L’asilo per il secondo figlio è gratis o no ?
Ormai alle retromarce di Giorgia Meloni e dei suoi soci siamo abituati. Ma questa di ieri, in meno di 24 ore, batte ogni record. Deputato Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia, ore 18.30: …
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Ormai alle retromarce di Giorgia Meloni e dei suoi soci siamo abituati. Ma questa di ieri, in meno di 24 ore, batte ogni record. Deputato Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia, ore 18.30: …
Ormai alle retromarce di Giorgia Meloni e dei suoi soci siamo abituati. Ma questa di ieri, in meno di 24 ore, batte ogni record.
Deputato Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia, ore 18.30: “In un momento difficile come questo, il centrodestra trova i fondi per approvare provvedimenti che la sinistra neanche è riuscita mai a sognare, come la gratuità dell’asilo nido dal secondo figlio”.
Si conferma il governo delle prese in giro e dei bluff comunicativi
Giuseppe Conte
Sabato 14 ottobre si è riunita la nuova Assemblea Provinciale del Partito Democratico per ratificare l’elezione del nuovo segretario provinciale Manuel Tropenscovino. L’assemblea ha eletto le proprie posizioni dirigenziali. “Partiamo oggi, …
Sabato 14 ottobre si è riunita la nuova Assemblea Provinciale del Partito Democratico per ratificare l’elezione del nuovo segretario provinciale Manuel Tropenscovino. L’assemblea ha eletto le proprie posizioni dirigenziali.
“Partiamo oggi, con un grande momento di confronto – afferma il Segretario Tropenscovino – per ricominciare a essere i protagonisti di un cambiamento nel nostro territorio che in tanti si aspettano dal Partito Democratico.”
Oltre i più di 50 membri dell’assemblea provinciale erano presenti la nuova segretaria regionale del PD Silvia Roggiani, il segretario generale della CGIL di Lecco Diego Riva, il coordinatore della UIL Lario Dario Esposito, il senatore Tino Magni, la responsabile provinciale di Azione Eleonora Lavelli, Alberto Anghileri per Sinistra Italiana e Mauro Gattinoni Sindaco di Lecco
PRESIDENTE ASSEMBLEA
PATRIZIA RIVA
DIREZIONE PROVINCIALE
BARTESAGHI LAURA
BRIVIO PAOLO
BRIVIO VIRGINIO
COLOMBO ALESSANDRA
CORTI MONICA
FILIPPONE ANTONINO
FORNONI GIOVANNI
GATTI ADELE
GILARDI ANTONIO
MAGGIONI DAVIDE
MALDINI MARINELLA
MASSARO AGNESE
MAZZOLENI SONIA
PIAZZA SIMONA
PINI SERGIO TIZIANO
PULLANO ROSARIO
SACCHI MARIA
STRANIERO RAFFAELE
TENTORI GIAMPIETRO
TURATI LUCIA
TESORIERE
VALTOLINA ENRICO
COMITATO GARANTI
SIRONI GIGLIOLA
CITTERIO ROBERTO
CRIMELLA FABIO
GIULIOBELLO LOREDANA
TORNAGHI GIULIA
DELEGATI ASSEMBLEA REGIONALE
ADDIVINOLA EMMA
BRAMBILLA MARTA
BRIVIO VIRGINIO
CITTERIO ROBERTO
CORNO VALTER
GATTI LINDA
GIUDICEANDREA PAOLA
MARUCCO PIERANGELO
MASSARO AGNESE
STRANIERO RAFFAELE
PINI SERGIO TIZIANO
Bella questa piazza. Si è svegliata anche la Polonia… l’aria è un po’ più buona. In un anno e passa di governo in che cosa siamo migliorati? In niente. Le ricette …
Bella questa piazza. Si è svegliata anche la Polonia… l’aria è un po’ più buona. In un anno e passa di governo in che cosa siamo migliorati? In niente. Le ricette della destra non funzionano. Ma non basta, dobbiamo far capire che sta nascendo l’alternativa.
BANDO VALLI PREALPINE, DA REGIONE 6.1 MILIONI DI € PER IL LORO SVILUPPO IN PROVINCIA DI LECCO.Regione Lombardia, incrementa con ulteriori dieci milioni di euro la dotazione economica dell’“Avviso di manifestazione …
BANDO VALLI PREALPINE, DA REGIONE 6.1 MILIONI DI € PER IL LORO SVILUPPO IN PROVINCIA DI LECCO.
Regione Lombardia, incrementa con ulteriori dieci milioni di euro la dotazione economica dell’“Avviso di manifestazione d’interessi per la selezione di nuove strategie per lo sviluppo delle Valli Prealpine”, permettendo così lo scorrimento della graduatoria. A beneficiare di questa delibera sono quattro progettualità, due dei quali riguardano il territorio provinciale di Lecco, per le quali, il contributo di Regione sarà di 6.1 milioni di €.
Il primo, “Re-start terre alte Valsassina Valvarrone”, con Ente capofila il Comune di Premana, coinvolge i Comuni di Casargo, Margno, Valvarrone e Pagnona riceverà un contributo di poco più di 3 milioni di €.
Il secondo, “Valorizzazione turistica delle valli prealpine nella provincia di Lecco: Grigne, Valsassina e Pian dei Resinelli” con Ente capofila la Comunità Montana Lario Orientale – Valle San Martino, in partenariato con la Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera, riceverà un contributo di 3.1 milioni di € e vedrà coinvolti i Comuni di Primaluna, Introbio,
Pasturo, Barzio, Cremeno, Cassina Valsassina, Moggio, Morterone, Ballabio, Lecco ed Abbadia Lariana.
Risorse molto importanti che permetteranno ai Comuni interessati, già dai prossimi mesi, di partire con azioni ed investimenti per il miglioramento e l’implementazione delle politiche a favore delle aree montane e, in particolare, di quelle che si stanno spopolando, promuovendo una maggiore qualità della progettazione locale, la partecipazione delle comunità locali ai processi di sviluppo, contribuendo a rafforzare il dialogo tra società civile e istituzioni locali.
Sull’argomento interviene il Presidente della Commissione Montagna in Regione Lombardia, Giacomo Zamperini, Consigliere Regionale lecchese.
«Questa è un’occasione straordinaria per la crescita dei nostri territori montani, e dimostra quanto la sinergia ed il dialogo tra Comuni, Comunità Montane e Regione Lombardia, sia proficua per il territorio, e capace, attraverso la rete degli attori coinvolti, di portare a risultati concreti ed importanti.» Prosegue il Consigliere Regionale lecchese.
«Nelle scorse settimane, insieme al Sindaco Elide Codega ed agli Amministratori del Comune di Premana – Ente capofila di uno dei due progetti – siamo stati in visita dal Vicepresidente di Regione ed Assessore al Bilancio, Marco Alparone, che colgo l’occasione di ringraziare, così da evidenziare le potenzialità di questi progetti. La Provincia di Lecco era l’unica tra le valli prealpine lombarde ad essere totalmente esclusa da questo bando, pertanto, seguendo anche un criterio di rispetto dell’omogeneità territoriale, abbiamo chiesto uno sforzo aggiuntivo di impegno economico, che ha poi portato allo scorrimento della graduatoria ed al finanziamento dei due progetti lecchesi.
