri virus respiratori, ma ci riserva sempre delle sorprese, perché è ancora giovane ed estremamente capriccioso!”.
“Difficile predire le dinamiche indipendenti di due virus che si trasmettono con modalità simili ma sono del tutto diversi” aggiunge. “I casi di Covid, sottostimati perché ormai predomina il tampone fai da te – sottolinea Rezza – sono davvero tanti, ma l’impatto clinico, seppure in aumento, è limitato. Di influenza, in giro, ce n’è invece ancora poca (molto meno di Sars-CoV-2 e Rhinovirus, e perfino del virus respiratorio sinciziale)”.
Dodici anni dalla scomparsa di Pio Galli
Il 12 dicembre 2023 ricorre il dodicesimo anniversario della scomparsa di Pio Galli, operaio e sindacalista che, dopo aver partecipato alla Resistenza, ha dedicato tutta la sua vita all’impegno sindacale. L’Associazione …
Il 12 dicembre 2023 ricorre il dodicesimo anniversario della scomparsa di Pio Galli, operaio e sindacalista che, dopo aver partecipato alla Resistenza, ha dedicato tutta la sua vita all’impegno sindacale. L’Associazione “Pio Galli”, costituita nel 2012, e la CGIL Lecco intendono oggi ricordare il suo impegno, caratterizzato dalla dedizione assoluta alla difesa e alla promozione degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori, richiamando all’attenzione alcuni interventi della sua attività sociale e politica che, ancora oggi, sono un insegnamento e un’esortazione a mantenere viva la nostra responsabilità civile.
Il primo riguarda la sua speciale attenzione alla difesa dei diritti e alla promozione della dignità sociale delle donne. Così, nel pieno delle lotte per la parità salariale di genere al cotonificio Cantoni di Bellano (LC), Pio scrive sul giornale Voce nel maggio 1957: “Noi diciamo che è giunto il momento di muoversi e la premessa per muoversi seriamente è il superamento di posizioni preconcette esistenti purtroppo ancora in fabbrica, dalle quali continua a trarne vantaggio solamente il padrone.
Per cui è necessario che le lavoratrici della Cantoni di Bellano riescano a capire che, al di là delle opinioni politiche e religiose, hanno un comune interesse, quello di essere meno sfruttate e più pagate.” Sempre su la Voce, del giugno 1957, a distanza di un anno dall’entrata in vigore in Italia, ma non ancora applicata, della Convenzione internazionale sulla parità di retribuzione tra la mano d’opera maschile e femminile, Pio così si esprime: “Spetta perciò alle lavoratrici sollecitare la sua applicazione con un grande movimento di massa e opinione pubblica. (…) Le organizzazioni femminili democristiane e parte di quelle cattoliche hanno compreso che non vi possono essere per le donne italiane seri progressi verso la loro emancipazione senza la eliminazione della inferiorità economica. (…) Deve essere chiaro che la parità di salario alle lavoratrici non interessa solo le donne, poiché è noto che i bassi salari femminili nell’industria determinano anche bassi salari per gli uomini. Di fronte a tale questione di così grande importanza, necessita che le lavoratrici e i lavoratori portino avanti insieme la rivendicazione circa l’applicazione della Convenzione, certi di dare un contributo alla conquista di migliori condizioni di vita oltre che a far progredire la lotta per l’emancipazione della donna.”
Pio Galli era molto attento e preoccupato a che si mantenesse viva l’unità del mondo del lavoro, sia l’unità tra i sindacati come la composizione e il concerto tra le sue varie componenti sociali; le donne, come abbiamo visto, ma anche i giovani. Unità e coordinamento che, per lui, nascevano nella lotta per i diritti, nella mobilitazione e nella difesa del loro strumento principale, lo sciopero. In un articolo della Voce, luglio 1960, dal titolo “Sei mesi di lotte e di successi dell’organizzazione sindacale unitaria”, Pio scrive: “In queste lotte i lavoratori lecchesi, guidati unitariamente dai propri sindacati, hanno dimostrato quanto sia grande la loro carica combattiva quando tra gli stessi c’è coscienza della giustezza delle lotte da intraprendere; così dicasi per quanto concerne i giovani, i quali sono sempre stati in prima fila in tutte le lotte e ciò perché soprattutto loro, che hanno davanti una vita intera, si sono battuti e si batteranno nel futuro con sempre maggiore entusiasmo affinché le loro condizioni di lavoro e salariali siano migliorate e perché il ricatto del pane (contratto a termine) sia per sempre eliminato.” È per questa sicura convinzione che Pio non transigerà mai sul valore e la difesa del diritto di sciopero, e quando la CGIL sarà sola a manifestare nello sciopero dell’8 luglio 1960 “per il lavoro, per la libertà e per una politica economica, sociale e di elevazione culturale dei ceti popolari secondo la Costituzione”, di fronte a coloro che minacciano e accusano la CGIL di sciopero politico o di contrapposizione della “piazza” allo Stato, Pio reagirà così, con fermezza, sul bollettino Il Metallurgico di agosto 1960: “Ai dirigenti della CISL noi diciamo con franchezza e consapevolezza che quando si sciopera per la difesa della libertà non si politicizza il Sindacato, ma si lotta per salvaguardare al Sindacato stesso le sue possibilità di esistenza; quando invece non si ha il coraggio di riconoscere la giustezza di ciò significa negare al popolo e alla classe operaia la sua alta funzione che gli è riconosciuta dalla storia, in quanto elemento determinante nella lotta per il progresso, la civiltà ed il benessere generale.”
Il ruolo storico del mondo del lavoro e del movimento operaio per la libertà e la democrazia è una profonda convinzione che in Pio Galli nasce dalla sua esperienza nelle fabbriche lecchesi e ha la sua radice negli scioperi del 1943/44, dei quali ricorre l’80° anniversario e che ricordiamo con le parole di Pio in un’assemblea pubblica a Rancio del 19 aprile 1973: “Con quello sciopero generale la classe operaia italiana si è posta come forza motrice e dirigente per la liberazione e l’indipendenza del nostro paese. Gli scioperi del ‘43-‘44, la guerra partigiana, la guerra di liberazione non sono che una tappa della lotta del popolo italiano, della classe operaia, per la conquista di una società più giusta, civile e democratica. Ma i fatti pregnanti di questa tappa rappresentano un patrimonio per le nuove generazioni, patrimonio che non può essere cancellato.”
Diego Riva, Segretario generale della CGIL Lecco: “I problemi del mondo del lavoro di 50 e 60 anni fa, denunciati con acutezza e lungimiranza da Pio Galli, sono in larga parte sovrapponibili con quelli attuali, si pensi per esempio al gap salariale tra uomini e donne o a quello che lui chiamava “ricatto del pane”, ossia il precariato. Come sindacato ci impegnamo a portare avanti il pensiero e le opere di Pio, a cui è dedicata la Camera del Lavoro di Lecco, nella costante promozione degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori.”