Le potenzialità dei progetti e degli interventi che si andranno ad attuare sono enormi sul piano dello sviluppo turistico montano, ma soprattutto su quello del rilancio di questi territori, che custodiscono le nostre tradizioni e meritano di essere maggiormente sostenuti e valorizzati. La montagna non può essere considerata solo come un paesaggio di passaggio. La montagna è lavoro, formazione, turismo, mestiere, comunità, sviluppo, commercio, produzione, radici, cultura e tenacia. La montagna è una scelta di vita ed una risorsa, che noi sosteniamo con forza. Questi territori non sono più soli ed i risultati concreti sono il frutto della determinazione di amministratori locali ed imprese che non si sono fatte scoraggiare ma hanno saputo insistere, parlando ad una sola voce, facendo squadra e portando a casa risorse importanti per le nostre “terre alte”.» conclude il consigliere regionale Giacomo Zamperini.
Di seguito, le specifiche degli interventi che verranno finanziati con contributo di Regione Lombardia:
“Re-start terre alte Valsassina Valvarrone”:
PREMANA:
CASARGO:
MARGNO:
VALVARRONE:
PAGNONA:
“Valorizzazione turistica delle valli prealpine nella provincia di Lecco: Grigne, Valsassina e pian dei Resinelli”:
COMUNITA’ MONTANA LARIO ORIENTALE – VALLE SAN MARTINO:
Stavolta capisco Giorgia Meloni. Nella conferenza stampa sulla Manovra è andata via senza rispondere alle domande dei giornalisti. D’altronde che cosa avrebbe dovuto dire? Non ha previsto nulla contro il carovita, …
Stavolta capisco Giorgia Meloni.
Nella conferenza stampa sulla Manovra è andata via senza rispondere alle domande dei giornalisti. D’altronde che cosa avrebbe dovuto dire? Non ha previsto nulla contro il carovita, il caromutui e il carocarburante.
Non mette nemmeno 1 euro in più nelle buste paga dei lavoratori, perchè si limita a fare il compitino di confermare un taglio del cuneo fiscale che già esiste. Hanno attaccato la Fornero, ma alla prova dei fatti il ministro Giorgetti oggi dichiara che “sarà molto più restrittivo il ricorso al pensionamento anticipato”. Nessuna traccia delle pensioni minime a 1000 euro, invece viene definitivamente cancellata Opzione donna. Niente per scuola e sanità, che torna a livelli di investimento rispetto al Pil inferiori al pre-pandemia.
Una Manovra insignificante e dannosa che in un momento di grandi difficoltà economiche per i cittadini lancia un messaggio chiaro: arrangiatevi.
Giuseppe Conte
Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal collettivo di associazioni lecchesi del terzo settore contro l’incontro con il generale Roberto Vannacci che si svolgerà a Calolziocorte il 17 ottobre. Le scriventi …
Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal collettivo di associazioni lecchesi del terzo settore contro l’incontro con il generale Roberto Vannacci che si svolgerà a Calolziocorte il 17 ottobre.
Le scriventi realtà in qualità di enti del terzo settore, associazioni sindacali, forze politiche, organizzazioni non formali, venute a conoscenza attraverso la stampa locale della presentazione del libro “il mondo al contrario” di Roberto Vannacci – evento organizzato dall’associazione culturale “Identitm Europea” presso la sala conferenze del Monastero di Santa Maria del Lavello di Calolziocorte – esprimono disappunto nei confronti della Fondazione del Lavello per via della superficiale concessione di uno spazio pubblico e significativo, come quello del Monastero, ad un’organizzazione che promuoverà, attraverso le tesi del relatore invitato, messaggi razzisti, sessisti, misogini e xenofobi.
In un contesto dove aumentano povertà, sofferenze e marginalità sociali e dove l’inflazione ha inciso profondamente sul potere d’acquisto dei salari e dei redditi, assistere pedissequamente alle “comparsate” di personaggi pubblici che spostano il focus e l’attenzione di media e stampa verso questioni care solo al conservatorismo più ortodosso, ci deve fare riflettere.
Perché, ci chiediamo, temi quali il lavoro povero, la sofferenza abitativa, la carenza dei servizi di prossimitm nelle aree interne del paese, la mancata attuazione di piani industriali che tengano in considerazione non solo i profitti di pochi, bensì la salute e la sicurezza di tutt* i lavorator*, la violenza come prodotto della cultura patriarcale, non vengano in egual modo sostenuti?
Inoltre, che in un luogo di cultura, riconciliazione, riflessione e accoglienza, com’è quello del Monastero, possano transitare idee in aperta contrapposizione con i dettami costituzionali, oltre che con gli atti istitutivi dell’ente stesso che ne regge le iniziative di valorizzazione, fa amaramente sorridere.
Eppure, ad oggi, non una dichiarazione pubblica – che non fosse di circostanza – è trapelata dagli esponenti del CDA della Fondazione (nominati da Regione Lombardia, Provincia di Lecco, Comune di Calolziocorte e Camera di Commercio di Como Lecco), a riprova della leggerezza con cui è stata approvata la concessione dello sala conferenze a un’iniziativa del genere.
Vorremmo, quindi, richiamare le istituzioni territoriali alla responsabilitm e al rispetto degli atti di indirizzo assunti, chiedendo, in primis, a Fondazione Monastero di Santa Maria del Lavello e, in secondo luogo, alla Provincia di Lecco e al Comune di Calolziocorte attraverso i propri nominati, di negare uno spazio pubblico a chi propina messaggi d’odio. Oltre a ciò sosteniamo che l’attuale presidente della Fondazione debba rassegnare le proprie dimissioni per mancato rispetto del codice etico dell’ente.
Ci teniamo, infine, a sottolineare come questo appello non rientri tra le operazioni di cancel culture di un’opera letteraria. In una qualsiasi altra sala, purché privata, Identitm Europea e Vannacci potrebbero dialogare sul loro “mondo al contrario” – tra picchetti d’onore o in presenza di contestatori, contestatrici, contestator. Quello che riteniamo inaccettabile è che lo facciano con il placet laconico di istituzioni che dovrebbero tutelare i diritti di tutt, a partire proprio da quelli di marginalizzati, marginalizzate e marginalizzat* che, con buona pace del generale, non guidano dittatorialmente il nostro Paese.
I FIRMATARI (in aggiornamento)
Ambientalmente Lecco
Anpi provinciale di Lecco Anpi sez. Valle San Martino Arci Lecco Sondrio
Associazione Comunità il Gabbiano Associazione culturale UPper Monte Marenzo Associazione L’Altra Via
Cambia Calolzio
Casa delle Sinistre della Valle San Martino CNGEI gruppo scout Valmadrera
CGIL Lecco
Circolo Arci Promessi Sposi Circolo Arci Spazio Condiviso Comitato Salviamo il Magnodeno Con la Sinistra Cambia Lecco Dinamo Culturale
Donne Democratiche Lecco Giovani Democratici prov. di Lecco Impegno Comune per Dolzago Legambiente Lecco
Les Cultures
Partito Democratico Calolziocorte Partito Democratico città di Lecco Renzo e Lucio
Sinistra Italiana Lecco Telefono Donna Lecco UDI Lecco
Unione Popolare Lecco
SALVIAMO IL NOSTRO OSPEDALEEravamo in centinaia in Piazza Prinetti a #Merate Sabato mattina 14 Ottobre per denunciare la situazione ormai cronica dell’#OspedaleMandic di Merate, dove un’emorragia di personale sanitario sta mettendo …
SALVIAMO IL NOSTRO OSPEDALE
Eravamo in centinaia in Piazza Prinetti a #Merate Sabato mattina 14 Ottobre per denunciare la situazione ormai cronica dell’#OspedaleMandic di Merate, dove un’emorragia di personale sanitario sta mettendo a repentaglio l’apertura dei reparti.