CGIL LECCO
Il PD si mobilita (al mattino presto) contro i disservizi TreNord
Pendolari stanchi di pagare per un (dis)servizio ferroviario indegno: indetta settimana di mobilitazione contro Trenord “Cara Trenord, il 2023 è agli sgoccioli, è tempo di bilanci”. Inizia così il volantino di …
Pendolari stanchi di pagare per un (dis)servizio ferroviario indegno: indetta settimana di mobilitazione contro Trenord
“Cara Trenord, il 2023 è agli sgoccioli, è tempo di bilanci”. Inizia così il volantino di denuncia che le federazioni del Partito Democratico di Bergamo, Lecco, Monza e Sondrio distribuiranno nelle stazioni delle quattro province da lunedì 11 a domenica 17 dicembre. Un’intera settimana di mobilitazione per essere al fianco dei pendolari, studenti e lavoratori, che quotidianamente subiscono ritardi e soppressioni da parte del gestore del servizio ferroviario lombardo, Trenord, e per denunciarne il suo peggioramento ormai quotidiano.
“Questa mobilitazione assieme alle Federazioni di Bergamo, Monza Brianza e Sondrio nasce dalla frustrazione e rabbia che lavoratori e studenti provano quotidianamente a causa di un sistema che ogni giorno registra disservizi drammatici per chi decide di spostarsi in treno, pagando abbonamenti sempre più cari. -fanno sapere il segretario provinciale del PD Manuel Tropenscovino e la responsabile trasporti provinciale Monica Corti- Cancellazioni e ritardi sono all’ordine del giorno, pulizia e manutenzione sui treni (inclusi quelli nuovi) e nelle stazioni non si vedono da anni, la sicurezza dei passeggeri non è tutelata, con vari episodi preoccupanti avvenuti di recente sui convogli e lungo i binari delle nostre linee In più, ogni lavoro sulle linee viene fatto senza nessuna programmazione strategica. Per due estati consecutive la Tirano-Colico è stata chiusa lasciando a piedi, oltre ai pendolari anche i turisti diretti in Valtellina per le vacanze. Da febbraio per tre anni verrà completamente chiuso il tratto ferroviario tra Bergamo e Ponte San Pietro, una scelta scellerata, perché sappiamo benissimo che gli autobus non sono mai sostitutivi e quindi avremo passeggeri che non riusciranno ad arrivare in orario in ufficio o a scuola, oltre che ricadute pesantissime sul traffico già ora intenso verso la città di Bergamo. Malgrado tutto questo, Regione Lombardia ha deciso di regalare altri 10 anni di contratto a Trenord. Regione Lombardia, e quindi la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, controlla direttamente Trenord, possedendo il 57,57% delle quote di Gruppo Ferrovie Nord Milano. L’assegnazione diretta del servizio a Trenord, senza alcuna gara d’appalto, non solo è una scorrettezza, ma è soprattutto la perdita di un’occasione per avere un servizio di eccellenza. Oltre a questo, la destra lombarda fa finta di nulla scaricando responsabilità e lasciando che l’Amministratore Delegato di Trenord si aumenti lo stipendio del 20% per un totale di 627.000€ all’anno. Non possiamo più accettare che quella che si vanta di essere la “regione locomotiva d’Italia” lasci ogni giorno studenti, lavoratori e turisti a piedi. Regione Lombardia non può più nascondersi, si assuma le sue responsabilità ed inizi ad intervenire seriamente per garantire un servizio pubblico degno di questo nome.”
Una situazione gravissima e prioritaria per la nostra regione, sulla quale c’è tutta l’attenzione anche da parte della segreteria regionale del Partito Democratico lombardo e del gruppo consiliare in Regione Lombardia.
“È inaccettabile che la Regione “locomotiva d’Italia” debba subire un servizio di trasporto così mediocre e scadente come quello offerto in Lombardia da Trenord. – dichiara la segretaria regionale Silvia Roggiani – Questo non solo provoca estremo disagio a numerosi lavoratori e studenti pendolari, ma danneggia anche la crescita e lo sviluppo dei nostri territori. Di fronte a treni costantemente in ritardo, soppressioni, continui disservizi e una sicurezza insufficiente per i passeggeri, la Giunta regionale con una scelta folle decide di rinnovare per altri 10 anni l’appalto a Trenord senza gara. Vorremmo una regione capace di confrontarsi con le eccellenze europee, una regione a fianco di studenti e lavoratori pendolari a cui invece, si continua anche ad aumentare prezzo del biglietto e dell’abbonamento. Il Partito Democratico continuerà a battersi in Consiglio regionale, in tutte le istituzioni e nelle piazze per cambiare rotta e per garantire un trasporto pubblico all’altezza della Lombardia”
PD LECCO
Tende di Natale in Canonica
Le Tende di Natale di Avsi si spostano nel Chiostro della Canonica di San Nicolò “Desideriamo la pace. Diamole volti, i nostri” è il tema della CampagnaAppuntamento dal 15 al 17 …
Le Tende di Natale di Avsi si spostano nel Chiostro della Canonica di San Nicolò
“Desideriamo la pace. Diamole volti, i nostri” è il tema della Campagna
Appuntamento dal 15 al 17 dicembre. Interviene un cooperante libanese
Tornano anche quest’anno in città, per iniziativa di Avsi Point Lecco, le Tende di Natale promosse a sostegno della Campagna Tende 2023-2024 di Fondazione Avsi, l’organizzazione non profit nata nel 1972 e che realizza progetti di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario in 40 Paesi, inclusa l’Italia, con uno staff i oltre duemila persone. “Desideriamo la pace. Diamole volti, i nostri”: questo il titolo della nuova Campagna, che sarà rilanciato a Lecco in occasione delle Tende di Natale. Le Tende di Natale si terranno il 15-16-17 dicembre presso il Chiostro della Canonica di San Nicolò di Lecco (ingresso da piazza Cermenati), e saranno aperte secondo questi orari: venerdì 15 dicembre ore 16-19; sabato 16 dicembre e domenica 17 dicembre ore 10-12,30 e 15-19.