Dalla Regione Lombardia nessuna risposta, dal direttore generale nessuna soluzione, mentre dal Governo riceviamo un taglio alla sanità di 5 miliardi di euro. Quale sarà il destino del nostro ospedale?
Noi continuiamo la nostra battaglia. La nostra petizione ha ormai superato le 8500 firme online, alle quali se ne aggiungono altre centinaia di cartacee.
✍️ A Barzanò abbiamo raccolto “una firma al minuto”, così come a Olginate, a Missaglia e a Casatenovo.
Questo presidio ospedaliero è fondamentale per il nostro territorio lecchese!
La nostra battaglia non si ferma qui.
PD LECCO
C’è stato un momento, tra israeliani e palestinesi, nel quale la pace sembrava davvero a portata di mano. Forse era solo che ero più piccolo e meno disilluso, forse che negli …
C’è stato un momento, tra israeliani e palestinesi, nel quale la pace sembrava davvero a portata di mano. Forse era solo che ero più piccolo e meno disilluso, forse che negli anni novanta il futuro sembrava meno cupo, ma si aveva l’impressione che tutto avrebbe portato lì, che in entrambi gli schieramenti i costruttori di pace con le loro ragioni fossero maggioritari, avessero più presa nei popoli rispetto a quanti mettevano in guardia sui rischi, le paure, le concessioni da fare.
Credo sia giusto dirsi che non è più così da tanto tempo. Oggi il terrorismo di Hamas mostra il suo volto più brutale e più terrificante con i rapimenti, le uccisioni, le donne e i bambini bruciati o sgozzati. Ma sono anni che la strada della violenza ha trovato terreno più fertile rispetto ad una via della pace che non ha più saputo generare leadership e consenso nel mondo palestinese.
Al contempo, da anni, le elezioni in Israele hanno condotto il governo sempre più lontano dalla prospettiva dei “due popoli, due stati”, si sono inasprite le rappresaglie e rese ancora più dure le condizioni di vita nella striscia di Gaza.
Tutte le domande sono legittime. Israele può davvero vivere in pace se al suo fianco vive chi vuole uccidere ogni ebreo esistente sulla faccia della Terra?
Come si può interrompere questa spirale di violenza che si autoalimenta, più le condizioni a Gaza peggiorano e più Hamas si rafforza, più Hamas si rafforza e più attacca, più Israele si difende e contrattacca con i mezzi e gli strumenti che ha?
Le cose, poi, sono ancora più complesse di così, se pensiamo agli alleati, agli accordi, alle influenze esterne del mondo arabo e di quello occidentale. Ed è anche da lì che può e deve arrivare una parte di risposte, una via diplomatica, una soluzione civile che per mille colpe e ragioni diverse non si è ancora realizzata.
Oggi, però, accanto alla pietà ed alla solidarietà, tutto questo mi lascia un grande senso di frustrazione. Come se non ci fosse più speranza. Come se quei popoli siano condannati in eterno.
E come in quei momenti in cui la strada sembra così lunga e pesante e il lavoro così intricato e difficile, un esito positivo non si vede, si può al massimo pensare, immaginare.
E quindi, per oggi, noi che abbiamo il lusso di fare da spettatori, possiamo tenere vivo almeno quello. Un pensiero, seppur così remoto, di pace.
Jacopo Scandella
L’UNICA COMPENSAZIONE POSSIBILE E’ UN PROGETTO DIVERSO.La Giunta Regionale ha espresso parere favorevole alla variante del progetto di Autostrada Pedemontana Lombarda, la cosiddetta tratta D.In una delle regioni più ricche e …
L’UNICA COMPENSAZIONE POSSIBILE E’ UN PROGETTO DIVERSO.
La Giunta Regionale ha espresso parere favorevole alla variante del progetto di Autostrada Pedemontana Lombarda, la cosiddetta tratta D.
In una delle regioni più ricche e produttive d’Europa, nell’anno 2023, un assessore regionale liquida le ragioni con cui un territorio unito ha dimostrato totale contrarietà all’opera, mettendo sul tavolo risorse pubbliche per delle non meglio identificate “compensazioni”. Parliamo della posizione netta di 11 Comuni, unita alle preoccupazioni di una Provincia: da due anni questi Enti chiedono confronti e approfondimenti su un progetto fortemente impattante, richiesta a cui l’assessore Terzi non s’è mai degnata di rispondere.
Non hanno mai risposto alle richieste dei Comuni, hanno depositato il progetto definitivo ai primi di agosto, appositamente per comprimere i tempi di approfondimento e valutazione del progetto, hanno avviato l’iter della conferenza di servizi presso il Ministero, hanno convocato i sindaci a un incontro tardivo, fissato pochi giorni prima della data della conferenza di servizi e ora, due giorni prima di questo incontro, approvano una delibera che esprime il parere favorevole della Regione rispetto al progetto, una delibera in cui non viene minimamente riportato il parere fornito a Regione dai Comuni.
Verrebbe da pensare che sia tutto finalizzato a comprare il consenso dei territori, usando ancora soldi pubblici, per proseguire un’opera fallita, che doveva essere finanziata da capitali privati.
Sappiamo bene che queste modalità di contrattazione sono il marchio di fabbrica del centrodestra lombardo, ma ancora ci stupiamo per la sfacciataggine con cui si trattano i territori e i cittadini che li abitano. Chi governa Regione Lombardia sta dimostrando di non avere alcun rispetto della Brianza e dei cittadini brianzoli.
Eventuali nuove compensazioni saranno definite e quantificate (magari anche in misura molto superiore rispetto a quanto annunciato) su un tavolo che sarà quello della conferenza di servizi, dopo la valutazione nel merito dei contributi di tutti i soggetti coinvolti: sarebbe grave se a questo punto si avviassero tavoli di contrattazione con promesse da pagare con fondi pubblici.
Le ragioni della contrarietà dei Comuni sono talmente valide, fondate e argomentate, che potrebbero rendere superflua ogni compensazione: la cancellazione della tratta D, facendo terminare Pedemontana nella tangenziale est adeguatamente rivista, non ne richiederebbe alcuna. L’unica compensazione possibile è un progetto diverso.
Brianza Rete Comune
Abbiamo sentito di tutto sul Movimento 5 Stelle. Gli avversari politici sono tanti, e ci sono giornali che ci attaccano a prescindere. Fa parte del gioco politico. Ma quello che è …
Abbiamo sentito di tutto sul Movimento 5 Stelle. Gli avversari politici sono tanti, e ci sono giornali che ci attaccano a prescindere. Fa parte del gioco politico. Ma quello che è successo ieri segna il superamento di un limite: configura un grave oltraggio ai principi e ai valori a cui si ispira una intera comunità politica.
Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, nel corso di una manifestazione, ha accusato il M5S di “antisemitismo”. Proprio così. Un insulto gratuito, denigratorio, intollerabile. Una grave offesa alla dignità etica, morale e politica della nostra comunità.
L’oltraggio è ancora più grave perché proviene da chi riveste un ruolo istituzionale, da chi avrebbe il dovere – prima di parlare – di informarsi sulla nostra storia, sulle nostre posizioni, su tutte le numerose iniziative che abbiamo posto in essere proprio per eradicare l’antisemitismo.