Venerdì 15 alle ore 18 è prevista l’inaugurazione ufficiale con l’intervento della responsabile di Avsi Point Lecco, Assunta Anghileri, alcuni canti e letture. Sabato 16 alle ore 18, nella vicina Sala Papa Giovanni (via San Nicolò – ingresso libero), è invece previsto un incontro con Hady Kobeissy, libanese, coordinatore dei progetti Avsi in Siria, che parlerà della drammatica situazione nell’area mediorientale. Siria e Libano, ora Palestina e Israele in questi anni hanno sopportato e stanno ancora sopportando il peso durissimo di guerre e tensioni che hanno provocato l’esodo di centinaia di migliaia di persone, oltre che terribili danni umani e materiali. Avsi opera in diverse zone e in diverse città di quest’area combattendo l’emergenza profughi, sostenendo realtà ed iniziative in campo sanitario e sociale con particolare riguardo alle più giovani generazioni.
Domenica 17 dalle 15,30 le Tende di Natale proporranno invece, sempre nel Chiostro della Canonica, canti, musica, merenda per grandi e piccini. Lungo la tre giorni, nel saloncino affacciato sul chiostro, saranno a disposizione i panettoni Avsi e tutta una serie di prodotti regalo (collane e grembiuli africani, braccialetti e saponi siriani, biscotti artigianali, fiori, T-shirt Avsi; presepi, rosari, croci e decorazioni natalizie realizzate da cooperative cristiane in Palestina…). Le offerte raccolte saranno interamente destinate ai progetti della Campagna Tende Avsi 2023-2024. Oltre a Libano e Palestina, sono previsti interventi in Ucraina, India, Tunisia, Uganda, Kenya, Ecuador e Italia (qui i dettagli: https://www.avsi.org/cosa-puoi-fare-tu/campagna-tende#support-a-project)
Il tema della Campagna Tende
Desideriamo la pace. Diamole volti, i nostri
Anche quest’anno la Campagna Tende sceglie di restare sul tema della pace perché è avvertita da tutti come un’urgenza. Come un desiderio presente costantemente nelle nostre giornate, pervasivo almeno quanto può esserlo la paura della guerra. Un desiderio che, mentre cresce, alimenta il bisogno di ingaggiarsi in prima persona, di fare qualcosa di utile per chi vive in contesti di conflitto, in zone bombardate, in luoghi segnati da violenza ingiusta e senza sosta. Se siamo leali con il nostro cuore, non possiamo non dare ascolto alla domanda che ci nasce dentro: “Che cosa posso fare io per la pace?”.
La Campagna Tende 2023-24 ci invita a non silenziare il bisogno che avvertiamo di attivarci per la pace, consapevoli che anche il più piccolo contributo che possiamo offrire ha in sé una forza generativa, capace di innescare processi di costruzione di pace. Sostenere Avsi è uno di questi contributi, perché ogni progetto di sviluppo punta a creare o rinforzare le condizioni in cui le persone e le loro comunità possano vivere in pienezza e con dignità. Diamo volti alla pace, i nostri: la pace inizia da noi, dalla nostra volontà di aprirci al mondo e all’altro, riconosciuto come un bene. Lo documentano i progetti di Avsi che questa Campagna Tende sosterrà e che concorrono al compito che ci è stato affidato: lavorare per un mondo in cui la persona, consapevole del suo valore e della sua dignità, sia protagonista dello sviluppo integrale suo e della sua comunità. Sempre, anche in contesti di crisi ed emergenza.
AVSI
Il Covid rialza la testa !
Segnalo i dati dell’ultimo bollettino del Ministero della Salute sul Covid In Lombardia abbiamo avuto 120 decessi in 7 giorni, quasi un quarto di quelli registrati in Italia. I decessi per …
Segnalo i dati dell’ultimo bollettino del Ministero della Salute sul Covid
In Lombardia abbiamo avuto 120 decessi in 7 giorni, quasi un quarto di quelli registrati in Italia. I decessi per Covid sono conteggiati come quelli per gli incidenti stradali. Questi ultimi sono calcolati entro i 30 giorni dall’incidente poi non vengono conteggiati nel novero dei decessi per trauma stradale. Tutti i deceduti successivi hanno come concausa ma non come causa di morte l’incidente, per cui il numero di decessi stradali è molto inferiore alla realtà. Per il Covid i tempi sono differenti ma non vengono presi in considerazione i danni che ne derivano. Per cui sono, comunque, sottostimati
Il numero dei casi identificati è stato di poco più di 12 mila. Considerato che la mortalità per Covid è di un decesso ogni 1500/2500 casi noi abbiamo avuto, in realtà tra 180 e 300 mila casi tre settimane prima (i decessi avvengono circa 20 giorni dopo l’inizio della infezione)
GIUSEPPE IMBALZANO
1,2 miliardi di euro alla Lombardia dal Governo Meloni
PRESIDENTE MELONI E GOVERNATORE FONTANA SIGLANO ACCORDO PER FINANZIARE PROGETTI STRATEGICI IN LOMBARDIA FIRMATA L’INTESA RELATIVA AL FONDO DI SVILUPPO E COESIONE OPERE IMPORTANTI PER MILANO E PER IL TERRITORIO REGIONALE …
PRESIDENTE MELONI E GOVERNATORE FONTANA SIGLANO ACCORDO PER FINANZIARE PROGETTI STRATEGICI IN LOMBARDIA
FIRMATA L’INTESA RELATIVA AL FONDO DI SVILUPPO E COESIONE OPERE IMPORTANTI PER MILANO E PER IL TERRITORIO REGIONALE
Il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, hanno firmato giovedi 7 dicembre a Milano, nella sede della Fiera, l’Accordo per lo Sviluppo e la Coesione. Un atto che garantisce alla Lombardia la possibilità di realizzare investimenti per importanti progetti strategici.
INFRASTRUTTURE, UNIVERSITÀ E RIGENERAZIONE URBANA – La Lombardia destinerà le risorse derivanti dal Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC 2021-2027) a interventi mirati a potenziare le infrastrutture e i trasporti, le università e la ricerca e riqualificare i territori con opere di rigenerazione urbana.
LE RISORSE A DISPOSIZIONE – L’intesa sottoscritta tra Governo e Regione, anche alla presenza del ministro per gli Affari europei e le politiche di coesione, Raffaele Fitto, complessivamente mette a disposizione della Lombardia oltre 1,2 miliardi di euro: 710 milioni di euro per realizzare nuove opere, a cui si aggiungono 315 milioni di euro per il cofinanziamento dei Programmi Regionali 2021-2027 e 185 milioni di euro già assegnati a Regione per l’acquisto di nuovi treni.
MELONI: ACCORDO CON LOMBARDIA TRA I PIÙ SIGNIFICATIVI DAL PUNTO DI VISTA FINANZIARIO – “Questo con la Lombardia è il quinto accordo che firmiamo con una regione – ha detto il presidente Meloni – ed è il più significativo dal punto di vista finanziario, insieme a quello con il Lazio. Sono soddisfatta per un’intesa che si articola su temi qualificanti come la mobilità, le infrastrutture, il diritto allo studio e la riqualificazione urbana. Si tratta di priorità proposte dalla Regione che vengono condivise dal Governo. Per questo – ha concluso il premier – ringrazio il ministro Fitto, il governatore Fontana, il suo vice Alparone e gli uffici che hanno lavorato per questo traguardo”.
FONTANA: LOMBARDIA SEMPRE PIÙ ATTRATTIVA E INTERCONNESSA – “La firma dell’accordo – ha evidenziato il presidente Fontana – segna un passo concreto verso la realizzazione di opere che contribuiranno a rendere la Lombardia ancora più attrattiva, interconnessa, efficiente e competitiva. Abbiamo individuato gli interventi secondo un criterio finalizzato a integrare al meglio le risorse del FSC con i fondi regionali e le altre fonti di finanziamento”.
OPERE SBLOCCATE – “Abbiamo indirizzato i fondi del FSC – ha proseguito il governatore – in particolare su 3 grandi macrotemi: le infrastrutture e i trasporti, sbloccando il nuovo ponte di Ostiglia (MN) o la Variante alla Trivulzia (SO) e acquistando treni nuovi; le università, finanziando interventi fondamentali a Milano e Pavia; e la rigenerazione urbana, attraverso il progetto ‘Fili’ che riqualificherà l’area della Stazione Milano Cadorna e l’area della stazione di Busto Arsizio, e darà ulteriori risorse a 14 progetti di Sviluppo Urbano Sostenibile per affrontare l’aumento dei costi”.
INTESA CON LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO – “Ho apprezzato molto – ha sottolineato Fontana – la visita del presidente del Consiglio in un giorno, quello di Sant’Ambrogio, caro ai lombardi e in particolare ai milanesi: sulla destinazione delle risorse FSC abbiamo trovato un’intesa rapida e ora al lavoro per concretizzare tutto il programma. Un ringraziamento particolare va anche al ministro Fitto che ha seguito con grande impegno questo percorso”.
L’ELENCO DEI PROGETTI – Di seguito le opere incluse nel Fondo di Sviluppo e Coesione con indicazione del finanziamento FSC e del costo totale.
TRASPORTI:
- Acquisto di ulteriori 26 nuovi treni per il servizio ferroviario regionale (nuova gara). Fondi FSC: 146 milioni di euro, costo totale 160 milioni di euro.
- Acquisto nuovi treni (fornitura in corso). Fondi FSC: 185 milioni di euro.
RIQUALIFICAZIONE URBANA:
- 14 strategie di sviluppo urbano sostenibile: strategie finanziate nei confronti di Comuni capoluogo e Comuni con più di 50.000 abitanti per interventi di riqualificazione urbana e sociale. Fondi FSC: 30 milioni di euro che si aggiungono agli oltre 200 già stanziati.
PROVINCIA DI MILANO:
- Università degli Studi di Milano: allestimenti per il nuovo campus. Fondi FSC: 15 milioni di euro, costo totale: 142 milioni di euro. Da ricordare che il campus è già destinatario di 135 milioni di euro.
- Bosco della Musica: nuovo campus del Conservatorio di Milano. Fondi FSC: 26,6 milioni di euro, costo totale 61,6 milioni di euro.
- Politecnico di Milano Bovisa: realizzazione edifici e aule per il nuovo campus nel quartiere Bovisa di Milano. Fondi FSC: 30 milioni di euro, costo totale 62,3 milioni di euro.
- Progetto ‘Fili’ – rigenerazione urbana dell’area della stazione ferroviaria di Milano Cadorna. Fondi FSC: 150 milioni di euro, costo totale 435 milioni di euro.
- Riqualificazione complesso ‘Palazzo Sistema’ sede degli enti del sistema regionale. Fondi FSC: 152 milioni di euro, costo totale 298 milioni di euro.
- Progetti di implementazione della capacità tecnico-amministrativa di Regione Lombardia: 2 milioni di euro.
PROVINCIA DI BRESCIA:
- Progetto ‘H2Iseo’, nuovi treni a idrogeno per la linea Brescia-Iseo-Edolo. Fondi FSC: 68,6 milioni di euro.
PROVINCIA DI MANTOVA:
- Nuovo ponte stradale sul Po tra Ostiglia e Revere (MN) in sostituzione di quello esistente. Fondi FSC: 56,5 milioni di euro, costo totale 60 milioni di euro.
PROVINCIA DI PAVIA:
- Rigenerazione urbana del Polo di Chimica e Scienze del Farmaco dell’Università di Pavia. Fondi FSC: 5,5 milioni di euro, costo totale 10 milioni di euro.
PROVINCIA DI SONDRIO:
- Variante stradale ‘Trivulzia’ (SP2 tra Ponte Nave e Ponte San Pietro in Valchiavenna). Fondi FSC: 1,1 milioni di euro, costo totale 8,4 milioni di euro.
PROVINCIA DI VARESE:
- Progetto ‘Fili’ – rigenerazione urbana dell’area di Busto Arsizio (VA). Fondi FSC: 26 milioni di euro.
COFINANZIAMENTO PROGRAMMI REGIONALI 2021-2027: 315 milioni di euro.
Lombardia Notizie
Sampdoria-Lecco: una partita al di sotto delle aspettative
SAMPDORIA – CALCIO LECCO 1912: 2 – 0SAMPDORIA: Stankovic, Esposito (47° sost. s.t. Ntanda) ,De Luca, Verre (amm. 38° s.t. 43° s.t. sost. Askildsen), Kasami (amm. 48° s.t.) , Giordano, Yepes …
SAMPDORIA – CALCIO LECCO 1912: 2 – 0
SAMPDORIA: Stankovic, Esposito (47° sost. s.t. Ntanda) ,De Luca, Verre (amm. 38° s.t. 43° s.t. sost. Askildsen), Kasami (amm. 48° s.t.) , Giordano, Yepes (44° s.t. sost. Ricci), Murru (amm. 62° p.t., 34° s.t. sost. Girelli), Gonzalez (amm. 42° p.t.), Stojanovic (49° s.t. sost. Ricci) , Ghilardi (amm. 27° s.t.). A DISPOSIZIONE: Ravaglia, Askildsen, Panada, Ricci, Conti, Malagrida, Girelli, Buyla, Costantino, Conti, Ntanda, Delle Monache.
CALCIO LECCO 1912: Saracco, Celjak, Degli Innocenti (35° s.t. sost. Tordini), Bianconi, Sersanti (amm. 30° p.t., 9° s.t. sost. Di Stefano), Caporale(amm. 57° p.t.), Crociata(amm. 45° s.t.), Ionita (18° s.t. sost. Galli), Lepore (18° s.t. sost. Lemmens), Novakovich (18°s.t. sost. Eusepi), Buso. A DISPOSIZIONE: Melgrati, Giudici, Eusepi, Tordini, Battistini, Donati, Marrone, Boci, Di Stefano, Agostinelli, Lemmens, Galli. ALLENATORE: Bonazzoli/Melgrati.