E invece no. Il rappresentante della Comunità ebraica di Milano – la seconda più grande d’Italia, ricca di 157 anni di storia, un modello di accoglienza e di integrazione nel tessuto cittadino – diventa, proprio lui, propalatore di falsità e diffusore di odio, ingannando i cittadini che non hanno voglia e tempo per raccogliere informazioni più accurate e veritiere.
Abbiamo atteso e sperato in una resipiscenza, ma non c’è stata nessuna smentita. Agiremo quindi in giudizio contro il sig. Meghnagi, perché non gli possiamo permettere questa grave, intollerabile diffamazione, che getta fango sui valori, sulle idee e sulla storia dei rappresentanti, degli attivisti, dei cittadini che sostengono la nostra comunità politica.
Ma il caso merita una riflessione più ampia.
Non conosco personalmente il sig. Meghnagi. Ma se il presidente di una storica comunità ebraica vuole cimentarsi nell’agone politico – come lui stesso ha dimostrato già in passato di voler fare scrivendo una lettera di compiaciuto sostegno a Meloni e La Russa, individuati come apostoli della libertà e della nostra identità – conviene che trovi, prudentemente, il modo per parlare a titolo personale senza schermarsi dietro al ruolo di rappresentanza di una intera comunità. Non a caso per quella lettera di encomio ricevette non poche critiche dalla sua stessa comunità di appartenenza. Diversamente, parlando in modo così oltraggioso e disinformato, rischia di fare danni alla stessa “causa” per la quale è stato votato ed eletto.
Rischia – per intenderci – che i suoi interventi scolorino come quelli di un Donzelli qualsiasi, che, atteggiandosi ad arrogante maître à penser, è intervenuto alla Camera dei Deputati per avanzare strampalate accuse di antisemitismo strisciante. Accuse che arrivano da forze politiche come Fratelli d’Italia che contano in casa propria, in tutta Italia, esponenti che salgono agli onori della cronaca per aver inneggiato all’odio e nostalgie di un passato vergognoso. Una forza politica che nel 2019 si è astenuta sull’istituzione di una Commissione contro odio, razzismo e antisemitismo proposta da Liliana Segre. Lasciamo a Meghnagi il ruolo di incensare Fratelli d’Italia, sebbene rischi che le sue parole si mescolino alle dichiarazioni della Santanchè, la quale, anziché trovare la dignità di dimettersi per le accuse gravi e circostanziate sin qui emerse, ieri è salita a Milano sul palco per strumentalizzare un’iniziativa di solidarietà a Israele e scagliarsi contro chi affianca la bandiera della pace a quella di Israele.
La novità sottesa a queste polemiche politiche è che in Italia, oggi, è diventato uno scandalo parlare di pace. Per aver parlato di pace in Ucraina, Papa Francesco è stato accusato di essere filo-russo! Chi parla di pace ieri era filo-putiniano e, da oggi, diventa anche antisemita. Non posso dare tutta la responsabilità di questo a Meghnagi e alle sue vergognose parole. Da giorni, una parte della stampa italiana ha costruito le basi per una macchina del fango contro di me e il Movimento, mentre si assiste a un dibattito più democratico e onesto sulle pagine dei quotidiani di Israele, nonostante il dolore e la sofferenza per il crudele attacco terroristico subito.
Quale è allora la colpa del M5S? La mia forza politica ha condannato senza esitazione gli efferati atti terroristici di Hamas. L’altro giorno abbiamo avuto un incontro costruttivo con i rappresentanti della comunità ebraica romana e delle comunità ebraiche italiane nella Sinagoga di Roma per portare la nostra solidarietà. Abbiamo chiesto un impegno affinché la risposta non sia una spirale di violenza e di morte contro i civili palestinesi. Abbiamo ribadito che le azioni di terroristi ed estremisti, che condanniamo con la massima fermezza, non vanno confuse con i diritti e le legittime aspirazioni della popolazione palestinese. Abbiamo invocato corridoi umanitari e riteniamo che qualsiasi reazione non valga a sospendere il diritto internazionale umanitario. Serve una soluzione pacifica per due popoli e due Stati, come sostenuto dalle risoluzioni Onu. Siamo fortemente preoccupati per i venti di guerra che si stanno levando nell’intero quadrante medio-orientale. Continueremo a lavorare perché la politica possa alzare lo sguardo e ritornare centrale per riavviare negoziati di pace, i soli che possono garantire un orizzonte di pace e sicurezza agli stessi israeliani e alle popolazioni che vivono in quelle terre martoriate.
Da giorni, per la stampa italiana, siamo “filopalestinesi”, così come siamo, per certi opinionisti, “filorussi” sull’Ucraina solo per aver sostenuto che la risposta non sono le armi, ma la politica e i negoziati. Continueremo a dirlo, nonostante gli odiatori e le macchine del fango. Perché la pace è il nostro valore irrinunciabile.
Meghnagi, dopo aver infamato il M5S, ha suggerito di leggere qualche libro. La mia mente è sempre aperta, e il consiglio è ben accetto. Anch’io consiglio a lui qualche lettura. Potrebbe iniziare dalle determinazioni del Consiglio dei Ministri del 2020, quando, da premier, ho fatto adottare la definizione operativa di antisemitismo dell’IHRA e istituito a Chigi il ruolo di Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo. Oppure potrebbe rileggere alcuni dei miei discorsi da Presidente del Consiglio, a partire dal 2019 quando in sinagoga ricordai a tutti che “l’antisemitismo è il suicidio dell’uomo europeo”. Lo lascio qui a sua disposizione, nel primo commento sotto questa lettera.
Impegnando il tempo in questa lettura forse può sottrarre qualche minuto a certe infamie.
Giuseppe Conte
p.s.: successivamente Meghnagi si è scusato: “La mia frase è stata dettata dall’emotività, di cui mi scuso, e dal dolore straziante per la morte di 1300 cittadini di Israele, tra cui mia nipote, nel sabato di sangue di Hamas”. “E’ mio dovere porre fine a questa diatriba: con i 5 Stelle e Giuseppe Conte avremo modo di confrontarci in momenti più sereni”.
Come sapete, domenica 1 ottobre si sono tenuti i Congressi locali, compreso quello per rinnovare il nostro Circolo: come avevo da tempo anticipato, ho scelto di non ricandidarmi come Coordinatore. Sono …
Come sapete, domenica 1 ottobre si sono tenuti i Congressi locali, compreso quello per rinnovare il nostro Circolo: come avevo da tempo anticipato, ho scelto di non ricandidarmi come Coordinatore. Sono diventato Coordinatore del Circolo nel 2015 (un’era politica fa!) e sono stato riconfermato nel 2018 con questa proposta elettorale, intitolata “Una comunità per i valori e per il futuro”: seguendo ciò che mi è stato insegnato e ciò in cui credo, ho scelto di rappresentare in questo rendiconto finale di mandato, che trovate anche qua sotto, quanto fatto (e non fatto) in questi anni, per rendere conto a tutti voi di questa esperienza.
A chi non la conoscesse ancora, introduco dunque la nuova Coordinatrice del Circolo, Tania Boiani, che sarà affiancata da un Coordinamento che vede – nella tradizione del nostro Circolo – un bel mix tra continuità e rinnovamento. Devo ringraziare Tania, che ha raccolto la mia proposta e ha deciso di impegnarsi in questa sfida che richiede tempo ed energie;
Federico Gusmeroli
Un saluto a tutti, sono Tania Boiani, ho 41 anni, sono nata a Morbegno e cresciuta ad Ardenno dove ho scelto di mettere le radici della mia vita.