MARCATORI: Esposito( S.) 38° p.t. 26° s.t.
ARBITRO: Perenzoni di Rovereto, ASSISTENTI: De Meo di Foggia, Catallo di Frosinone, VAR: Miele di Nola, AVAR: Di Paolo di Avezzano.
Note. Spettatori paganti 3.281, abbonati 18.299 mila circa, incasso 200234 e 48.978. Ammoniti: Sersanti, Murru, Yepes, Verre, Gonzalez. Angoli: 4-8.
Il Lecco gioca una buona partita, con due importanti occasioni, per i primi 20 minuti, poi, lentamente sparisce dal campo e lascia spazio ad una buona Sampdoria che, con il passare del tempo, alza i ritmi e comprime i Blucelesti nella propria metà campo. Esposito, oggi sugli scudi, è un vero e proprio furetto, si sposta da destra a sinistra mettendo in difficoltà chiunque cerchi di marcarlo.
Da rilevare che il Lecco non ha sciorinato una brillante prestazione, che lo contraddistinto, ad esempio, contro il Bari. I giocatori sono sembrati lenti e incapaci di contrastare il gioco organizzato dei Blucerchiati. Molti errori di disimpegno, fumosi in attacco, a parte le due iniziali occasioni capitate sui piedi di Ionita e Lepore nella prima parte del primo tempo.
Certo la partita di Marassi contro la Sampdoria non era certamente facile, ma oggi i ragazzi del duo Bonazzoli-Malgrati oggi hanno fatto poco per contrastare la straripante voglia di vincere dei ragazzi di Mister Pirlo.
Il primo tentativo di attacco è di Caporale che dalla sinistra crossa, ne esce un tiraccio che finisce fuori dal campo. L’inizio è di marca Bluceleste con ottime trame di gioco che mettono pressione ai Blucerchiati. La prima occasione da rete arriva al 7° con un gran destro da fuori area di Ionita che costringe Stankovic a respingere di pugno in angolo. La partita si gioca su ritmi alti, con continui rovesciamenti di fronte con, però, molte imprecisioni da una parte e dall’altra, al limite dell’area. Al 13° altra grande occasione per il Lecco, questa volte con Lepore, che defilato sulla destra, dai 25 metri, fa partire un esterno destro che risulta a metà tra un cross ed un tiro, con la palla destinata a fine all’incrocio dei pali alla destra di Stankovic, che ancora una volta è costretto a deviare di pugno in angolo.
Dopo una costante pressione del Lecco da cui scaturiscono due angoli, i padroni di casa hanno la loro occasione da rete con Verre che dalla lunetta calcia forte di destra, palla fuori di poco. I Doriani insistono in attacco e provano con un paio di conclusioni appena fuori area, la difesa del Lecco fa muro e respinge con un certo affanno. Al 28° lancio lungo per Esposito che ha l’occasione di battere di testa a pochi metri da Melgrati, ma interviene provvidenzialmente Sersanti che di testa lo anticipa. Al 33° i Blucelesti allentano finalmente la pressione dei Blucerchiati con un paio di conclusioni prima di Ionita e poi di Crociata. La pressione dei padroni di casa viene premiata al 38°, quando Sersanti perde un contrasto con Esposito al limite dell’area, il migliore dei suoi fino a quel momento, il quale fa partire un missile di destro che va a infilarsi all’incrocio dei pali alla destra di Melgrati. Il Lecco non accusa il colpo e si riporta in avanti con Ionita che servito bene entra in area, ma si allunga troppo la palla e l’occasione sfuma.
Secondo tempo pronti partenza e punizione di Verre che costringe Melgrati a tuffarsi all’angolino sulla sua sinistra per respingere. Due minuti dopo una disattenzione della difesa del Lecco libera il solito Esposito che entra solo soletto in area e calcia di esterno destro, palla, fortunatamente per gli ospiti, fuori. Il Lecco è in sofferenza e dopo una piccola sortita in attacco i Blucerchiati si riportano in avanti, mettendo in difficoltà la retroguardia ospite in difficoltà. Al 13° Novakovich perde malamente una palla in attacco, il Lecco si trova scoperto e Verre parte in contropiede servendo Giordano che calcia a botta sicura, ma un prodigioso Celjak in scivolata respinge. Lecco in totale apnea subisce ancora, questa volta è Melgrati a superarsi togliendo la palla dall’incrocio sul tiro di De Luca. Bonazzoli cerca di correre ai ripari inserendo al 18° Galli, Esusepi e Lemmens, per Ionita, Novakovich e Lepore .
Il Lecco però intanto si è perso ed è in balia dei padroni di casa che raddoppiano, neanche a dirlo con il solito esposito che entra in area, di destro supera Caporale portandosi la palla sul sinistro e di interno mette la palla sotto la traversa alla destra di Melgrati. I Blucelesti cercano di reagire con Caporale che di testa gira a rete, ma Stankovich è attento e para.
I ragazzi di Bonazzoli ci credono ancora e si riversano in attacco con Caporale che colpisce di testa, ne esce un tiro centrale che Stankovich para senza nessun problema. Al 40° Eusepi lotta come un leone in area liberandosi di due avversari e calcia a rete con ancora Stankovich che devia in angolo. Sul successivo angolo mischia furibonda in area, ma nessun Bluceleste riesce a deviare in rete la palla che danza nell’area piccola. Al 45° è ancora l’immarcescibile Esposito ad avere la palla sul destro per la tripletta, ma a pochi metri dalla porta spedisce malamente fuori. Proprio all’ultimo minuto di recupero De Luca si trova a tu per tu con Melgrati e lo supera con un bel pallonetto, ma sulla linea un intervento provvidenziale di Celjak ribatte la palla proprio sulla linea di porta.
GIUSEPPE MAZZOLENI
Sanità: costi pubblici, guadagni privati
LA MOSSA DI FONTANA E TOTI: IL PUBBLICO COSTRUISCE I NUOVI OSPEDALI DEL PNRRPOI LI DA’ AI PRIVATI CHE CI FANNO I SOLDI A RISCHIO LA SANITÀ PUBBLICA Segnatevi questa data: …
LA MOSSA DI FONTANA E TOTI: IL PUBBLICO COSTRUISCE I NUOVI OSPEDALI DEL PNRR
POI LI DA’ AI PRIVATI CHE CI FANNO I SOLDI
A RISCHIO LA SANITÀ PUBBLICA
Segnatevi questa data: 27 novembre 2023. È la fine della sanità pubblica.
Ora è scritto nero su bianco in una delibera della Regione Lombardia del 27 novembre e nel nuovo Piano Socio Sanitario della Liguria appena approvato: il pubblico – con i fondi del PNRR – costruisce i nuovi ospedali di comunità e poi li affida ai privati che ci faranno i soldi.
Insomma, lo Stato e l’Europa pagano e i privati guadagnano.
E’ arrivato il cavallo di Troia per smantellare definitivamente la Sanità pubblica: gli ospedali di Comunità che stanno nascendo in tutta Italia. La corsa dei privati è già partita.
Il trucco è semplicissimo: le Regioni costruiscono ovunque le nuove strutture. Ma poi si “accorgono” di un dettaglio: mancano i medici e gli infermieri. La soluzione è subito pronta: li affidiamo ai privati e il gioco è fatto.
Lo avevamo già denunciato nei giorni dell’approvazione del Piano Socio Sanitario della Regione Liguria quando il consigliere Stefano Anzalone aveva presentato un emendamento che spalancava le porte ai privati. Noi del centrosinistra eravamo insorti e così alla fine era passata una rivoluzione mimetizzata.
Ma adesso ecco la mossa in grande stile della Regione Lombardia, sempre a maggioranza di centrodestra, che dai tempi di Roberto Formigoni ha fatto a pezzi la sanità pubblica per affidarla ai privati. I risultati, sia in Lombardia che in Liguria, si sono visti ai tempi del covid, quando entrambe le regioni hanno registrato livelli record di contagi e mortalità.
Di cosa stiamo parlando? Gli ospedali di comunità sono piccole strutture diffuse sul territorio dove saranno curate patologie a bassa complessità e verrà ospitato chi ha bisogno di lunghe degenze. Ne stanno nascendo ovunque, soprattutto grazie ai soldi del PNRR.
Ma gli ospedali non sono ancora pronti e arriva il trappolone. Ecco cosa dice la delibera XII/1435 della Regione Lombardia: “Valutato il quadro di contesto legato all’attuale carenza di professionisti medici”.
Non è uno scherzo, è tutto vero: hanno costruito gli ospedali, ma si sono ‘dimenticati’ i medici e gli infermieri per farli funzionare.
Geniale.
E così la Regione Lombardia approva “i requisiti organizzativi, gestionali e strutturali e tecnologici specifici di esercizio e accreditamento degli Ospedali di Comunità“.
Seguono decine di pagine con tutti i dettagli per regolare la privatizzazione. Dalla “manifestazione di interesse rivolta a enti pubblici dell’area non intercompany e privati interessati alla gestione e contrattualizzazione di p.l. di Ospedali di Comunità” fino alla “formazione di una graduatoria provvisoria che subordina i propri effetti al conseguimento della concessione dell’accreditamento regionale… per la gestione dell’Ospedale di Comunità”..
E’ una rivoluzione definitiva per la nostra sanità. Ma nessuno apre bocca, nessuno ne parla. L’hanno venduta come la riforma della salute realizzata con il PNRR e invece è la privatizzazione definitiva della nostra sanità pubblica.
Tutto pagato con i soldi pubblici.
Marzio
Partito Democratico
Una riflessione sulle Case di Comunità
La costruzione di 750 ospedali di comunità con 36 mila posti letto appare certamente una scelta importante e di grande respiro con un investimento di 2 miliardi di euro.Ma noi vogliamo …
La costruzione di 750 ospedali di comunità con 36 mila posti letto appare certamente una scelta importante e di grande respiro con un investimento di 2 miliardi di euro.
Ma noi vogliamo porre alcune riflessioni e valutazioni nel merito di una scelta e delle condizioni generali della situazione ospedaliera in Italia.
In Italia abbiamo oltre mille stabilimenti di ricovero e cura con una distribuzione inadeguata e una concentrazione nelle Regioni del centro nord.
Alcune Regioni sono scarsamente dotate di strutture sanitarie moderne e di tecnologie per garantire una diagnosi rapida e approfondita che consenta di avviare terapie utili per la soluzione dei problemi clinici e delle attività assistenziali necessarie.
Attivare strutture che non possono essere definiti “ospedali” ma che possiamo, recuperando un termine del passato, definire “infermerie”, deve far riflettere sulle reali necessità di questi servizi, sull’utilità e sui costi effettivi, sia di edificazione, revisione di vecchie strutture sanitarie, che di gestione e di efficacia nell’offrire risposta a bisogni effettivi e con quale livello di assistenza.
Il primo problema è dove ci sono queste esigenze di “ricovero” dove i malati non hanno una famiglia che li supporti. Poi quando queste esigenze si manifestano. Altro elemento da valutare è la modalità di gestione di questi malati, i servizi offerti e la qualità della assistenza proposta, la durata del ricovero e le modalità e condizioni per il ricovero stesso.
Una struttura con circa 50 letti, che abbia ambienti accoglienti e adeguati alle esigenze dei diversi ammalati, abbia i servizi necessari e un minimo di servizi di diagnostica, deve avere almeno 2000/ 2500 metri quadrati di superficie.
La spesa prevista per singola struttura è di circa 2,6 milioni di euro.
Il personale necessario, con le valutazioni per l’accreditamento, per garantire il servizio H24 per 7/7 giorni è di circa 50 unità per tutti i servizi necessari con almeno 5 medici e l’appalto di alcuni servizi come la ristorazione, la lavanderia, pulizie, manutenzione, riscaldamento, raffrescamento oltre ai farmaci, presidi etc.
Il costo di gestione è superiore a 3/4 milioni di euro all’anno.
Tecnologie, aree di sicurezza, rifiuti urbani, rifiuti speciali, esami e radiografie, elettrocardiogrammi ed ecografie e molto altro.
Naturalmente i costi di gestione sono sottostimati.
È necessario valutare se il personale sia disponibile e pronto ad essere inserito, se il personale medico sia adeguato per l’attività e i servizi che deve svolgere, se e quali tecnologie potranno essere acquisite e chi le gestirà, e molto altro, considerato che il riferimento alla organizzazione di una struttura sanitaria obbliga ad avere una gestione comunque di alto profilo di sicurezza e professionale.
Le giornate di degenza potenziali sono circa 18 mila all’anno.
Il costo di questo servizio corrisponde, per giornata di degenza, a circa 200 euro al giorno.
Ma la criticità maggiore è gestire il fabbisogno di assistenza, la modalità e il periodo in cui questo debba essere soddisfatto.