Lavoro presso il patronato Inca di Chiavenna e la politica mi da sempre appassionata.
Ho iniziato a frequentare il circolo di Morbegno relativamente da poco ma da subito mi hanno colpita l’entusiasmo e l’impegno percepito da coloro che incontravano durante le riunioni. Allo stesso modo mi ha colpita l’idea politica della nostra attuale segretaria ed ho presentato, insieme ad altri compagni, la sua mozione attraverso i circoli di tutta la provincia. Il risultato delle primarie nazionali è stato sorprendente, il milione di persone accorse, le tante donne, i tanti giovani, l’entusiasmo.
Mi impegnerò per portare anche dentro il circolo di Morbegno lo stesso entusiasmo, lo stesso cambiamento e la voglia di fare, partendo da noi, per dare un contributo per tutti i cittadini.
Tania Boiani
Coordinatrice del Circolo
Risultati dei congressi locali
Domenica 1 ottobre, dalle 9.30 alle 14, si sono tenute a Morbegno le votazioni per il rinnovo dei congressi locali del Partito democratico.
I votanti sono stati in tutto 20.
Congresso regionale PD Lombardia: Silvia Roggiani (unica candidata) – voti a validi: 19, bianche: 1
Congresso provinciale PD Fed. prov. SO: Michele Iannotti (unico candidato) – voti validi: 18, bianche: 1, nulle: 1
Congresso di Circolo PD “Giulio Spini” Morbegno e Bassa Valle”: Tania Boiani (unica candidata) – voti validi: 19, bianche: 1
Per quanto riguarda il nostro Circolo, insieme a Tania Boiani è stato eletto il Coordinamento di Circolo composto da:
Daria Cornaggia
Luca Spalla
Stefania Di Bartolo
Cesarino Fumagalli
Angela Vitali
Franco Rigossi
SABATO E DOMENICA LE ‘GIORNATE DEL FAI’. 96 LUOGHI STRAORDINARI TRA BELLEZZE CULTURALI E PAESAGGISTICHE Castelli, ville, conventi, ma anche musei e palazzi storici. La Lombardia il 14 e 15 ottobre …
SABATO E DOMENICA LE ‘GIORNATE DEL FAI’. 96 LUOGHI STRAORDINARI TRA BELLEZZE CULTURALI E PAESAGGISTICHE
Castelli, ville, conventi, ma anche musei e palazzi storici. La Lombardia il 14 e 15 ottobre apre le porte delle sue bellezze culturali e paesaggistiche nelle Giornate del Fai (Fondo Ambiente Italiano) d’Autunno. E lo fa mettendo a disposizione 96 luoghi straordinari in oltre 44 paesi e città della regione, spesso inaccessibili o semplicemente insoliti, originali, curiosi, poco conosciuti e valorizzati. Meraviglie da scoprire che raccontano, ognuna a suo modo, la Lombardia.
CARUSO: INIZIATIVA STRATEGICA PER PROMUOVERE IL TERRITORIO – “Un numero importante di proposte – ha sottolineato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso – che raccontano la Lombardia. Il focus del Fai d’Autunno di questa edizione mette in luce alcune delle sedi universitarie di Milano e Bergamo e oltre dieci luoghi di istruzione, dalle scuole alle accademie, dai centri di ricerca ai laboratori per la formazione: edifici di valore storico da conoscere e apprezzare. Le Giornate del Fai sono un’iniziativa fondamentale e strategica per conoscere promuovere lo straordinario patrimonio della nostra regione”.
LA DODICESIMA EDIZIONE – Giunta alla dodicesima edizione, la manifestazione consentirà al pubblico italiano e straniero di visitare edifici di culto, borghi, archivi e biblioteche. Tra le aperture esclusive Fai, a Milano sono in programma visite alla Banca d’Italia, alla Prefettura, al Politecnico, al Teatro Verdi e a Villa Necchi Campiglio. A Bergamo e Brescia, Capitali della Cultura 2023, si potrà entrare all’ex Monastero di Sant’Agostino, al Palazzo e ai Giardini Moroni, all’ex Monastero di San Faustino, al Palazzo Martinengo Cesaresco dell’Aquilone e a Casa Trainini.
A Monza sarà possibile avere accesso all’Autodromo Nazionale e a Villa Crivelli, Arconati, Pusterla, oltre che all’Istituto Castiglioni. A Lecco alla Chiesa di San Leonardo, al Palazzo della famiglia Villa e alla Torre del Castello di Brivio. A Mantova c’è l’itinerario alla scoperta di Bozzolo e del suo legame coi Gonzaga, mentre nella città virgiliana abbiamo l’Antica Edicola dei Giornali.
A Como accoglieranno visitatori il Centro Studi ‘Nicolò Rusca’ e le Ville Mambretti e Olginati, a Lodi Villa Gattoni e la Chiesa di San Cristoforo Martire, a Pavia la Cappella Bottigella e l’ex Monastero di San Tommaso. Il borgo di Mazzo di Valtellina, nel passo del Mortirolo, sarà protagonista a Sondrio. A Varese, infine, sono aperti il Villaggio Sant’Anna, la Villa Durini, la Casa ed Emporio Macchi e l’Archivio Missoni.
In questa edizione del Fai Autunno Milano guida la classifica delle province lombarde con 20 siti aperti. Seguono Bergamo (19), Varese (16), Como (11), Brescia (10), Mantova e Lecco (7), Monza e Brianza (6), Cremona, Sondrio e Pavia (4) e Lodi (2).
Di seguito l’elenco dei luoghi coinvolti suddivisi per provincia.
MILANO – Banca d’Italia; Prefettura: Palazzo Diotti, Politecnico: Campus Leonardo; Teatro Verdi; Villa Necchi Campiglio; Teatro Grassi e Chiostro Nina Vinchi; Palazzina Appiani; Palazzo degli Uffici Finanziari-Agenzia delle Entrate; Sede storica della Banca Cesare Ponti; Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco; I documenti storici di Binasco e il castello; Mumac-Museo della Macchina per Caffè a Binasco; Groppello D’Adda; Museo Fratelli Cozzi a Legnano; Villa Verganti Veronesi a Inveruno; Chiesa di Santa Maria in Binda a Nosate; Museo Kartell a Noviglio; Villa Gaia Gandini a Robecco sul Naviglio; La centrale idroelettrica di Vaprio D’Adda; Chiesa di San Colombano a Vaprio d’Adda.
BERGAMO – Ex Monastero di Sant’Agostino; Palazzo e Giardini Moroni; Chiesa Parrocchiale dei Santi Fermo e Rustico a Berzo San Fermo; Palazzo Terzi e la sua Chiesa a Berzo San Fermo; Chiesa di Santo Stefano a Berzo San Fermo; Le Terme della Villa Romana a Predore; Mulino Maurizio Gervasoni a Bàresi di Roncobello; Villa Surre a Sarnico; Antica Chiesa Plebana a Predore; Cappella di San Rocco a Villongo; Motonave Capitanio 1926 a Predore; Calzificio Bresciani a Spirano; Spirano; Chiesa parrocchiale di San Filastro a Villongo; Chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro a Villongo; Chiesa di Sant’Alessandro in Agros a Villongo; I palazzi ‘dimenticati’ a Villongo; Castel Merlo e le sue cantine a Villongo.