È noto che durante l’estate i ricoveri sono ampiamente ridotti in quantità e come tipologia assistenziale, e che il periodo di maggiore afflusso, in condizioni normali, è il tardo autunno sino all’inizio della primavera. Sono, mal contati, circa 5 mesi in cui vi è un fabbisogno assistenziale che spesso eccede il fabbisogno di posti letto disponibile in ospedale per la concentrazione di numerose e diverse patologie.
Il costo a giornata di degenza effettivo, secondo una occupazione del 50% circa, diventerebbe di oltre 400 euro.
Per un servizio che viene proposto come un albergo medicalizzato o poco più.
Le criticità, oltre alle considerazioni di merito sulla costruzione o ristrutturazione di ambienti per queste specifiche attività, sono la carenza di personale, la gestione e, naturalmente, il costo per un servizio che ha relativamente poca utilità pratica e per molte condizioni di distanziamento, non consentirebbe neanche ai parenti di raggiungerlo in modo adeguato.
La spesa, fissa, che verrebbe a pesare sul servizio sanitario è di oltre 3 miliardi di euro all’anno.
Considerate le criticità che ha il sistema sanitario, oltre a dover importare personale infermieristico da altri Paesi, avrebbe un peso economico non indifferente e, probabilmente, la realizzazione di questa soluzione non potrebbe essere concretizzata.
Diverso è avere a disposizione un numero di letti per i ricoveri “protetti”.
Volendo immaginare che i 36 mila letti venissero utilizzati per i 180 giorni che abbiamo indicato (e riteniamo che siano in eccesso), nelle case di riposo “clinicizzate”, come le Residenze Sanitarie Assistite (RSA), noi avremmo un costo giornaliero per assistito di circa 100 euro, con una spesa molto inferiore a 1 miliardo di euro all’anno (650 – 700 milioni di euro), senza nessun problema di gestione e di costi di costruzione, di utilizzo dei letti quando sono effettivamente necessari e senza preoccupazioni perché già pronte, senza dover affrontare iniziative di assunzione, sostituzione, garanzia di turni e servizi etc
GIUSEPPE IMBALZANO
PARTITO DEMOCRATICO
Antonio Scurati a Propaganda Live
Bellissimo intervento di Antonio Scurati a Propaganda Live
Bellissimo intervento di Antonio Scurati a Propaganda Live
Antonio Scurati "il Presidente del Senato anche se siede nel palco reale non è di casa alla Scala perché non si è mai dichiarato antifascista…e lo dice il teatro, la sua storia…"
— Sirio (@siriomerenda) December 8, 2023
più chiaro di così…#propagandalive #AntonioScurati #LaRussa #Vivalitaliantifascista pic.twitter.com/fvFVyPoMUf
VENDITE ONLINE: ATTENZIONE ALLE TRUFFE !
Una delle particolarità di Internet è che ha permesso non solo un grande sviluppo delle vendite online, dal produttore al consumatore, in tutto il mondo, ma anche tra gli stessi consumatori, …
Una delle particolarità di Internet è che ha permesso non solo un grande sviluppo delle vendite online, dal produttore al consumatore, in tutto il mondo, ma anche tra gli stessi consumatori, per quanto riguarda gli oggetti usati che non si vogliono più utilizzare.
Negli anni ’90 c’era un settimanale cartaceo che si chiamava Secondamano: tu staccavi un riquadro in cui scrivevi il testo della tua vendita, lo spedivi in redazione, e il gioco era fatto. Anche La Provincia aveva un settore riguardante le vendite di oggetti di Secondamano, e così diversi altri giornali, nelle “Inserzioni” economiche.
IL sito di Ebay era nato proprio con lo scopo di favorire lo scambio dell’usato tra i consumatori.
Oggi la parte del leone però la fa il sito Subito.it, che ogni giorno ha milioni di inserzioni di tutti i tipi (Auto, Moto, Biciclette, Abbigliamento, Case ecc.)
Attenzione però alle truffe online, che ho l’impressione che in questi tempi di crisi economica stiano aumentando considerevolmente.
Ne esporrò quindi diverse, basandomi sulla mia esperienza, ormai quasi trentennale: su Subito.it ( e anche moto.it) ho venduto parecchie moto in questi ultimi anni, che mi hanno permesso di risparmiare parecchio sulle valutazioni che mi avrebbero fatto i concessionari.
Partiamo dalla prima truffa, la più classica ancora oggi: tu sei allettato da un prezzo molto favorevole di un oggetto (una stampante, un computer, qualsiasi altra cosa) il venditore giustamente ti chiede prima di pagare, ma poi non ti manda un bel niente (l’anno scorso è successo molto spesso con carichi di pellets a buon prezzo ma fasulli, che non sono mai arrivati a chi li aveva ordinati).
Il venditore metteva le immagini di falegnamerie che naturalmente non c’entravano nulla, asserendo che erano le produttrici del pellets (che l’anno scorso era normalmente a prezzi altissimi) e molti cadevano nel trucco
Attenzione in particolare se il pagamento richiesto è tramite la Western Union Bank: è l’unica Banca che consente un conto anonimo o “coperto”, ed è quindi molto usata dai truffatori, in quanto non si riuscirà a risalire al titolare del conto su cui si è effettuato un versamento.
Per ovviare a questo inconveniente Ebay ha messo delle recensioni, e soprattutto il numero delle transazioni andate a buon fine.
Se queste sono parecchie migliaia (20.000-30.000) allora si può stare sicuri che il venditore è affidabile.
SE invece sono poche decine (con commenti farlocchi mandati magari dagli amici o parenti del truffatore) meglio stare alla larga !
Anche per qualsiasi altro venditore consiglierei di fare una ricerca su Google per vedere se è affidabile.
Poi negli ultimi anni si è sviluppata un’altra truffa, in cui quasi sempre sono purtroppo coinvolti degli extracomunitari africani. Una truffa un po’ semplice, ma pericolosa.
Il finto acquirente ti telefona, dicendo che è molto interessato al prodotto che vendi (nel mio caso una moto, mi è successo due o tre volte).
Parla in un italiano faticoso, e spesso ti manda l’immagine di una carta di identità (sicuramente fasulla) per indicare che puoi fidarti di lui (o di lei).
Ti pagherà tramite un bonifico bancario, e penserà lui alle spese di trasporto in Africa della tua moto !
Ora, a parte che trasportare una moto usata in Africa con la DHL ti costerebbe quanto comprarne almeno quattro nuove (già questo dovrebbe insospettire) , il problema è che il giorno dopo il finto acquirente ti richiama (via telefono o Whatsapp) e ti dice che c’è un nuovo regolamento nei paesi africani per il quale le merci usate importate dovrebbero pagare una tassa , sui 3-400 euro. Quindi ti chiede di versare questi 400 euro subito, dopo di che lui verserà la somma pattuita più i 400 euro per rimborsarti.
E’ chiaro che questi 400 euro non li rivedrai mai più !