VARESE – Ex copertificio Sonnino a Besozzo; Villa della Porta Bozzolo a Casalzuigno; Centro di Formazione Professionale Enaip Lombardia a Busto Arsizio; Villaggio Sant’Anna a Busto Arsizio; Istituto Tecnico Industriale ed Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato a Castellanza; Parco Contini a Besozzo Superiore; Monastero di Torba a Gornate Olona; Cortile Palazzo Besozzi Adamoli a Besozzo; Palazzo Besozzi Maggi a Besozzo; Chiesa parrocchiale Santi Nazaro e Celso a Gorla Minore; Villa Durini a Gorla Minore; Istituto Comprensivo Statale ‘G. Parini’ a Gorla Minore; Casa ed Emporio Macchi a Morazzone; Archivio Missoni a Sumirago; Torre di Velate; Villa e Collezione Panza a Varese.
BRESCIA – Angolo Terme; Casa Trainini a Brescia; Congrega della Carità Apostolica a Brescia; Palazzo Martinengo Cesaresco dell’Aquilone a Brescia; Ex Monastero di San Faustino a Brescia; Palazzo Colleoni alla Pace a Brescia; Chiesa di San Silvestro ad Angolo Terme; Scraleca al lago Moro ad Angolo Terme; Timo Bortolotti e Ettore Gian Ferrari al lago Moro a Darfo Boario Terme; Villa Isabella a Salò.
COMO – Centro Studi ‘Nicolò Rusca’ a Como; Cava di Camerlata; Villa Mambretti a Fino Mornasco; Parco e Cappella di Villa Raimondi a Fino Mornasco; Archivio e Casa Cattaneo a Cernobbio; Villa Olginati a Montano Lucino; Sala Recchi di Palazzo Lambertenghi a Como; Palazzo Odescalchi Pedraglio a Como; Torre del Soccorso a Tremezzina; Villa del Balbianello a Tremezzina; Villa Fogazzaro Roi a Valsolda.
MANTOVA – Chiesa di San Francesco a Bozzolo; Chiesa della Disciplina a Bozzolo; Ex Carceri di Bozzolo; I Gonzaga di Bozzolo; Palazzo Pasotelli a Bozzolo; Antica Edicola dei Giornali a Mantova; Palazzo Fattori e il suo Parco a Solferino.
LECCO – Chiesa di San Leonardo a Brivio; Palazzo Famiglia Villa a Brivio; Torre del Castello di Brivio; Mura e sotterranei di Lecco; Associazione Barche in Legno a Lecco; cantiere Officina Badoni a Lecco; I laboratori di design Hangar Manzoni e Le Cose a Pescarenico.
MONZA BRIANZA – Villa Crivelli, Arconati, Pusterla e Istituto Castiglioni a Limbiate; Autodromo Nazionale di Monza – Il Parco; Oasi ‘La Volano’ ad Agrate Brianza; Biblioteca italiana per i ciechi ‘Regina Margherita’ a Monza; Comando Provinciale Vigili del Fuoco a Monza.
PAVIA – Cappella Bottigella e l’ex Monastero di San Tommaso a Pavia; Passeggiata Manzoniana a Cassolnovo; Villa Bussolera Branca a Mairano di Casteggio; La ‘nuova’ Villa Necchi a Pavia.
CREMONA – Loggia dei Militi a Cremona; Palazzo Manna a Cremona; Teatro Sociale sede Fondazione Zucchi-Falcina a Soresina; Monastero della Visitazione di Santa Maria a Soresina.
SONDRIO – Castel Grumello a Montagna in Valtellina; Escursione guidata ad Alpe Pedroria e ad Alpe Madrera (Talamona); Borgo di Mazzo di Valtellina; Centrale idroelettrica di Venina a Piateda.
LODI – Villa Gattoni a Meleti; Chiesa di San Cristoforo Martire a Meleti. (LNews)
CALCIO LECCO 1912, IL NUOVO MISTER EMILIANO BONAZZOLI VUOLE LE RISPOSTE DAL CAMPO PER ALZARE GLI OBIETTIVI Presentato nella pomeriggio di venerdì 13 ottobre, presso la sede della Calcio Lecco 1912, …
CALCIO LECCO 1912, IL NUOVO MISTER EMILIANO BONAZZOLI VUOLE LE RISPOSTE DAL CAMPO PER ALZARE GLI OBIETTIVI
Presentato nella pomeriggio di venerdì 13 ottobre, presso la sede della Calcio Lecco 1912, il nuovo allenatore della squadra, in sostituzione di Foschi Emiliano Bonazzoli, ex attaccante dalla brillante carriera e alla seconda esperienza da primo allenatore in carriera dopo il Fanfulla in Serie D.
Una grande opportunità per Bonazzoli che in conferenza stampa ha mostrato un certa emozione ed a tratti insicurezza. Ad affiancarlo nel difficile compito di risollevare le sorte del Lecco Malgrati, tecnico/tattico che ha maturato un discreta esperienza in questi anni che gli sono valsi i complimenti di tifosi e stampa.
Ad presentare il nuovo tecnico vi erano anche il Direttore Generale Angelo Maiolo ed il Direttore Sportivo Fracchiolla. Maiolo ha esordito spiegando la non semplice situazione sanitaria del Patron Di Nunno, che non sta attraversando un periodo facile, ma che le cure a cui si è sottoposto fanno ben sperare per una sua pronta guarigione.
“Porterò la mia esperienza – esordisce il neo Mister Binazzoli – a favore degli attaccanti, mentre per quanto riguarda la parte difensiva mi potrò appoggiare all’eccellente lavoro di Andrea Malgrati, che ha fatto benissimo ovunque. Sicuramente il connubio può fare bene. Da quando ci giocavo la Serie B è cambiata tantissimo, come è anche vero che il calcio cambia ogni anno e bisogna rimanere aggiornati con lo studio, guardando partite e trovando soluzioni per offendere. Per quanto riguarda la difesa prediligo quella a 3, che può diventare a 5, insomma non c’è un dogma insuperabile. So che la squadra ha giocato con questo modulo fino a ieri, ma se necessita si possono apportare dei cambiamenti.
“Per quanto riguarda la trattativa – prosegue Bonazzoli – che ho intavolato con Fracchiolla è durata poco, 5/6 giorni e poi ho deciso, perché il progetto mi interessava molto. Ho visto che che la squadra dove migliorare sul piano fisico, in quanto mi è sembrato che i giocatori fossero sotto tono e quindi la prima cosa da fare è alzare l’asticella degli obiettivi, altrimenti non possiamo sperare di fare punti per recuperare in classifica”.
Per quanto riguarda le condizioni di Patron Di Nunno la situazione è stata spiegata dal Diretto Maiolo: “Ieri, il Patron, ha avuto dei problemi ai polmoni ed è finito in terapia intensiva. Stamattina, (venerdì 13 ottobre) invece, ha avuto difficoltà al cuore, dove ha il pace maker. Ora è ricoverato in Cardiologia in condizioni stabili, con la volontà di andare a casa ma non è stato possibile. Dovrà stare in ospedale altri 5-6 giorni sotto controllo”.
«Abbiamo contattato Mister Bonazzoli – prosegue Maiolo – il quale ci ha dato la sua disponibilità, facendoci un’impressione molto positiva. Ci ha comunicato alcune cose che mi hanno impressionato: è venuto qui senza montarsi la testa, senza cercare la gloria, ma per pensare al campo. È arrivato per lavorare e questo ci ha convinto. Sarà poi il campo a dare i verdetti. Non c’è bisogno di dirlo ma Mister Malgrati sarà il suo collaboratore, come lo è stato anche per Foschi, un validissimo collaboratore”.
Maiolo conclude con le parole di ringraziamento all’ex Mister Foschi: «Va ringraziato per quello che ha fatto, chiaramente un esonero non fa mai piacere: il campo esalta o condanna, aver racimolato solo un punto ha portato a questo. E’ anche vero che mister Foschi si era reso conto che qualcosa non funzionava già a Cosenza, soprattutto dal punto di vista fisico. Infatti il preparatore atletico l’ho esonerato già allora. Abbiamo analizzato i dati del Gps e abbiamo avuto dei riscontri scoraggianti: i nostri arrivavano molto dopo gli avversari. Ora arriverà un nuovo preparatore atletico, probabilmente non nuovo se riusciremo a convincerlo a tornare”.
In chiusura le parole del D.S. Fracchiolla: “Voglio ringraziare Mister Foschi, perché quando c’è un esonero è una sconfitta per tutti e questo lo è doppiamente anche per la società vista la durata del contratto. Non vogliamo cambiare molto nella squadra e fino al 26 dicembre i nostri giocatori sono quelli che abbiamo attualmente in rosa, fatte salve le possibili rescissioni. Dopo lungo ed estenuante ricerca abbiamo individuato in Mister Bonazzoli il giusto profilo.
«Per quanto riguarda il mercato – conclude Fracchiolla – quello che è accaduto in estate è argomento chiuso, è inutile tornare sul passato. Abbiamo preso dei giocatori importanti, anche se adesso non stanno dimostrando il loro valore. E’ chiaro che da loro ci aspettiamo quell’importante contributo di esperienza, tecnica e qualità per cui sono stati ingaggiati. Ci aspettiamo molto di più. Mentre per coloro che ci hanno portato in Serie B e vengono dalla splendida stagione scorsa è chiaro che il campionato di B è un’altra cosa, ma anche che debbono necessariamente far quel salto di qualità cdi cui abbiamo bisogno”.
Giuseppe Mazzoleni
Nel 2020 avevo definito “bastardi” i politici che avevano messo in dubbio la necessità di salvare vite in mare. Meloni mi ha portato a processo e ieri c’è stata la sentenza …
Nel 2020 avevo definito “bastardi” i politici che avevano messo in dubbio la necessità di salvare vite in mare. Meloni mi ha portato a processo e ieri c’è stata la sentenza di primo grado.
Taxi del mare, blocchi navali, sostituzione etnica, invasione: il processo è servito per stabilire che queste infamie, pronunciate in oltre 10 anni di propaganda sulla pelle dei migranti, vanno attribuite a Giorgia Meloni, la Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana. Lei ha introdotto tutto questo ciarpame nel dibattito pubblico, diffondendo paura.
La procura di Roma aveva chiesto 10mila euro, l’avvocato di Meloni 75mila. La giudice mi ha condannato a 1000 euro di multa congelata, aggiungendo che ho “agito per motivi di particolare valore sociale e morale”.
Una assoluzione sarebbe stata importante per tutti coloro che la propaganda di Meloni ha disumanizzato e criminalizzato per orrendo calcolo politico. Ma sapevo che in questa Italia la mia assoluzione non sarebbe mai stata possibile. E vedrete come, nei prossimi processi in cui mi hanno trascinato, ci sarà la stessa pressione politica comunicativa: il governo continuerà a intimidire per sua diretta via o per via dei suoi fiancheggiatori.
Resta la soddisfazione di aver pronunciato parole che hanno messo talmente tanta paura alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, da chiedere a un tribunale di punirmi. Ma io rivendico quello che ho detto fino all’ultima virgola, al contrario di Giorgia Meloni che oggi si vergogna delle sue stesse parole al punto da portare in tribunale chi gliele rammenta. E fa bene. Perché, insieme alle bande con cui governa, ha reso il nostro paese un posto peggiore. Per tutti. Anche per chi crede che tutte queste infamie non lo riguardino.
Questa sentenza è pericolosa perché reca traccia di una intimidazione e suggerisce a chi fa il mio lavoro di osservare un religioso silenzio per tutelare i propri progetti… La Rai cancella Insider come monito per tutti. Pericolosa perché suggerire che, a chi chiama taxi del mare le missioni umanitarie, a chi vorrebbe affondare navi e arrestate equipaggi, a chi parla di invasione e sostituzione etnica si può dare al più dello stupido. È pericolosa perché sembra innocua, finanche a me favorevole, ma non tiene conto delle sofferenze causate a migliaia di persone. È una sentenza pericolosa pronunciata in un paese pericolosamente esposto all’odio.
Quanto più è grande la menzogna e il potere che la pronuncia, tanto più deve essere alto il grido che la contrasta. Questo ho fatto, questo faccio, questo farò.
Roberto Saviano su Twitter
PARLAMENTO E LOMBARDIA PedemontanaAl termine della Conferenza dei servizi sulla Tratta ‘D – Breve’ dell’Autostrada Pedemontana, martedì alla Sala Stampa di Montecitorio abbiamo promosso una conferenza stampa per dare voce ai …
PARLAMENTO E LOMBARDIA
Pedemontana
Al termine della Conferenza dei servizi sulla Tratta ‘D – Breve’ dell’Autostrada Pedemontana, martedì alla Sala Stampa di Montecitorio abbiamo promosso una conferenza stampa per dare voce ai sindaci coinvolti nel progetto, a cui per troppo tempo è stato sempre negato il confronto sull’opera. Oltre ai primi cittadini dei comuni di Agrate Brianza, Bellusco, Bernareggio, Burago di Molgora, Carnate, Cambiago, Caponago, Cavenago Brianza, Ornago, Sulbiate e Vimercate, erano presenti la nostra Capogruppo Chiara Braga e molti colleghi lombardi. Abbiamo ribadito il nostro pieno sostegno agli amministratori locali su questa battaglia e faremo di tutto affinché il governo possa accogliere le loro richieste per uno sviluppo sostenibile e meno impattante sulle comunità locali.
Audizioni sulla Nadef
In vista dell’arrivo in Parlamento della Nota di aggiornamento al Def, nelle giornate di lunedì e martedì abbiamo udito in Commissione bilancio Bankitalia, Corte dei Conti, Cnel e Ufficio parlamentare di bilancio. Dalle audizioni emerge un clima di preoccupazione riguardo alle prospettive di crescita del Paese e ai conti “non solidi”. L’ufficio Parlamentare di Bilancio ha confermato i forti ritardi del Pnrr sull’attivazione degli investimenti e sul cronoprogramma, leva princiale per la nostra crescita.
Il Pd non poteva che votare contro la Nota di aggiornamento al DEF: quella che viene prospettata è una legge di bilancio preoccupante, che oltre a essere finanziata in gran parte in deficit, è incapace di indicare una prospettiva di crescita per il Paese e prevede tagli preoccupanti alla spesa pubblica, in particolare al settore sanitario e alle politiche sociali. Abbiamo chiesto, come hanno fatto anche le regioni, di mettere almeno 4 miliardi in più sulla sanità e continueremo a chiedere maggiori risorse per rinnovare i contratti di medici e personale sanitario, per ridurre le liste d’attesa, rafforzare la sanità territoriale, investire sulla non autosufficienza.