Infine ce n’è un’altra, più recente ma diffusa, questa volta purtroppo da parte di Italiani.
Il finto acquirente telefona (o messaggia) dicendo che è molto interessato a comprare la tua bellissima moto. Si presenta come il “Direttore generale delle Poste in Sardegna” (non so perchè citano sempre la Sardegna, cosa ha fatto di male questa povera isola ?) e che lui può pagare, molto in fretta la tua moto tramite il Banco Posta.
In che modo ? Semplice. Tu vai a uno sportello Banco Posta (il più vicino a noi è a Ballabio) e con tuo tuo Bancomat digiti i numeri che il “Direttore delle Poste” ti indicherà.
Ti fa credere che in questo modo i soldi arriveranno sul tuo conto Bancomat, invece è proprio il contrario ! I soldi finiscono su un conto postale del truffatore, che naturalmente chiuderà subito dopo per non farsi individuare.
Insomma, le truffe online stanno diventando sempre più pericolose e bisogna veramente stare accorti: c’è una utilissima pagina Facebook della Polizia di Stato, quella dell’ “Agente Lisa“, che vi consiglio di consultare spesso perchè è molto aggiornata e davvero utile.
Un’ultima considerazione a livello psicologico: spesso chi subisce una truffa si vergogna e non lo dice ai suoi parenti/amici. Soprattutto se si tratta di anziani, il contraccolpo psicologico può essere devastante. Ci si domanda: “come posso essere stato così stupido da cadere in questa truffa ?” e l’autostima viene distrutta.
Ho letto l’anno scorso di un Generale in pensione, di circa 80 anni, che dopo una truffa subita è andato in forte depressione.
E’ una reazione normale, ma proprio per questo parenti, figli, amici, dovrebbero stare più vicino alle vittime.
Aiutiamo i nostri anziani , e aiutiamo chi può subire truffe, divulgando il più possibile i trucchi che i malfattori adoperano.
ENRICO BARONCELLI
Salario minimo e Pnrr
LA SETTIMANA IN PARLAMENTO Minori non accompagnatiQuesta settimana alla Camera abbiamo esaminato l’ennesimo provvedimento del governo in materia di immigrazione e protezione. Un provvedimento che criminalizza i minori non accompagnati. Sono …
LA SETTIMANA IN PARLAMENTO
Minori non accompagnati
Questa settimana alla Camera abbiamo esaminato l’ennesimo provvedimento del governo in materia di immigrazione e protezione. Un provvedimento che criminalizza i minori non accompagnati. Sono intervenuta in aula per denunciare le scelte di questa destra che scarica tutta la gestione sui Comuni. Per questo motivo abbiamo accolto l’appello dei sindaci e presentato un Ordine del Giorno per chiedere al Governo di realizzare almeno un Centro di prima accoglienza in ogni Regione, che abbia al suo interno un presidio sanitario e uno psicologico e un impegno per un sistema di redistribuzione dei minori stranieri non accompagnati più efficiente, che coinvolga gli enti locali, i comuni, chi ogni giorno è in prima linea. Ma la maggioranza ha di nuovo lasciato soli i comuni. Qui il mio intervento: https://www.instagram.com/reel/C0M0EDLsRs9/?igshid=ZDE1MWVjZGVmZQ==
Progetti Pnrr per i comuni
Mercoledì sono intervenuta in Aula durante il Question time al Ministro Fitto sui progetti tagliati a Comuni nel Pnrr, tra cui i 100.000 posti negli asili nido.
Il ministro non ha dato nessuna risposta sui progetti che il governo ha tagliato a oltre 7000 comuni, che riguardano opere già realizzate o già messe a gara sulla lotta al rischio idrogeologico, sulla rigenerazione urbana e sulla valorizzazione di beni confiscati alle mafie. Avevamo chiesto a Fitto di chiarire quali fossero i progetti tagliati, quale sarà la fonte di finanziamento alternativa e se rimarranno le procedure semplificate, perché altrimenti queste opere rischiano di non essere realizzate. Il governo non ha dato nessuna garanzia se non sui fondi dei nidi che intendono recuperare a partire dal
decreto Caivano.
Qui il mio intervento: https://www.instagram.com/reel/C0PUiG5MXxv/?igshid=ZDE1MWVjZGVmZQ==
Salario minimo
Prosegue la battaglia del Pd in Parlamento per l’introduzione in Italia del salario minimo. Questa settimana il presidente della Commissione Lavoro della Camera Rizzetto di Fratelli d’Italia – con un atteggiamento vergognoso e rivolgendo minacce alle opposizioni – ha contingentato i tempi di esame del testo togliendo la parola a molti di noi. L’obiettivo della destra è trasformare una legge di iniziativa popolare come quella sul salario minimo in una delega in bianco al governo. Settimana prossima continueremo la battaglia in Aula.
IN LOMBARDIA
Sanità
La sanità lombarda continua ad essere in situazione di emergenza. Dall’Assessore Bertolaso arrivano solo promesse ma non si vede nessuna misura e nessuna soluzione per l’azzeramento delle liste d’attesa. Da anni chiediamo l’attivazione del centro unico di prenotazione e non sarà attivo prima di tre anni, del 2026. Nel frattempo le liste di attesa crescono sempre di più. Anche per questo mercoledì insieme al nostro capogruppo Majorino e i segretari dei circoli abbiamo discusso di come rilanciare la campagna sulla salute non si scherza.
Pavia
Quanto accaduto in questi giorni con gli arresti dei vertici di Asm è allarmante. Sulle gravi accuse dei magistrati rispetto ad irregolarità sugli appalti pubblici e alla percezione indebita di denaro, come è partito democratico siamo subito intervenuti per chiedere al sindaco di fare la massima chiarezza nell’interesse della Città di Pavia e dei suoi cittadini.
https://www.instagram.com/p/C0MICOZiuZz/?igshid=ZDE1MWVjZGVmZQ==
Votata la segreteria regionale
Con la direzione di lunedì abbiamo approvato la squadra della segreteria.
https://pdlombardia.it/assemblea-e-direzione/
Prossimi appuntamenti
Domani dalle 10 alle 17 alla Fondazione Feltrinelli a Milano un incontro molto denso, organizzato da Promessa Democratica, sulla pace. Ci sará anche Elly Schlein.
Mercoledì 6 alle 17 incontro on line sul Decreto Energia e la mancata prorogra del mercato tutelato con Matteo Rossi, Antonio Misiani, Vinicio Peluffo e Miriam Cominelli. Se vuoi partecipare scrivimi.
Lunedì 11 h 17 al Pirellone “Le mafie in Lombardia”, appuntamento organizzato dal gruppo Pd
SILVIA ROGGIANI