Settimana delle STEM
E’ stata istituita la Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM), dal 4 all’11 febbraio di ogni anno. Come gruppo del Partito Democratico, abbiamo votato a favore del provvedimento perchè pensiamo sia una leva importantissima di sviluppo. Lo abbiamo fatto chiedendo più risorse per colmare il gap di genere. Le donne infatti, pur rappresentando circa il 60% dei laureati e pur dimostrando migliori performance pre-universitarie e universitarie, difficilmente ricoprono ruoli apicali nei settori della tecnologia e della scienza. E ancora troppo poche sono le ragazze che all’università si iscrivono ai corsi STEM. Per intervenire occorrono risorse e un cambio di passo culturale, che deve iniziare dalla scuola e dalla famiglia.
Silvia Roggiani deputato PD e Segretaria PD Lombardia
ALER LOMBARDIA, GIUNTA REGIONALE HA DESIGNATO I NUOVI PRESIDENTI La Giunta regionale della Lombardia ha provveduto oggi a designare i presidenti delle ALER (Aziende Lombarde per l’Edilizia Residenziale). Queste le designazioni …
ALER LOMBARDIA, GIUNTA REGIONALE HA DESIGNATO I NUOVI PRESIDENTI
La Giunta regionale della Lombardia ha provveduto oggi a designare i presidenti delle ALER (Aziende Lombarde per l’Edilizia Residenziale).
Queste le designazioni della Giunta:
ALER Milano: Matteo Mognaschi;
ALER Pavia-Lodi: Monica Guarischi;
ALER Brescia-Cremona-Mantova: Amedeo Ghidini;
ALER Bergamo-Lecco-Sondrio: Corrado Zambelli;
ALER Varese-Busto Arsizio-Como-Monza Brianza: Stefano Cavallin.
“Ai presidenti – commentano il governatore Fontana e l’assessore alla Casa e Housing sociale Paolo Franco – i migliori auguri da parte dell’intera Giunta per un proficuo lavoro”. (LNews)
SALVIAMO L’OSPEDALE MANDIC Continua la mobilitazione della Federazione di Lecco del Partito Democratico per raccogliere firme per la petizione lanciata dopo le molte dimissioni all’ospedale Mandic di Merate. Ne giorni passati, …
SALVIAMO L’OSPEDALE MANDIC
Continua la mobilitazione della Federazione di Lecco del Partito Democratico per raccogliere firme per la petizione lanciata dopo le molte dimissioni all’ospedale Mandic di Merate. Ne giorni passati, oltre alla raccolta online, i circoli del casatese e meratese si sono attivati nei propri paesi per fare firmare i cittadini.
“Domenica eravamo a Imbersago, martedì a Merate oggi a Barzanò e Olgiate, poi continueremo sabato mattina a Casatenovo, domenica a Missaglia -spiega Manuel Tropenscovino segretario provinciale del Partito Democratico – C’è una partecipazione importante, oltre le più di 7500 firme raccolte online, siamo già oltre le 1000 firme cartacee in qualche giorno. Sabato mattina a Merate ci sarà il flash mob organizzato con Sinistra Italiana a cui hanno aderito e stanno aderendo anche altri partiti, associazioni e organizzazioni del territorio. La situazione dell’ospedale di Merate ci preoccupa e conferma che alla destra dei presidi del territorio non interessa nulla. O c’è un piano preciso, oppure c’è totale incapacità di gestire una situazione seria. Quelli che venivano a chiedere i voti ai meratesi ora dovrebbero venire a spiegare ai cittadini cosa vogliono fare per un importante ospedale come quello di Merate. Noi non ci fermeremo e continueremo a chiedere chiarezza e risposte per il futuro del Mandic. Sulla sanità pubblica, accessibile e di prossimità non faremo un passo indietro.”
Sabato dalle 9.30 in Piazza Prinetti a Merate si terrà il flash mob dal titolo #salviamolospedale di Merate i cui promotori sono il Partito Democratico e Sinistra Italiana, a cui hanno aderito diversi partiti d’opposizione, associazioni di categoria.
Al link è possibile sottoscrivere la petizione: https://www.change.org/p/salviamo-l-ospedale-di-merate
BORGHETTI (PD): “LA REGIONE VUOLE TENERSI LE MANI LIBERE PER LE PROSSIME NOMINE, E MORTIFICA ANCORA LA PREVENZIONE”. “Regione Lombardia rinuncia ancora una volta a migliorare il servizio sanitario regionale su …
BORGHETTI (PD): “LA REGIONE VUOLE TENERSI LE MANI LIBERE PER LE PROSSIME NOMINE, E MORTIFICA ANCORA LA PREVENZIONE”.
“Regione Lombardia rinuncia ancora una volta a migliorare il servizio sanitario regionale su due temi fondamentali: le nomine dei direttori generali e la prevenzione”. Così dichiara Carlo Borghetti, capogruppo del Pd in Commissione Sanità, dopo la bocciatura di due emendamenti che ha presentato oggi per conto del gruppo PD durante la discussione della legge regionale di revisione normativa ordinamentale.
“Le motivazioni del no alle nostre proposte da parte della maggioranza di destra -sottolinea Borghetti- sono state esclusivamente di arroccamento politico, e non certo volte al miglioramento della sanità lombarda”.
Per la modalità di scelta dei direttori generali (che la giunta Fontana dovrà nominare entro fine anno) abbiamo proposto di tornare, come era stato stabilito dalla Riforma Maroni del 2015, alla short list di 100 candidati selezionati con criteri di competenza e adeguatezza alla realtà lombarda, anche attraverso test scritti. La Riforma Moratti del 2021 ha infatti ampliato a oltre 200 i candidati della lista entro cui può fare le nomine la Giunta, eliminando i test sulle competenze e tenendosi così le mani più libere.
La maggioranza bocciando oggi la nostra proposta si ostina ancora una volta a non favorire criteri di selezione che garantirebbero la maggiore rispondenza dei futuri direttori generali anche alla tipologia delle aziende e realtà lombarde da dirigere.
E’ vero che esiste un albo nazionale per i candidati a Direttore generale che ne certifica il possesso dei requisiti, ma la legge nazionale non toglie alla Regione la possibilità di aggiungere criteri di adeguatezza ai candidati lombardi, superando l’impressione che la Giunta voglia seguire invece criteri diversi da quelli legati a specifiche competenze.
“Abbiamo proposto inoltre -continua Borghetti- di rafforzare e di riportare completamente nelle ATS i Dipartimenti di prevenzione che sono stati spezzettati dalla Riforma Moratti tra ATS e ASST anche con la divisione di prevenzione umana e prevenzione veterinaria (diversamente da quanto le stesse società scientifiche proponevano) creando uno spezzatino dei servizi lombardi per la prevenzione su cui lo stesso assessore Bertolaso ha espresso perplessità in Commissione sanità. Ma anche su questo la maggioranza è stata completamente sorda”.
“Ci chiediamo a questo punto -conclude Borghetti- se la maggioranza abbia a cuore il miglioramento del servizio sanitario regionale o preferisca la conservazione dello status quo, con tutti i problemi che ogni giorno i pazienti lombardi sono costretti da troppo tempo a sopportare, sempre più costretti a pagarsi visite ed esami privatamente (per chi può)”.